Bagnaia e Villa Lante

 

 

 

Villa Lante. Veduta del giardino. Sec. XVI.  Bagnaia (VI)
Villa Lante. Veduta del giardino. sec. XVI.  Bagnaia (VI)

 

 

Poco distante da Viterbo sorge l'abitato di Bagnaia, un piccolo centro ricco di storia che conserva ancora le sue origini medievali nel caratteristico borgo di pietra, con i palazzi, le torri e le antiche mura, diverse chiese, dipinti e sculture. Con gli splendidi ampliamenti del XVI e XVII secolo, si aggiungono il tridente e il grandioso complesso urbanistico-residenziale di Villa Lante.

Posizione geografica e ricchezze naturali
 

 

Posta su uno sperone roccioso alla confluenza di due fiumi, nell'area collinare presso i monti Cimini, Bagnaia appartiene al territorio della Tuscia, l'antica Etruria meridionale, un'area di grande interesse sia naturalistico che culturale. Il terreno è caratterizzato da rocce vulcaniche, pieno di acque e zone boscose, perché gli antichi vulcani ora spenti e la conformazione corrugata ha favorito la formazione di laghi e numerosi corsi d'acqua. I boschi sono rigogliosi, con numerose varietà di vegetali molto tenaci, soprattutto faggi, querce e castagni secolari che danno ospitalità alla fauna selvatica, composta da numerose specie di anfibi, rettili uccelli e mammiferi. Tra gli animali che abitano questa zona vanno ricordati il Picchio rosso minore, il Gufo, il Falco pellegrino, il Tasso, la Martora, il Gatto selvatico.
Il territorio intorno a Bagnaia è ricchissimo storia e particolarmente produttivo, sia del punto di vista dell'agricoltura, che da quello artigianale e artistico.


Storia

 

L'abitato di Bagnaia sembra avere origine medievale. La prima notizia su questa località risale all'anno 963, quando viene nominato un Castello, posto sul passaggio della via Francigena. Questa importante strada all'inizio del primo millennio vide il passaggio di grandi masse di pellegrini, provenienti da tutta Europa e diretti a Roma. Lungo il percorso erano disseminati numerosi ospizi e luoghi di sosta per pellegrini e soldati di passaggio. Il Castello di Bagnaia era sorto probabilmente presso una di questi punti di ristoro e aveva anche funzione di difesa e controllo del territorio. Attorno ad esso sono state costruite le prime abitazioni. Da antichi documenti risulta che nel 1173 i Conti di Castellardo donarono il borgo di Bagnaia al Comune di Viterbo. Nel 1202 l'abitato di Bagnaia venne ceduto al vescovo Raniero e per diversi secoli rimase un centro di soggiorno estivo dei vescovi di Viterbo.
Dalla fine del XV al XVIII secolo la gran parte degli interventi costruttivi avvenuti a Bagnaia si concentrarono nell'area boschiva in cui sorse Villa Lante che presenta una lunga storia di trasformazioni a opera di proprietari illustri, soprattutto cardinali e famiglie nobili che va dall'appartenenza ai vescovi di Viterbo nel XIII secolo fino all'acquisizione da parte dello Stato italiano nel 1971.

 

Urbanistica

 

La cittadina di Bagnaia mantiene nella sua forma attuale la testimonianza della propria storia. nella parte più a monte sorge la zona più antica, con il nucleo medievale aggrappato ad uno sperone roccioso di forma ovale. Più in basso si allunga la parte più moderna, sviluppata a ventaglio intorno al tridente cinquecentesco, un sistema di tre strade che collegavano il borgo medievale con Villa Lante. Intorno a questa area si sono poi sviluppate le costruzioni più recenti, fino a quelle attuali.

 

 

Il borgo medievale

 

Bagnaia è una cittadina di origine medievale che conserva ancora l'aspetto dell'antico borgo fortificato. Sulle sue origini rimangono ancora molti dubbi perché le testimonianze storiche sono incerte. Sappiamo che fin dal XIII secolo sul posto erano presenti alcuni feudatari di origine longobarda, ma le prime notizie riferite al nucleo originario si trovano su un documento del Regesto farfense risalente al 963 dove compare ancora il nome antico Bangaria.
Intorno a quella data alcune abitazioni erano sorte presso l'antico castello, una costruzione difensiva composta da diverse strutture, posta su un promontorio roccioso che segnava la convergenza di due torrenti. Il nucleo medievale si è sviluppato in modo compatto con abitazioni in pietra tutte raggruppate tra loro e circondato da una strada che dà al borgo una caratteristica forma ellittica. Secondo le antiche fonti, sulla cinta muraria si aprivano diversi ingressi, con due porte principali orientate una a nord, nella stessa posizione della porta visibile ancora oggi in cima al castello, tra la chiesa di Santa Maria e il Palazzo Comunale, e l'altra a sud, vicino alla chiesa di Santo Stefano.
Percorrendo le strette vie del centro storico si possono riconoscere le tracce di numerose case-torri, tipiche abitazioni medievali che hanno caratterizzato i borghi italiani tra il X e il XIII secolo.
Nonostante le modifiche che si sono avvicendate nei secoli, il percorso delle mura dell'antico borgo di Bagnaia è ancora oggi visibile: seguono la naturale conformazione del terreno integrandosi alle pareti scoscese della rupe alla quale sembrano aggrapparsi.
La torre cilindrica, detta Torre dell'Orologio, faceva parte del castello originario ma nel tempo ha subito alcune modifiche e l'aspetto attuale corrisponde al XV secolo, nel libro delle Riforme del Comune di Viterbo, all'anno 1445 si legge che in occasione delle nuove edificazioni a scopo difensivo viene costruita una grande torre.


Porta del Borgo

 

Presso la Torre dell'Orologio si apre Porta del Borgo, voluta e finanziata nel 1541 dal cardinale Niccolò Ridolfi. Per far spazio alla costruzione venne demolita una parte della preesistente chiesa della Madonna del Rosario. Più grande di quelle antiche, Porta del Borgo divenne il nuovo ingresso all'antico abitato di Bagnaia, sostituendo la prima porta che venne chiusa. Conformandosi all'aspetto severo e massiccio del contesto architettonico in cui si inserisce, Porta del Borgo è realizzata in pietra, presenta un'apertura abbastanza ampia da consentire il transito dei carri delle merci e delle carrozze dirette al palazzo vescovile. Nella facciata esterna l'arco è di forma ribassata, è composto di quattro conci più la chiave, sostenuto da due piedritti e sormontato dallo stemma del papa Alessandro VII. Per proteggere la porta venne costruita la torre quadrata in cui era ricavato anche l'alloggio del guardiano. Varcata la porta ci si trova in una galleria posta sotto il Palazzo della Loggia. La volta a botte della galleria segnata appena dalle semplici cornici in pietra grigia corrispondenti alle linee d'imposta, conduce al Borgo di dentro, sbucando su Piazza Castello. Sul soffitto della volta un medaglione in stucco dipinto racchiude lo stemma del Cardinale Ridolfi. Sulle pareti della galleria si aprono alcune porte, alcune delle quali corrispondono ad abitazioni private, una di esse, più piccola, portava nella sacrestia dell'Oratorio della Chiesa del Rosario, in seguito trasformata. Sulla parete destra della galleria nel 1616 era stata aperta una grande finestra che permetteva ai passanti di vedere l'immagine della Madonna della Porta, molto venerata e considerata miracolosa, precedentemente staccata dalla parete esterna delle mura e collocata nelle chiesina di Santa Maria della Porta, dove si trova tutt'ora.
Appena attraversata la galleria ci si trova in Piazza Castello, nel cosiddetto Borgo di dentro. L'arco interno della porta in chiaro stile cinquecentesco, ha un aspetto più nobile di quello esterno: nella sua classica forma a tutto sesto su pilastri, è interamente rivestito a bugnato e sul concio di chiave porta scolpito lo stemma dei Ridolfi.

 


Piazza Castello

 

una piazzetta, corrispondente all'antica piazza d'armi del castello. Sul lato sinistro della piazza si affaccia il Palazzo Vescovile e al centro è posta una fontana, realizzata per volere del cardinal Montalto, su probabile progetto del Vignola.

 

 

 
Approfondimenti
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