Arte dell'area alpina e subalpina

 

 

Dosso e Battista Dossi.Putti che giocano con due leoni e un'aquila. Affresco, Trento, Castello del Buonconsiglio, Sala Grande
Dosso e Battista Dossi.Putti che giocano con due leoni e un'aquila. Affresco, Trento, Castello del Buonconsiglio, Sala Grande. Foto di  Laurom

 

 

Il meraviglioso scenario naturalistico della corona delle Alpi offre numerosi itinerari artistici con testimonianze originali e spesso uniche. Le città e i centri maggiori del territorio alpino e subalpino sono ricchissimi concentrati d'arte che con i loro importanti musei e itinerari artistici meritano di essere visitati e vissuti in tutti i loro aspetti. Torino, Trento, Aosta, Udine, Trieste, Bolzano, solo per fare qualche esempio, sono città d'arte di indiscutibile valore, nelle quali un soggiorno dedicato alla loro scoperta può lasciare solo un'esperienza emozionante.

 


Filippo Juvarra. Basilica di Superga. Terminata nel 1731. Torino

 


Accanto ad esse però, nel corso della storia, l'arte è riuscita a insediarsi in tutto il territorio alpino e subalpino, toccando anche le località minori per impreziosire con i suoi gioielli anche i luoghi più impervi.

 


Castello di Fenis. sec. XIII. Veduta aerea. Fenis, Aosta

 

La tipologia prevalente dei monumenti in tutta l'area alpina e subalpina è certamente quella dei Castelli, presenti fin dall'alto medioevo e diffusi soprattutto in valle d'Aosta, in Trentino e in Friuli Venezia Giulia. In Piemonte a Biella e nell'area circostante si possono trovare i Ricetti: gli impenetrabili agglomerati edilizi di cui si dotarono le famiglie medievali tra il XII e il XV secolo. Tra le architetture religiose vanno ricordati i Sacri Monti, primo tra tutti il Sacro Monte di Varallo, esempio più antico in Europa di tempio dedicato alla vita e alla passione di Cristo.

 


Maestro Venceslao (attr.) mese di Ottobre. fine sec. XIV-inizi XV.
Trento, Castello del Buon Consiglio, Torre dell'aquila.

 

Nelle numerose chiese, cattedrali, nei castelli e nei palazzi signorili, in tutte le regioni del Nord Italia sono presenti Opere pittoriche di grande prestigio che vanno dalle tavole dipinte fino agli affreschi, in particolare si segnalano quelli, originalissimi, del Friuli. Sempre in Friuli, al periodo tardo romano e bizantino si devono gli splendidi mosaici di Aquileia e Grado.

 


Part. dei mosaici della Basilica Patriarcale di Aquileia. IV sec. d. C.

 

 


In numerosi centri del Trentino e Alto Adige, nel XIII e XIV secolo fiorì l'Arte dell'Intaglio del Legno, legata alla ricca società dei principi-vescovi di Bressanone, di Trento e del Tirolo, lasciando capolavori che vanno dalle pareti intagliate dei castelli e delle dimore gentilizie agli splendidi trittici, alle statue in legno dipinto, ai fonti battesimali  e agli altari delle chiese, diffusi fin nei centri minori.

Un altro gruppo di testimonianze artistiche di particolare importanza è rappresentato dal Barocco Piemontese, rappresentato soprattutto da esempi di architettura, pittura e scultura, ma anche da numerose opere di arte decorativa come il ferro battuto del Novarese e sul lago d'Orta, delle ceramiche  e degli specchi a Torino e Vinovo.

 


Putto con violino. sec. XVIII. Stucco. Bolzano, Convento di Novacella

 

L'arte del Settecento è presente soprattutto con l'architettura in Piemonte, Lombardia e Veneto, ma anche con la pittura, come negli spettacolari affreschi di Tiepolo a Udine e con la ceramica.

 


Giambattista Tiepolo. Giudizio di Salomone. Affresco.
1726-28. Udine, Palazzo Arcivescovile.

 

Anche l'Ottocento è ben rappresentato in tutte le arti, soprattutto nei centri maggiori con il Neoclassicismo e il Romanticismo. 
Per il Novecento troviamo, soprattutto in architettura e nelle arti applicate, una larga diffusione dello stile Liberty nelle e regioni del nord, fino ai centri minori ai confini dell'Italia dove si possono ancora vedere, palazzine, villette, cancellate e decorazioni. All'arte del Novecento sono inoltre dedicate diverse collezioni prestigiose e musei, come ad esempio il Museo di Rovereto.

L'architettura razionalista, sviluppatasi in Italia tra le due guerre mondiali, si è manifestata soprattutto in Lombardia con diversi architetti, spesso  organizzati in gruppi. Tra questi vanno ricordati: il Gruppo 7, di cui hanno fatto parte Figini Frette, Larco, Libera, Pollini, Rava e Terragni; il MIAR, acronimo di Movimento Italiano per l'Architettura Razionale, a cui aderirono Banfi, Belgioioso, Peressutti e Rogers, appartenenti al gruppo BBPR. Tra i monumenti più importanti di questo stile, vanno ricordate la Casa del Fascio a Como e la Colonia Elioterapica a Legnano. A Milano in stile razionalista sono stati realizzati: L'Università Bocconi, il Palazzo della Montecatini, progettato da Gio Ponti e il Quartiere QTB.

 

In campo archeologico, vanno ricordate importanti testimonianze risalenti spesso a tempi lontanissimi, come quelli della Preistoria. In Liguria si possono visitare le Caverne dei Balzi Rossi  con i graffiti rupestri, uno dei maggiori centri preistorici in Europa.  Presso finale Ligure le Arene Candide offrono  testimonianze artistiche risalenti al Paleolitico, come i graffiti della Grotta Paglicci, con figure di animali e impronte di mani. Le civiltà preclassiche hanno lasciato testimonianze in diversi centri e i musei archeologici locali raccolgono opere realizzate dai Celti, dai Liguri, dai Veneti, dagli etruschi e altri popoli italici.

 


Resti del Teatro romano. I sec. d. C. Aosta

 

Non mancano famosi esempi dell'arte romana, come quelli di Aosta, Ventimiglia e Trieste, ma anche ponti, acquedotti e reperti archeologici raccolti nei musei di queste regioni.

 

 A. Cocchi



 

I castelli


castello di Fénis. XIII sec., Aosta.

 

Le fortezze e i castelli caratterizzano il paesaggio di tutto l'arco alpino italiano, dalla Valle d'Aosta al Friuli Venezia Giulia. Gli esempi più antichi sono quelli del Trentino e dell'Alto Adige le cui vallate potevano essere facilmente attraversate da invasori stranieri. In epoca ancora preromana gli abitanti di queste regioni costruirono le prime rudimentali strutture difensive. All'epoca romana risalgono le fortificazioni costruite dalle legioni romane per difendere i territori conquistati chiudendo i valichi alpini con forti e torri. Ne rimangono tracce e testimonianze in Valle d'Aosta e soprattutto in Friuli, dove vennero realizzate le piazzeforti di Aquileia, Cividale e Zuglio.
Con l'Alto medioevo e durante il periodo feudale i territori alpini e subalpini conoscono una fioritura di costruzioni difensive con torri, castelli, ricetti, cinte murarie, rocche e fortezze che verso il x secolo divennero sempre più attrezzati e funzionali assumendo le forme solide ed essenziali dello stile romanico. Un fenomeno interessante è rappresentato dai ricetti piemontesi: caratteristici agglomerati di case-fortezza che sorsero dalla fine del IX secolo a Biella e nel territorio limitrofo.

Nel corso del Trecento i castelli accanto alla funzione di difesa dovettero rispondere anche a quella residenziale per le ricche e potenti famiglie aristocratiche, quindi si evolsero nelle forme più eleganti e sontuose dello stile gotico. nei secoli che seguirono i castelli alpini si ridussero notevolmente di numero, in parte furono distrutti, in parte trasformati in palazzi e residenze più moderne. Ma i monumenti superstiti sono ancora numerosi e qualificano queste zone come un territorio ancora ad alta concentrazione di castelli e "residenze castellane".

 

La scultura lignea

 


Enrico da Villaco. Altare alato. 1517. Legno dorato e dipinto.
Pontebba, Santa Maria Maggiore

 

La ricchezza dei boschi di queste regioni ha offerto la materia prima per l'arte del legno intagliato, una tecnica conosciuta fin da tempi antichissimi ma che ha conosciuto una grande fioritura nei secoli del Medioevo e del Rinascimento per poi riproporsi in forme nuove nel Barocco e nel Settecento. Tra il IX e il  XII secolo, le opere in legno vengono diffuse soprattutto in ambito religioso con le numerose richieste degli ordini monastici più facoltosi. Le abbazie, le cattedrali e perfino le chiese minori si arricchirono di statue intagliate e dipinte, altari monumentali, spettacolari polittici intagliati e pregiati stalli per il coro. Con la ricca e raffinata società cortese, nel periodo compreso tra il XIII al XIV secolo, le dimore gentilizie dei castelli e dei palazzi nei centri maggiori venne incrementata la produzione di opere e ornamenti prestigiosi, realizzati sia dagli abili maestri locali sia da artisti provenienti dall'Austria e dalla Germania, sviluppando lo stile gotico e mantenendone la tradizione anche in contrasto rispetto alle forme rinascimentali provenienti dalla Toscana. Tra i monumenti che si possono visitare si segnalano, in Trentino Alto Adige, l'Altare tardogotico della Cappella di Santa Barbara al Brennero, in legno intagliato e dorato,  il Presepe e Adorazione dei Magi della Chiesa della Madonna a Laion, L'Altare di Vigo di Fassa  nella chiesa di Santa Giuliana, realizzato da Georg Artzt nel 1517, capolavoro della scuola di Bolzano, lo spettacolare Altare della Parrocchiale di San Lorenzo di Sebato realizzato da Hans Schnatterpeck nel 1511,  i grandi Altari barocchi del Santuario della Madonna di Senale e i Rilievi dell'Oratorio di San Michele nella stessa località. Ma opere pregevoli e capolavori in legno intagliato si trovano anche in altri centri del l Friuli, come la prestigiosa collezione di Sculture in legno del Museo diocesano nelPalazzo Arcivescovile di Udine, o  per i centri minori basta ricordare il bellissimo Altare alato tardogotico della Pieve di Santa Maria Maggiore a Pontebba, del maestro Enrico da Villaco, l'Altare nella grotta di San Giovanni d'Antro o la statua duecentesca della Madonna in Maestà conservata nel piccolo ma delizioso Museo Archeologico Medievale di Attimis, uno degli esempi più antichi di questa iconografia.

 

 

Monasteri, Santuari e i Sacri Monti

 


Cappella di San Michele. 1190-1199. Convento di Novacella, Bolzano. 

 

In età feudale sorsero presso i valichi e le antiche vie di transito alpino, eremi, monasteri, santuari e Sacri Monti. I monaci del Medioevo erano interessati ad offrire ristoro e assistenza i pellegrini e a guidare le piccole ad occuparsi delle comunità disseminate nei borghi montani e presso i castelli, assumendo via via una funzione non solo dottrinale ma anche culturale. Alcuni dei primitivi eremi e antiche abbazie furono trasformati dai ricchi e potenti ordini monastici del X-XII secolo in grandi complessi religiosi che continuarono a prosperare ed evolversi anche nei secoli successivi.

 


Santuario di San Romedio. Dal VII al XVII sec. Coredo, Trento.

 

Un esempio di queste trasformazioni è rappresentato dal Santuario di San Romedio, presso Trento, sorto sull'originario eremo del VI-VII secolo e poi ampliato fino all'attuale complesso di cinque cappelle sovrapposte, arroccate sulla rupe. La celebre Sacra di San Michele a Sant'Ambrogio di Torino costruita allo sbocco della val di Susa è un esempio di monastero fortificato che divenne anche uno dei centri culturali più vivaci del Medioevo. Uno dei più interessanti esempi di stile Romanico è la Cappella di San Michele che fa parte del Convento di Novacella. L'edificio a pianta circolare vuole essere una chiara evocazione del Santo Sepolcro di Gerusalemme, è fortificato e provvisto di merlature e torricella.

 


G. Ferrari, F.lli d'Enrico, Morazzone. Ecce Homo. Cappella del Sacro Monte di Varallo, Vercelli

 

Tra i santuari dell'area alpina una categoria  particolare è rappresentata dai Sacri Monti, frequenti soprattutto in Lombardia e in Piemonte, sorti tra il Quattrocento e il Seicento.  Sono complessi formati da serie di cappelle isolate tra loro e poste sui pendii, dedicate ai diversi episodi della passione di Cristo.
Il più famoso esempio è il Sacro Monte di Varallo, sorto intorno al 1490 per volontà di Bernardino Càimi, frate francescano appartenente all'Osservanza milanese. Dopo aver trascorso due anni  al santo Sepolcro di Gerusalemme fra' Bernardinio tornò in Italia volle creare un luogo santo in cui rappresentare gli ambienti in cui si svolse la vita di Gesù. Il Sacro Monte di Varallo è il primo esempio del genere e con le sue architetture visibili a grande distanza funge da monito ed esempio di vita per le comunità montane di un intero territorio. Altri esempi importanti sono il Santuario della Trinità a Ghiffa  sul lago Maggiore e il Santuario  dei Piloni, detto anche Santuario di san Giacomo, costruito nel XIV secolo a Montà.

 

 

Gli affreschi

 Nei territori presso l'arco alpino l'arte dell'affresco offre importanti testimonianze. Tra gli esempi più antichi, sono eccezionali per qualità estetica e tipologia, gli affreschi di santa Maria Foris Portis a Castelseprio, opera di un ignoto maestro orientale. Di grande fascino sono i cicli e decorazioni parietali dei castelli e delle dimore signorili dei periodi Romanico e Gotico, tra cui quelli del Castello di Fènis, ad Aosta o, in Piemonte, quelli del Castello di Manta presso Cuneo, raffinati esempi del gusto Gotico internazionale. Non mancano esempi originali come le Veduta del Castello di Avio dell'inizio del IV secolo nell'omonimo monumento o la Danza macabra dipinta da Simone Baschenis nel 1539 nella chiesa di San Vigilio a Pinzolo, entrambi presso Trento. >Tra gli esempi rinascimentali si possono ricordare gli affreschi di Gaudenzio Ferrari del santuario della Madonna dei Miracoli di Saronno, in provincia di Varese.

La pittura ad affresco  rappresenta un aspetto importante del patrimonio artistico friulano, sia perché e diffusa nel territorio fino nei centri minori, sia perché offre testimonianze che  coprono un ampio arco temporale, dall'Altomedioevo in avanti. I primi esempi derivano da una comunità di Longobardi formata più da artisti e artigiani che da guerrieri, che nel VI secolo si insediò a Cividale e in seguito si distribuì in un largo raggio dei territori settentrionali italiani. Venendo a contatto con la cultura Tardoromana e Bizantina fiorite nelle vicine città di Aquileia, Grado, Pola e Trieste, nel corso di due secoli elaborarono un nuovo stile artistico.  Sulle pareti delle chiese, sulle facciate delle case e dei palazzi friulani comparve un tipo di pittura dai caratteri semplici e popolari ma dotata di un'espressività nuova che permise di superare le rigidità e gli stilemi della tradizione bizantina. Con rappresentazioni ingenue e tratti realistici, attente soprattutto alla concretezza fisica, queste pitture svolsero una funzione educativa per le comunità locali, rappresentando scene dell'Antico e del Nuovo testamento e raccontando le storie dei santi. Ma ne derivarono anche stimoli nuovi  e soluzioni che vennero poi a far parte dello stile Romanico. Dapprima con artisti anonimi poi con pittori sempre più affermati, il Friuli nel corso dei secoli si riempì di affreschi; dai capolavori più conosciuti dei centri maggiori fino ai numerosissimi esempi diffusi fin nelle località più sperdute rappresentano una ricchezza e una sorpresa piacevole e interessante per ogni turista.
 

 

Le ville dell'area subalpina

 

Soprattutto nelle zone dell'area subalpina, nelle regioni dell'Italia settentrionale sono presenti numerose ville, realizzate a partire dal Cinquecento fino al Novecento. Si tratta di residenze estive di facoltose famiglie, circondate da giardini e parchi, che spesso racchiudono al loro interno veri tesori con pitture, sculture, arredi o collezioni d'arte. Anche se molte di esse sono private, diverse sono visitabili o trasformate in musei. Famosissime sono le incantevoli Ville venete che vanno dalla metà del XV secolo fino al Novecento. Se ne contano più di duemila,  Tra queste, le più famose sono quelle progettate da Andrea Palladio nel Vicentino, riconosciute dall'UNESCO patrimonio dell’umanità.
 Molto belle sono le ville sui Navigli, dell'area intorno a Milano, per lo più seicentesche e settecentesche, in stile barocco. Grande varietà di stili si manifestano nelle sontuose ville della Liguria. Molti esempi importanti si trovano disseminati ai margini di Genova, come la Villa Rosazza, opera del Tagliaferri, la cinquecentesca Villa Cattaneo, poi detta Villa Imperiale, Villa Raggio e Villa Gruber. Sulla costa, si trovano altre ville importanti soprattutto nel tratto tra Nervi e Voltri, tra cui Villa Cambiaso a Begato, Villa Garibaldi a Quarto del Mille Alto,  Villa Grimaldia Sampierdarena, Villa Rostan a Sestri Ponente e Villa Brignole Sale Galliera a Voltri.

  

A. Cocchi

 

 

Bibliografia

 

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