Edgar Degas. La stella. 1876-78. Pastello e inchiostro su carta.
44,2X34,3 cm. Philadelphia Museum of Art.
Lo stile di Degas rappresenta una posizione indipendente rispetto al gruppo degli Impressionisti. Non rinuncia al disegno e alla forma costruttiva, ma con i suoi tagli obliqui e gli effetti di luce fissa sulla tela gli attimi della vita rubati con le sue macchie di colore.
Edgar-Hilaire-German de Gas (conosciuto come Degas) nasce il 19 luglio 1834 a Parigi, da una famiglia ricca e nobile; primo di cinque figli.
Il padre lavora in una banca parigina ed è originario di Napoli trasferitosi poi a Parigi in seguito la Rivoluzione Francese, mentre la madre è originaria di New Orleans.
August de Gas è un uomo molto raffinato che coltiva la passione dell'arte e della musica, visitando spesso le grandi mostre francesi.
Edgar trascorre felicemente la sua infanzia, compie i suoi studi al liceo parigino Luis-le-Grand, poi si iscrive alla facoltà di giurisprudenza e consegue il "baccalauréat" nel 27 marzo 1853. Ma Degas aveva già espresso il fermo desiderio di studiare pittura e venne subito assecondato dal padre. A riprova della precoce attività che Degas svolge in ambito artistico, si pone il fatto che egli risulti, già il 7 aprile 1853, registrato al Louvre come "copista".
Il padre indirizzerà il figlio a uno studio artistico, non unicamente pratico ed esecutivo, ma incentrato anche sulla contemplazione dei maestri della tradizione italiana, che lui amava molto.
Nel 1855, pervaso da un vivo interesse per l'arte, tenta l'ingresso all'Ecole des Baux-Arts, e riesce ad essere ammesso ad una delle più prestigiose accademie delle belle arti di Francia. Durante questa sua prima formazione pittorica, negli anni dell'accademia, avrà come principale punto di riferimento Ingres, del quale ammira in particolar modo il disegno e la purezza della linea. Ma si stancherà presto della vita in accademia e la abbandonerà.
Proprio in questo periodo, tra il 1856 e il 1858, soggiorna in Italia ospite del nonno paterno; viaggia fra Roma, Napoli e Firenze, dove ha modo di studiare le opere del Rinascimento.
In questo periodo dipinge scene a soggetto storico o mitologico, ma fa anche dei ritratti dove si rivela la tecnica nitida e levigata del grande Raffaello e del Bronzino, ma possiamo riscontrare anche una propria volontà innovatrice soprattutto nella composizione, come ne La famiglia Bellelli del 1860-1862, ora conservata al Museo del Louvre.
Sempre durante i suoi soggiorni in Italia si avvicinerà particolarmente allo stile del Veronese e del Mantegna.
La sua amicizia con Monet risale a circa il 1862, con lui frequenta "Café Guerbois", dove incontrerà, a partire dal 1865, i futuri impressionisti.
Con gli altri impressionisti condivide l'ammirazione per le stampe giapponesi, ma non la pittura di paesaggio; infatti, negli stessi anni in cui Monet esorta gli amici a dipingere "en plein-air", Degas preferisce frequentare l'Opera e la scuola di danza per cogliere dal vivo ballerine ed orchestrali.
Ritornato da un viaggio in America, partecipa alla prima esposizione impressionista del 1874; alla quarta mostra del gruppo, Degas propone di intitolarla "Salòn des Indépendants" cioè Indipendenti e non Impressionisti. Egli, infatti, elabora in modo indipendente e quasi isolato i suoi lavori, non rinuncia al disegno e alla forma costruttiva, e ad un paziente e rigoroso lavoro in atelier; si concentra su temi come le ballerine e le corse ippiche, arrivando all'osservazione di ambienti popolari. Sempre in questi anni, fa approfonditi studi sugli effetti di luce diffusa e controluce sulla pelle di modelle nude, intente alla toilette.
Contemporaneamente, malgrado i suoi continui disturbi alla vista, approfondisce la sua tecnica alla ricerca di una materia pittorica pastosa e opaca con effetti gessosi. Degas procede con ritocchi continui e variazioni, gradualmente, abbandonerà la pittura a olio a favore del pastello poiché gli permetteva innumerevoli correzioni.
Degas, inoltre, si dedica anche alla grafica e alla stampa, introduce numerose innovazioni nella tecnica del monotipo con la separazione dalla fase disegno dalla fase colorazione.
Nel 1874, dopo la morte del padre, Degas si troverà a dipingere per vivere a causa di un brusco tracollo nel mondo degli affari del padre. In questo periodo inizia a lavorare sempre più assiduamente al tema delle ballerine frequentando molte opere, balletti e spettacoli teatrali. Tra il 1880 e il 1893, si colloca il momento di massima notorietà dell'artista. E' questo il momento in cui Degas si interessa anche alla scultura. Modellerà con molta vivacità numerose figure di danzatrici come la celebre Ballerina di 14 anni, capovolgendo anche in questo campo le tradizioni, introdurrà materiali quotidiani e comuni ma inediti sia nel campo della pittura che in quello della scultura. Sempre in questo periodo emergono i tratti più originali dell'artista che risiedono nel taglio netto e scosceso delle sue inquadrature, nelle prospettive oblique, nelle angolazioni dall'alto verso il basso ispirate alla fotografia, alla quale era particolarmente interessato.
Degas dà vita ad una nuova concezione estetica della bellezza femminile, assai lontana dalle pose compiaciute e tenere di Renoir; nei suoi dipinti è come se cogliesse le donne di sorpresa, "spiandole dal buco della serratura". Molti critici vedranno in ciò uno "svilimento" della natura della donna colta in posizioni "oscene ed umilianti", poiché non sempre viene compresa la sua visione poetica dei momenti di intimità in cui coglie la figura femminile, che più che a una visione "occidentale" sembra avvicinarsi alla sensibilità della poesia e della pittura giapponese ottocentesca.
Morì nel 27 settembre del 1917 e a quel punto, poteva dirsi conclusa la stagione Impressionista.
Ancora oggi Degas non riscuote particolare consenso fra il pubblico e la critica, per il fatto che le sue opere con difficoltà possono essere iscritte in uno schema prestabilito; ma viene tuttavia riconosciuto come capofila degli impressionisti e sconcerta per il suo equilibrio tra modernità e tradizione.
La corrente dell'impressionismo interessa in particolare la Francia tra il 1860/1880, tutto si svolge quindi nel giro di un ventennio. Tutto ciò² accade grazie alla trasformazione urbanistica della città di Parigi attuata da Eugéne Hausmann; essa passa da città antica a grande metropoli. Rivoluziona i tetri vicoli medioevali, frequentati dalla malavita, in quartieri moderni con grandi viali alberati (Boulevard). Parigi inoltre fu anche la prima città ad avere un impianto di illuminazione a gas nelle strade.
Grazie a ciò la gente inizia ad uscire la sera, a frequentare i caffè e a ritrovarsi con gli amici; è proprio così che nasce il gruppo impressionista, spontaneamente, e nient'altro che un gruppo di amici che hanno in comune un'unica passione, l'arte.
Le loro tecniche si basavano sullo studio della luce e del colore, usando solo colori puri accostati a contrasto per dare loro più luminosità. Inoltre, le loro pennellate erano rapide e dirette, senza ricorrere ad un disegno preparatorio, cercavano di cogliere l'impressione momentanea e sfuggente. dipingevano paesaggi e scene di vita cittadina. Quasi nessun artista rimarrà impressionista fino alla fine, infatti, lo stesso Degas persisterà nel definirsi un "realista" piuttosto che un "impressionista" dato che la natura di Degas non è mai quella immediatamente derivante dalla sensazione visiva, come in Monet, ma il frutto complesso di studi, riflessioni e revisioni in momenti successivi.
Si potrebbe dividere la tecnica pittorica di Edgar Degas in tre principali momenti che caratterizzano tutta la sua vita di artista:
-1853/1873 L'Esordio:
durante i primi anni della sua carriera, Degas sperimenta ogni tipo di genere, ma si denota una particolare attenzione per i ritratti, citando ad esempio l'ambizioso ritratto de "La famiglia Belelli". Sarà , negli anni giovanili, particolarmente ispirato dalla figura di Ingres, del quale copierà con passione i disegni e le opere, all'interno del suo studio. Grazie all'influenza di Ingres, Degas non abbandonerà mai il concetto accademico di predisporre un disegno preparatorio del quadro prima di dipingere l'intera opera. Ciò lo caratterizzerà per tutta la vita. Per questo Degas differisce molto dagli impressionisti, suoi contemporanei, che dipingevano "di getto", cogliendo l'attimo; le sue opere saranno sempre segnate da un lungo studio preparatorio prima di essere dipinte.
-1874/1886 La Fase Impressionista:
inizierà proprio in questo periodo la notorietà di Degas, che fino ad allora fu abbastanza sconosciuto, nonostante la sua amicizia con Manet. In questi anni inizia a sperimentare tecniche nuove riguardanti luci e colori, cercando mezzi pittorici inediti e "a basso prezzo", a causa della morte del padre che lo porta a dover dipingere per vivere. Durante la seconda mostra sarà giudicato male dai critici per i strani soggetti ritratti nei suoi dipinti. Egli, infatti, prediligeva soggetti semplici nelle loro pose quotidiane, come ad esempio "Le stiratrici", gli altri impressionisti, al contrario, si concentravano in particolar modo sui paesaggi di campagna o di città . Verrà denigrato, soprattutto, per i suoi ritratti di donne. Degas apre all'arte una nuova via di ritrarre i nudi femminili, dipingendo le donne non in nobile posa, ma bensì mentre fanno la toeletta, mentre si pettinano e si vestono. Inoltre le raffigura con una tecnica molto innovativa: le rappresenta dall'alto, dal basso, di lato, come se le spiasse dal buco della serratura. Ciò suscitò molto scandalo.
-1887/1912 Oltre l'Impressionismo:
anche se inizia ad avere gravi problemi alla vista Degas continuerà anche da anziano a dipingere. In questi anni si concentrerà sempre più sui dipinti in serie, in particolare lo interesseranno "le ballerine", "le corse dei cavalli" e "le donne". Mostrerà particolare attenzione per le danzatrici, tanto che sarà spesso ospite di balletti e dell'Opera di Parigi. Dipingerà le sue ballerine con forte espressività della linea e colori audaci senza mai distaccarsi dal disegno preparatorio insegnatogli da Ingres. Senpre in questi anni si avvicinerà alla scultura, realizzando numerose statuette in bronzo. In particolar modo Degas apprezzava la musica e la danza infatti fra i suoi amici erano numerosi i musicisti e gli artisti dell'Opera. Tutt'oggi Degas rimane molto meno conosciuto di Vincent Van Gogh o di Edouard Manet, ma in questo modo si realizza a pieno il suo volere quando lascia scritto: "Vorrei essere famoso e sconosciuto".
T. Gardini
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Impressionismo
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G.Cricco, F.P: Di Teodoro "Itinerario nell'arte, dal Barocco al Postimpressionismo", Zanichelli Editore, 2003/2005.
"Degas" a cura di Luciano Raimondi, testo di Marina Robbiani, Fabbri Editori, 1989.
"Enciclopedia Europea" Aldo Garzanti Editore, 1977.
"I Classici dell'Arte, Degas" a cura di Vanessa Gavidi, Rizzoli/Skira Editore, 2003.
"L'opera completa di Degas", presentazione di Franco Russoli; apparati critici e filologici di Fiorella Minervino, Rizzoli Editore Milano, 1970.