Castello di Bard. Valle d'Aosta Foto di Rosario Lepore
La splendida cornice naturale della Valle d'Aosta è arricchita dai numerosi centri storici e artistici, che vanno dalla città-capoluogo Aosta con i suoi monumenti romani, medievali e moderni, ai piccoli centri e ai borghi, spesso solo apparentemente "minori", che pur nelle piccole dimensioni ospitano testimonianze di grande valore.
Oltre alla sua splendida cornice naturale la Valle d'Aosta è una regione ricca di testimonianze d'arte e di storia. Accanto a monumenti di grande prestigio il suo territorio offre una miriade di esempi delle cosiddette 'arti minori' che impreziosiscono e caratterizzano anche i suoi borghi più periferici.
Per i tesori naturali e artistici che offre, la Valle d'Aosta ha una lunga storia di valorizzazione turistica, i cui inizi vanno rintracciati a partire dal XVII secolo fino a tutto il XIX, quando i giovani delle aristocrazie di tutta Europa perfezionavano i loro studi e la loro formazione con il Gran Tour, facendo dell'Italia la meta principale del loro viaggio. La Valle d'Aosta ha rappresentato una zona di passaggio obbligato per i transiti tra la Savoia e la pianura.
Delimitata dalla corona alpina, la Valle d'Aosta è caratterizzata da una millenaria organizzazione del territorio condotta con grande razionalità per un migliore utilizzo dell'ambiente naturale, per favorire i traffici commerciali e mantenere una posizione strategica e di controllo.
Collegandosi ai passi alpini, fin dall'epoca romana la sua antica rete stradale ha accompagnato lo sviluppo degli insediamenti abitativi, concentrati in gran parte sulle principali vie di comunicazione.
Nella regione sono presenti importanti siti archeologici in cui sono stati riportati alla luce antichissimi santuari, necropoli e tracce di abitati neolitici. Oltre alla città di Aosta, capoluogo di origine romana, ricchissima di monumenti e oggetti d'arte, la dominazione di Roma ha lasciato numerose e rilevanti tracce in tutta la regione. Il territorio è inoltre punteggiato di borghi molto antichi, dove accanto alle costruzioni moderne si possono ancora vedere storiche abitazioni di pietra, si alternano ai prati e alle terrazze coltivate, sorvegliati dai suggestivi castelli medievali che dominano dall'alto. si rinvia quindi alla scoperta delle località storico-artistiche della Valle d'Aosta.
La tradizione agreste e pastorale che ha avuto origine nel Medioevo si respira ancora in quei villaggi fitti di rustiche abitazioni, nelle strutture urbanistiche compatte, nella rete dei sentieri e delle mulattiere e nella volontà di mantenere una perfetta autonomia in ogni piccola comunità con un'organizzazione della vita sociale ed economica molto funzionale. Anche nei più piccoli nuclei abitati venivano garantiti i servizi indispensabili alla sopravvivenza delle comunità: da mulino, al forno alle botteghe artigianali.
Accanto alle attività agricole e pastorali, le risorse produttive che hanno segnato la storia della Valle d'Aosta sono quelle dell'estrazione mineraria e la metallurgia. Molto ricco è il mondo artigianale, con lavori e specialità che si sono evolute nei secoli, dall'arte del legno all'arte della pietra, alle manifatture tessili della lana e della canapa.
La splendida cornice naturale della Valle d'Aosta è arricchita dai numerosi centri storici e artistici, che vanno dalla città-capoluogo Aosta con i suoi monumenti romani, medievali e moderni, ai piccoli centri e ai borghi, spesso solo apparentemente "minori", che pur nelle piccole dimensioni ospitano testimonianze di grande valore.
Si propongono alcuni itinerari di visita divisi per zone geografiche a cui si rinvia attraverso i link indicati nel testo.
Nella parte inferiore della valle centrale, attraversata dalla Dora Baltea, il tratto tra Pont-Saint-Martin e Saint-Vincent è un primo itinerario alla scoperta di interessanti tesori d'arte. Le tappe interessate in questo primo tratto sono: Point-Saint-Martin, Perloz, Donnas, Bard, Machaby, Arnad, Issogne, Verrès, Montjovet, Rudoz, Saint-Vincent.
Nella parte inferiore della valle centrale, attraversata dalla Dora Baltea, il tratto tra Pont-Saint-Martin e Saint-Vincent è un primo itinerario alla scoperta di interessanti tesori d'arte.
Giungendo in Valle d'Aosta dal Piemonte, il primo centro che si incontra è Point-Saint-Martin, che accoglie il visitatore con la sua Porta della Valle d'Aosta. Nel centro storico si possono ancora vedere i resti del monumentale ponte romano, e tre castelli: uno risalente al X secolo, che sovrasta la cittadina dall'alto di un roccione, il Castello di Baraing neogotico, poco distante dal primo e il cosiddetto 'Castel' del XV secolo, nel centro storico.
Proseguendo verso la Valle del Lys in direzione di Perloz, si trova la Chiesa Parrocchiale, tardo cinquecentesca, che conserva preziosi affreschi.
Il centro di Perloz merita una visita per la sua particolare urbanistica medievale, ricca di dettagli architettonici di alta qualità estetica. A Perlioz vanno inoltre segnalati: la seicentesca Chiesa di San Salvatore, con affreschi barocchi, tra i quali il Giudizio Universale di Bernardino Fererio il Castello Valleisa, di origini trecentesche e la Casa Charles, esempio di antica residenza signorile.
Le località d'arte che fanno parte di questo itinerario sono quelle comprese nell'area inferiore della valle attraversata dalla Dora Baltea
raggiungibili soprattutto percorrendo la strada statale 26 da Point-saint Martin a Saint-Vincent, con qualche deviazione verso altre vicine
località di interesse culturale.
Giungendo in Valle d'Aosta dal Piemonte, il primo centro che si incontra è Point-Saint-Martin, che accoglie il visitatore con la sua Porta della Valle d'Aosta. Nel centro storico si possono ancora vedere i resti del monumentale ponte romano, e tre castelli: uno risalente al X secolo, che sovrasta la cittadina dall'alto di un roccione, il Castello di Baraing neogotico, poco distante dal primo e il cosiddetto 'Castel' del XV secolo, nel centro storico.
Proseguendo verso la Valle del Lys in direzione di Perlioz, si trova la Chiesa Parrocchiale, tardo cinquecentesca, che conserva preziosi affreschi.
Il centro di Perlioz merita una visita per la sua particolare urbanistica medievale, ricca di dettagli architettonici di alta qualità estetica. A Perlioz vanno inoltre segnalati: la seicentesca Chiesa di San Salvatore, con affreschi barocchi, tra i quali il Giudizio Universale di Bernardino Fererio il Castello Valleisa, di origini trecentesche e la Casa Charles, esempio di antica residenza signorile.
Proseguendo sulla statale 26 si raggiunge Donnas, sorta sull'antico tracciato stradale delle Gallie, conserva ancora un suggestivo tratto della Via Consolare romana, tagliato nella roccia viva nel I secolo a. C. A Donnas si può anche visitare la chiesa di San Pietro in Vincoli, ottocentesca, e la Cappella di Sant'Orso, ricostruita nel XVII secolo.
Sulla sponda opposta della Dora Baltea vicino al centro di Grand Vert si può fare un'escursione verso la Chiesa della Natività di Maria, nella
località di Montey. La chiesa costruita allo scorcio del '500 contiene l'altare ligneo intagliato e dipinto del secolo XVII e una Madonna in
trono col Bambino del XV secolo.
Continuando il percorso si raggiunge la gola di Bard con il borgo medievale di Bard anch'esso sorto sulla via romana delle Gallie. Sulla vecchia
strada che porta ad Aosta si può attraversare il Ponte sulla Dora Baltea e poco distante si vedono ancora i resti del Ponte romano, incorporati in una costruzione più recente.
Il ricco patrimonio archeologico presente in Valle d'Aosta rappresenta un importante settore del turismo culturale di questa regione.
Per gli appassionati della Preistoria, molto interessanti sono gli imponenti cromlech neolitici di St-Martin-de-Corléans, e le necropoli di Villenuve, Saint-Nicolas, Montjovet e Vollein con tombe a cista e incisioni rupestri.
Accanto ai musei che raccolgono reperti che vanno dal neolitico, all'età romana, all'alto medioevo, numerosi sono gli esempi di arte romana presenti nella regione. La città di Aosta, antica Augusta Preaetoria Salassorum rappresenta una tappa obbligata per visitare i suoi pregevoli monumenti, ma chi soggiorna in valle d'Aosta può facilmente scoprire ponti, acquedotti, tratti stradali, torri e mura fortificate che i Romani, hanno disseminato in tutto il territorio, seguendo una razionale pianificazione.
In Valle d'Aosta le testimonianze storico-artistiche più antiche risalgono alla Preistoria. Antichi stanziamenti dalla fase finale del Neolitico sono documentati a Saint-Pierre, mentre le culture del III Millennio a. C. hanno lasciato diversi reperti, ritrovati tra i corredi funerari delle necropoli di Villenuve, Saint-Nicolas, Montjovet e Vollein. La scoperta dei filoni di rame argento e oro da parte di quelle antiche civiltà ha stimolato una interessante attività di lavorazione dei metalli e oreficeria.
Nella località di St-Martin-de-Corléans, in Aosta è stato ritrovato un importantissimo santuario preistorico, frequentato per tutto il III millennio a. C. Si tratta di un'area di culto caratterizzata da monumenti megalitici con funzione religiosa e funeraria composto di stele antropomorfe, tombe di vario tipo e un sacello con un altare e una stele votiva dedicati a divinità lunari.
Le ricerche archeologiche non hanno ancora riportato alla luce le tracce dell'antica Cordela, leggendaria città che secondo Catone e Polibio, sarebbe stata fondata dal popolo dei Salassi nell'area dell'attuale Aosta.
Poco distante da Aosta si può visitare il sito archeologico di Vollein dove si trova la suggestiva necropoli eneolitica, con interessanti incisioni rupestri e corredi funerari.
Numerosi sono in Valle d'Aosta i resti di insediamenti d'altura, riferibili a villaggi e necropoli della Tarda Età del Bronzo ed Età del Ferro. Si tratta di aggregati di capanne, in alcuni casi circondati da robuste murature a secco, collocati in posizioni strategiche che in seguito saranno occupate dai castelli medievali. Dai reperti archeologici sembra che in questo periodo si fossero stanziati in Valle d'Aosta popolazioni celtiche e liguri fuse insieme, indicate dai Romani come "genti Salasse". I Salassi oltre all'attività agricola, pastorale e mineraria praticavano il commercio, sfruttando i passi transalpini.
Gli scontri militari tra il popolo dei Salassi, stanziato in Valle d'Aosta e Roma sono documentati a partire dal 143 a. C. per terminare nel 25 a. C. con la conquista di Aosta da parte di Aulo Terenzio Varrone Murena, legato di Augusto. Quasi tutti gli antichi abitanti della Valle d'Aosta furono deportati dai romani e venduti come schiavi, il territorio venne colonizzato dai Romani e venne fondata Augusta Praetoria Salassorum in corrispondenza alla attuale città di Aosta.
L'aspetto del territorio della Valle d'Aosta venne completamente trasformato dalla sistematica riorganizzazione operata dai Romani. Dai piccoli villaggi fortificati sparsi sulle alture si passò ad una pianificazione razionale: venne tracciata la rete stradale, sull'asse della Via Consolare delle Gallie, sviluppato l'impianto urbanistico della città di Aosta e ridisegnato il sistema fondiario.
L'importanza strategica e politica di Augusta Praetoria è testimoniata dalle monumentali opere pubbliche che caratterizzavano la città romana. Sono ancora visibili i resti delle poderose mura romane erette in blocchi di pietra a difesa della città. Si conservano nelle forme originarie
la Torre del Pailleron e la Torre del Lebbro, due delle venti torri che sorgevano sulla cinta muraria, mentre le altre sono state trasformate in epoca medievali.
Altri monumenti di età romana presenti ad Aosta, sono: il Teatro romano, L'Arco di Augusto, e la Porta Pretoria,
mentre i numerosi reperti ritrovati dagli scavi archeologici sono conservati presso il Museo Archeologico. I link testo permettono di accedere agli approfondimenti.
Intorno ad Aosta ed in tutta la regione, seguendo il tracciato della imponente rete stradale sviluppata sull'asse della via delle Gallie, il territorio è disseminato di importanti testimonianze risalenti alla dominazione romana. Resti dei ponti romani si possono vedere a Point-Saint-Martin, a Saint Vincent, a Chatillon e a Pondel, dove rimane l'antico ponte-acquedotto. A Donnas è stato riportato alla luce un tratto della via consolare, ad Arnad è presente una torre romana.
In epoca feudale la Valle d'Aosta assume una nuova configurazione dotandosi di rocche fortificate, torri e castelli, accompagnate da strutture religiose, civili e rurali ancora oggi in gran parte visibili e mete turistiche di grande rilievo.
Una categoria a sé per la rilevanza storico-artistica è rappresentata dalle strutture militari come le torri e i castelli, gioielli dell'architettura medievale e rinascimentale. Altrettanto importanti le architetture religiose con chiese, santuari e cappelle disseminati lungo la rete di sentieri e strade anticamente percorsi dai pellegrini.
Ricchi di storia e tradizioni sono gli antichi borghi che riportano ancora oggi le atmosfere della vita del Medioevo non solo nelle conformazioni urbanistiche ed architettoniche, ma anche attraverso l'artigianato artistico, il costume, il culto religioso locale e le manifestazioni folcloristiche.
L'Età medievale ha rappresentato per la Valle d'Aosta un grande momento di splendore culturale ed artistico, raggiungendo in molti campi altissimi livelli di qualità. Le architetture militari, rappresentate da torri e castelli e le costruzioni religiose, oltre al sistema delle infrastrutture realizzate tra l'XI e il XIV secolo hanno ridefinito il territorio della Valle d'Aosta nella forma visibile ancora oggi.
La fase alto medievale, caratterizzata dalle invasioni e da continui distruzioni e rifacimenti, è invece più difficile da identificare, ricostruibile da poche e frammentarie testimonianze artistiche. Possiamo però tracciarne una collocazione cronologica, poiché si manifesta dalla crisi politica e militare della tarda età imperiale e si conclude con la prima metà del X secolo, in corrispondenza all'invasione dei Saraceni e dei Magiari.
Il percorso di rinascita culturale ed artistica della Valle d'Aosta inizia dopo l'anno Mille, con la definitiva cacciata dei Saraceni, quando si assistette alla ripresa economica di tutta la regione.
Lo svilupparsi del feudalesimo e l'importanza crescente della via Francigena, erede della romana via delle Gallie, facilitarono un impulso costruttivo e creativo di grande portata che giunse fino alla fine del XV secolo. In questo processo grande rilievo hanno avuto alcune figure di
mecenati come il vescovo Anselmo I e i diversi signori locali, tra i quali i signori di Bard, i conti di Challant, i duchi di Savoia, e altri. Le principali testimonianze artistiche del medioevo in Valle d'Aosta sono: le torri, i castelli, i luoghi di culto, le opere di oreficeria
e le sculture in legno (ognuna di esse può essere analizzate a parte tramite i link).
A. Cocchi
AA. VV. Torino e la Valle d'Aosta. Touring Club Italiano. Gruppo editoriale l'Espresso. Milano,2005
AA. VV. Tesori d'Italia. Selezione del Reader's Digest S.p.A. Milano, 1975
F. Quilici. Italia dal cielo. Viaggio per immagini nella storia. De Donato Edfitore S.p.A. Bari, 1980