Andria, Piazza Duomo.
Andria è una tappa interessante per le sue antiche chiese, i tesori di pittura e scultura, i palazzi e lo splendido Castel del Monte. L'arte in questa deliziosa città pugliese è documentata con opere che vanno dal medioevo fino all'età moderna.
Luogo ideale per trascorrere una vacanza all'insegna dell'arte, Andria dista dal Mare Adriatico soltanto 10 chilometri ed è una città accogliente, con i suoi numerosi hotel, ristoranti, agriturismi e bed & breakfast. Il clima mediterraneo, mite d'inverno e caldo ma asciutto e ventilato d'estate, rendono la permanenza in questa città particolarmente gradevole. Andria è un importante centro pugliese non lontano da Bari, affascinante sia per il suo centro storico che per il suo territorio, ricchi di testimonianze artistiche e monumenti.
Le fasi storiche che hanno lasciato alla città di Andria le opere d'arte che la rendono così unica sono soprattutto il Medioevo e l'età moderna dal '500 al barocco.
L'anima medievale di Andria si esprime nell'atmosfera mistica delle sue famose laure basiliane: Cripte e cappelle scavate nel tufo e veri giacimenti di arte sacra risalenti all'alto medioevo disseminate nel territorio delle Murge. Forse proprio da queste grotte, potrebbe derivare anche lo stesso nome Andria, intesa come la città degli antri. Molte di queste grotte sono state utilizzate come rifugio da un'antica civiltà rupestre, altre sono divennero luoghi sacri. In età paleocristiana e nei primi secoli dell'alto medioevo alcuni eremiti e piccoli gruppi di monaci ispirati alla regola di San Basilio utilizzarono le grotte come celle o le trasformarono piccole chiese: le cosiddette laure basiliane. Nei secoli successivi le laure continuarono ad essere importanti luoghi di culto, molto cari alla devozione popolare.
Le grotte basiliane di Andria rappresentano una delle più interessanti testimonianze di arte sacra medioevale e la visita a questi luoghi regala un'esperienza di grande suggestione.
Sulla strada che porta al Santuario della Madonna dei Miracoli si trova la Chiesa rupestre di Cristo della Misericordia, costruita dai monaci basiliani tra il IX e l'XI secolo, decorata con affreschi, tra i quali una bella Crocifissione.
Nei dintorni, poco distante dal centro di Andria, si trova la suggestiva Chiesa di Santa Croce dei Lagnoni una cripta (o laura) basiliana del IX secolo, scavata nel tufo, dotata di pronao e con interno diviso un due navate da pilastri. Faceva parte di una costruzione più grande, probabilmente un antico convento. L'esterno ha l'aspetto di un rudere anonimo ma l'interno è spettacolare: le pareti sono rivestite da affreschi che vanno dallo stile bizantino a quello rinascimentale.
Chiesa rupestre di Santa Croce ai Lagnoni. XI secolo. Veduta dell'ingresso
Un altro esempio importante di laura basiliana è rappresentato dalla Chiesa rupestre di Santa Margherita, parte di un complesso ipogeo risalente al IX-X secolo, poi inglobata nel cinquecentesco Santuario di Santa Maria dei Miracoli, diventandone la cripta. All'interno si trovava un'immagine di Madonna col Bambino bizantina, del X secolo, detta Madonna dei Miracoli oggetto di grande devozione popolare e ora conservata al Museo Diocesano di Andria. Fanno parte del complesso anche un Ninfeo e alcune grotte, tra cui la Grotta delle Rose con pregevoli dipinti murali.
Altre chiese rupestri sono: Santa Sofia , corrispondente all'attuale Chiesa della Madonna dell’Altomare e Sant’Angelo in Gurgo, chiamata anche Santissimo Salvatore.
Con la dominazione dei Normanni la città venne fortificata dalle mura e dotata di torri e porte urbane. Nel 1046 Pietro I il Normanno, dopo aver sconfitto i Bizantini a Trani, fece costruire la cinta muraria e cinque porte. Di queste rimangono alcuni resti del bastione di Porta Castello e la bella Porta Sant'Andrea, ben conservata anche se conobbe diverse trasformazioni nei secoli successivi.
Porta Sant'Andrea. 1064 ca. e modifiche successive. Andria
Nel centro storico della città di Andria si trova l'antica Cattedrale di Santa Maria Assunta. La chiesa con forme romaniche, sorse nel XII secolo su una chiesa primitiva che rimase interrata e ne divenne la cripta. A sinistra sorge il campanile, con la base duecentesca e i livelli superiori del XII e XV secolo.
Cattedrale di Santa Maria Assunta. Andria. Ricostruita nel 1438-65. Veduta dell'interno. Foto di Pufui PcPifpef
La chiesa fu ricostruita nel XV sotto Francesco I Del Balzo e modificata nel 1844, con l'attuale facciata in stile neoclassico, disegnata da Federico Santacroce.
L'interno della cattedrale è uno spazio asimmetrico, diviso in tre navate su pilastri e archi ogivali che si aprono sulle cappelle laterali.
Le parti rinascimentali sono il presbiterio quattrocentesco e il coro intagliato. Tra le pitture rinascimentali si segnalano i dipinti quattrocenteschi di Tuccio di Andria.
Cappella di San Riccardo. 1440. Cattedrale di Santa Maria Assunta. Andria. Foto di Pufui PcPifpef
Nella Cappella di San Riccardo si trovano alcuni bassorilievi con le Storie del Santo. Nella Sacrestia è conservato il Tesoro della Cattedrale con preziose statue d'argento e reliquiari.
Di grande interesse storico e artistico è la cripta del IX-X secolo con le Tombe di Jolanda di Brienne e Isabella d'Inghilterra.
Molte delle opere provenienti dalla Cattedrale sono ora conservate presso l'attiguo Palazzo Vescovile, attuale sede del Museo Diocesano di Andria.
Nel XIII secolo Andria è uno dei principali centri della Rinascenza Federiciana. Federico II di Svevia appena tornato dalla VI crociata, rispose all'accoglienza offerta dalla città pugliese concedendo ai cittadini alcuni privilegi e facendo scolpire sulla Porta di Sant'Andrea la scritta Andria fidelis con la dedica: «Andria fidelis, nostri affixa medullis; absit, quod Federicus sit tui muneris iners, Andria, vale, felix omnisque gravaminos expers.». Tra FedericoII e la città di Andria si creò un legame particolare: due anni dopo il suo arrivo nacque il figlio Corrado IV, avuto dalla giovanissima moglie Jolanda di Brienne, regina di Gerusalemme. Jolanda morì in seguito al parto e la sua sepoltura venne fatta realizzare da re Federico nella cripta Cattedrale cittadina. Nella stessa cripta venne sepolta anche la terza moglie di Federico, morta nel 1241.
Le Tombe di Jolanda di Brienne e Isabella d'Inghilterra furono ritrovate nel 19034 in occasione di uno scavo all'interno della Cattedrale.
Tomba di Jolanda di Brienne e Isabella d'Inghilterra. XIIIsecolo. Cripta della Cattedrale di Andria. Foto di Geak
Ma il monumento simbolo della dominazione sveva è il magnifico Castel del Monte, voluto da Federico II e riconosciuto dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità. Con il suo stile particolare in cui si mescolano componenti gotiche, accenti romanici e influssi classici è uno dei maggiori capolavori dell'architettura sveva. Per la perfezione delle forme e le caratteristiche architettoniche, Castel del Monte rappresenta anche un modello insuperabile di costruzione fortificata, particolarmente funzionale alla difesa ma al tempo stesso concepito come confortevole dimora di caccia.
Portale della Chiesa di Sant'Agostino. XIII secolo. Andria
La Chiesa di Sant'Agostino, fondata dai Cavalieri Teutonici nel XIII secolo, presenta un grandioso portale gotico e un interno in stile barocco decorato con stucchi.
Con la dominazione Angioina, nel XIV e XV secolo, la città di Andria venne governata dalla famiglia Del Balzo, i quali lasciarono altre importanti testimonianze artistiche. Tra queste la Torre dell'orologio, voluta da Francesco II del Balzo. Con la stessa signoria venne trasformato anche il Palazzo Ducale, che presenta aspetti appartenenti ad epoche diverse, tra cui il bel portale cinquecentesco.
Palazzo Ducale. XIV-XIX secolo. Andria. Foto di Linx
Il palazzo, divenuto proprietà degli Spagnoletti-Zeuli nel secolo XIX subì ulteriori modifiche fino ad assumere l'aspetto attuale.
Anche la Chiesa di San Domenico presenta caratteristiche appartenenti a stili diversi, testimonianze dei cambiamenti subiti nei secoli. Fondata alla fine del '300 è caratterizzata dal portale rinascimentale e dal campanile barocco.
Nella sacrestia si conserva il rinascimentale Busto di Francesco II del Balzo, duca d'Andria, realizzata da Domenico Gagini nel 1472.
La Chiesa di San Francesco, realizzata tra il 1230 1 il 1346 venne trasformata in forme barocche nel XVIII secolo. Presenta un bellissimo campanile settecentesco.
Icona bizantina, Tempietto, Cappella della Crocifissione. Basilica di Santa Maria dei Miracoli, Andria. Foto di Linx
Tra gli esempi più importanti di arte sacra spicca il Santuario di Santa Maria dei Miracoli, cinquecentesco, costruito sopra la laura basiliana di Santa Margherita. Il santuario è diviso in tre livelli: la chiesa principale al livello superiore, il Tempietto al livello intermedio e la laura di Santa Margherita nel livello inferiore. L'intero complesso ospita numerose opere d'arte.
Tra i monumenti di carattere civile vanno ricordati il Palazzo ducale, che conserva l'imponente ingresso cinquecentesco; il Palazzo di Città, oggi sede municipale, con il Chiostro di san Francesco; l'ottocentesco Palazzo Ceci; La Porta di Sant'Andrea di origini duecentesche e con trasformazioni rinascimentali e barocche.
A. Cocchi
Le testimonianze archeologiche più antiche riportano tracce di insediamenti fin dal Neolitico. Con l'età del ferro, dopo lo stanziarsi di popolazioni provenienti dall'Illiria, la località venne colonizzata dai Greci, che vi trapiantarono la loro cultura e la loro civiltà e fondarono la città di Netium, antenata dell'attuale Andria. In epoca classica Netium fu coinvolta in un lungo periodo di guerre: dapprima le guerre Puniche poi la guerra civile del conflitto tra Mario e Silla. Con il passaggio di San Pietro, che sostò ad Andria durante il suo viaggio verso Roma ebbe inizio il processo di evangelizzazione: la città fu uno dei primi luoghi in Italia in cui si diffuse il Cristianesimo. Con l'età paleocristiana e durante l'alto medioevo si formarono piccole comunità monastiche ed eremiti che utilizzarono le grotte come celle o piccole cappelle oggi note come laure basiliane.
L'archeologia ha rilevato anche la presenza di diverse ville e abitati rurali risalenti a quel periodo, probabilmente dovute all'insediarsi dei Longobardi e dei Bizantini.
Dalla conquista di Pietro il Normanno nel 1046 Andria rimase a lungo sotto il dominio dei Normanni. Pietro I raccolse gli abitanti del territorio per ricostruire la città eresse la cinta muraria e la munì di una rocca porte e torri di difesa.
Passando sotto gli Svevi con Federico II, nel XIII secolo Andria crebbe di importanza, a quel periodo risalgono diverse chiese, dipinti e il celebre Castel del Monte.
Con il dominio degli poi degli Angioini Andria fu una contea e poi divenne un ducato con i Del Balzo.
Nel 1507 Ferdinando il Cattolico fece dono della città a Consalvo di Còrdova, tornato vincitore dalle sue imprese militari. Dal 1552 alla fine del XVIII secolo Andria fece parte del Ducato dei Carafa. Nel 1799 la città rimasta fedele ai Borboni venne conquistata dal generale francese Broussier, con il quale di era alleato Ettore Carafa, comandante della legione napoletana. Quest'ultimo fu giustiziato dai borbonici nel 1799. Andria passò sotto il dominio napoleonico e poi rientrò nel dominio borbonico con Ferdinando I.
Andria aderì con grande partecipazione alle vicende del Risorgimento e nel corso del XIX secolo la città attraversò una fase di incremento demografico e sviluppo economico. Con la prima guerra mondiale la città pagò un prezzo molto alto di vite umane e con il secondo conflitto subì anche le devastazioni dei tedeschi in ritirata nel 1943.
Dopo la seconda guerra mondiale la città attraversò un altro periodo drammatico per via di disordini e rivolte popolari scatenate da situazioni di pesante sfruttamento del lavoro, represse nel sangue. La successiva crisi economica costrinse all'emigrazione numerosi abitanti. Una faticosa ripresa iniziò solo a partire dagli anni '50 basandosi su un'economia soprattutto agricola, da cui è derivata anche un'industria di trasformazione dei prodotti alimentari. Tra i maggiori settori oggi in espansione è quello del turismo, per la presenza di numerosi monumenti e siti di interesse culturale e artistico.
Castel del Monte si trova presso Andria, in provincia di Bari.
Come Arrivare:
dall'autostrada A16 Bari-Canosa, uscita Andria-Barletta; quindi percorrendo la provinciale 170 per circa 18 chilometri. I centri più vicini sono Andria (km 18), Ruvo (km 21), Corato (km 21) e Minervino Murge (km 24)
Informazioni turistiche Castel del Monte:
Uffici: fax 080 5245540
Info: 0883 569997
Bibliografia
Raffaello Licinio. Castel del Monte e il sistema castellare nella Puglia di Federico II. Edizioni del Sud 2001
Enciclopedia Treccani
Enciclopedia Rizzoli Larousse 1964/1966
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