Castel del Monte ad Andria

Castel del Monte. 1237-1240. Andria
Castel del Monte. 1237-1240. Andria

 

 

Uno degli esempi più originali di edilizia civile gotica è Castel del Monte ad Andria. Il castello di Federico II di Svevia rachiude nella sua perfetta forma ottagonale la funzione di residenza reale con quella di fortilizio.

Il castello di Federico II

 

 

Castel del Monte è solo il più noto dei numerosi castelli di Federico II e che costituivano un sistema strategico difensivo tra i più funzionali d'Europa. Le sue residenze-fortezza, sono caratterizzate da uno schema planimetrico basato su forme geometriche semplici e regolari che riflettono l'influenza degli studi matematici arabi, presente in tutta l'architettura siciliana normanna.
Secondo antiche testimonianze, tra storia e leggenda, Federico II aveva tracciato di sua mano il disegno originale del castello. Uno studioso afferma che il castello venne realizzato sulle preesistenti costruzioni longobarde da Roberto il Guiscardo e da suo figlio Ruggiero, normanni, nel 1073. Altri studi mettono in evidenza l'aspetto di labirinto della costruzione perché per percorrere il castello c’è quasi un percorso obbligato da seguire molto complesso.

 


Castel del Monte. Pianta del piano inferiore e percorso obbligato.

 

 

Sulle date della costruzione gli studiosi non sono d'accordo, pare che un decreto del 1237 contenga disposizioni di Federico affinché si iniziasse la costruzione di un castello in Santa Maria di Castro Monte, in un secondo documento del 1240, scritto a Gubbio, l’imperatore ne parla nuovamente, alludendo alle opere di lastricamento del cortile, come se tutto l’edificio fosse oramai compiuto e si dovesse provvedere soltanto alle rifiniture. La costruzione federiciana è avvenuta quindi tra il 1237 e il 1240.

Quanto al nome, esso deriva da un antico villaggio ai piedi del colle, dove c’era una piccola abbazia benedettina detta di Santa Maria del Monte, vicino ad Andria, in provincia di Bari, da cui Castro, o Castello, del Monte. 
Alcuni storici sostengono, anzi, che nello stesso luogo del castello Svevo ci  fosse una costruzione precedente, forse un sepolcro, poi ridotta a Torre di vigilanza dai Saraceni o dai Longobardi e chiamata Castro Monte. Questo castello si dice che fece parte di tutta una fitta rete di fortezze strategiche, per lo più destinate a difesa oltre che a residenza.
Il castello ha soltanto l’aspetto di fortilizio, poiché  nessuno degli elementi richiama bisogno di difesa: nessun fossato, niente ponte levatoio, niente sotterranei, ma solo grandissime stanze degne di una dimora regale. Altri storici ritengono che sia stata solo una residenza di caccia, presso la vicina foresta, molto ricca di selvaggina, ma che Federico non ci sia mai venuto ad abitare. 
Uno studioso afferma che il castello venne realizzato sulle preesistenti costruzioni longobarde da Roberto il Guiscardo e da suo figlio Ruggiero, normanni, nel 1073.
Altri studi mettono in evidenza l'aspetto di labirinto della costruzione perché per percorrere il castello c’è quasi un percorso obbligato da seguire molto complesso. Per la sua originalità e qualità estetiche, questo monumento merita un'interessante visita guidata.

 

 

 

Caratteristiche architettoniche

 

 

Castel del Monte. sec. XIII. Veduta aerea. Andria
Castel del Monte. sec. XIII. Veduta aerea. Andria

 

 

Nella proporzione geometrica del castello, si accordano architettura e cultura del tempo, compresa astrologia e astronomia: in fatti, è stato rilevato che l’ombra del bordo interno del tetto del cortile ottagonale, cade, a mezzogiorno, nei giorni di equinozio, esattamente alla base del muro interno, mentre l’ombra si proietta sul limite dei pavimenti delle sale interne allorché il sole entra nei segni del Toro e dello Scorpione.
 

La struttura del castello consiste in un solo blocco di forma ottagonale, ai quali otto spigoli si appoggiano torri della stessa forma. Dalle torri, tramite scale a chiocciola, si arriva sul terrazzo del tetto, con il pavimento di  lastre di pietra disposte a spina di pesce.

Su ciascuno degli otto lati dell'edificio, al posto di semplici feritoie, si aprono eleganti finestre:  monofore  pieno sesto nel primo piano e bifore al piano nobile, con forma ogivale e colonnina centrale con capitello corinzio. Una cornice orizzontale percorre tutto il perimetro della costruzione sottolineando la divisione dei due piani. 

La resistenza dell'edificio è garantita da muri molto spessi e tutta la costruzione è un gioiello di eleganza e massima funzionalità. I percorsi interni collegano agevolmente i due piani e le diverse aree dell'edificio e in ogni torre è presente una scala a chiocciola che porta sul terrazzo del tetto, con il pavimento di  lastre di pietra disposte a spina di pesce.

 

Castel del Monte. Scala a chiocciola di una delle torri.
Castel del Monte. Scala a chiocciola
di una delle torri. Andria.

 

 

L’interno è suddiviso in due piani, ognuno dei quali ha otto stanze di forma trapezoidale raccolte tutte intorno a un cortile anche questo ottagonale.
I due piani anche se simili nelle proporzioni e nelle forme, hanno aspetti molto diversi tra loro.

Il piano inferiore è robusto grazie alle grosse colonne, oscuro per via delle alte e strette finestre.

Il piano superiore è arioso, luminoso per le ampie bifore e le trifore sull’esterno e per altre finestre sull’interno.
Raggiungibile mediante le scale a chiocciola dentro le torri, il piano superiore, detto anche piano nobile, ripete il pian terreno, nella disposizione dei locali, ma, per quel che si può capire dai testi antichi c’erano decorazioni più raffinate degne degli appartamenti privati.
In origine, le sale erano rivestite di marmi preziosi e policromi, di mosaici, forse adorne di dipinti e arazzi, perduti a causa dei secoli e degli uomini, che tutto hanno distrutto e rapinato.
 

 All'interno gli ambienti ampi, luminosi e confortevoli rendevano più piacevole la permanenza nel castello. Inoltre la costruzione è dotata di un ingegnoso sistema di raccolta dell'acqua piovana che veniva portata all'interno. Esistono alcune vasche di raccolta in alcune torri che convogliano l'acqua per mezzo di tubature che la distribuiscono nei servizi e la raccolgono in una grande cisterna situata sotto al pavimento del cortile. Oltre alla comodità ciò poteva rappresentare la possibilità di sopravvivenza in caso di assedio anche per lunghi periodi.

La forza delle strutture murarie è ingentilita dal bel portale in breccia corallina, pietra che assume una colorazione rosata, nel momento in cui  è colpito dal sole.

In questo monumento si fondono armonicamente stile romanico pugliese, gotico, orientale e classico: il portale sembra unire su di sé culture e civiltà molto diverse, ma in perfetta sinergia. 

 

 

I materiali

 

Tre sono i materiali  utilizzati per la costruzione del castello; la loro combinazione e la loro distribuzione nell’edificio non sono fatte a caso e danno una diversa percezioni di colore ai nostri occhi. Prima di tutto la pietra calcarea locale, che appare bianca o rosata a seconda dei momenti del giorno e delle condizioni meteorologiche, il marmo bianco o venato, presente nelle finestre del primo piano e nelle decorazioni delle sale, ma che in origine doveva essere in gran parte nell’arredo del castello; infine la breccia corallina, usata nella decorazione delle sale al piano terra e nelle rifiniture di porte e finestre, interne ed esterne, oltre che nel portale principale; un effetto prezioso e vivace reso da un insieme di terra rossa e calcarea cementata con argilla.
In origine il ruolo del colore doveva essere ancora più forte: tutti gli ambienti dovevano essere rivestiti di lastre (in breccia rossa al piano terra, marmoree a quello superiore); la breccia dava risalto ai camini, agli stipi, ai profili di porte e finestre, il mosaico illuminava non solo la pavimentazione ma anche le volte delle stanze. Forse una decorazione dipinta rendeva più preziose le pareti degli ambienti al primo piano.

 

La forma

 


Castel del Monte. La perfetta geometria della costruzione.

 

La forma del castello consiste in un grande prisma a pianta ottagonale, munito di torri ottagonali a protezione di ogni spigolo. 

La forma di Castel del Monte nasce da un modulo geometrico perfetto, le misure e le proporzioni dell'edificio sono calcolate, oltre che in sezione aurea anche in relazione alle ombre determinate dal sole al suo ingresso nei vari segni zodiacali. Questo rivela che il castello è il risultato degli studi astronomici, matematici e filosofici  elaborati dai dotti arabi, greci e latini presenti in gran numero nella corte di Federico II.

Visto all'esterno, nella sua forma possente ed essenziale l'edificio trasmette un senso di sicurezza e signorilità, si percepisce la consistenza volumetrica e la tridimensionalità, perché qualunque sia il punto di osservazione, gli angoli convessi ci fanno vedere contemporaneamente due o tre facce del corpo centrale e delle torri.

 

 

Il portale

 

 

Castel del Monte. Il Portale principale. Andria.
Castel del Monte. Il Portale principale. Andria.

 

 

Nella parte principale, sul lato est, c’è un maestoso ingresso formato da due rampe di scale uguali, disposte simmetricamente, che salgono verso il portale principale. Quest'ultimo è un'elegante costruzione nella quale piccoli pilastri con capitelli corinzi sorreggono un finto architrave, tutti elementi portano a pensare ad un'ispirazione classica. 
In questo monumento si fondono armonicamente stile romanico pugliese, gotico, orientale e classico: il portale sembra unire su di sé culture e civiltà molto diverse, ma in perfetta sinergia. La costruzione è in breccia corallina, pietra che assume una colorazione rosata, nel momento in cui  è colpito dal sole. Il portale è inquadrato da due lesene appena sporgenti dalla parete che servono solamente da decorazione, completate da due capitelli corinzi.

 

 


Leone a destra del portale principale.
Castel del Monte. Andria.

 

 

Queste lineari strutture sorreggono un timpano triangolare decorato a dentelli ed un frontone, entrambi molto più massicci. Una cornice rettangolare affiancata da due colonnine racchiude l’intero frontone. Il timpano e altre parti del portale dovevano essere ricoperte da motivi floreali.
Più all'interno si apre un arco cieco a sesto acuto, che inquadra l'ingresso e nella cui profondità sono ricavate due colonnine sormontate da due leoni scolpiti, leggermente prolungati verso l’interno. I loro corpi sono rivolti uno verso l’altro, come se i loro sguardi si stessero incrociando.  Nella parte più interna dell’ingresso sono presenti due pilastri rettangolari piuttosto massicci, un tempo affiancati da due colonnine laterali di cui oggi rimangono solo i capitelli con foglie di vite: al di sopra dei due pilastri c’è un architrave.

 

In asse sopra al portale, si affaccia una bifora con rosoncino.
In ciascun lato dell'edificio, al posto di semplici feritoie, si aprono eleganti finestre monofore o bifore, e una trifora, tutte di forme gotiche. Una cornice orizzontale percorre tutto il perimetro della costruzione indicando la divisione dei due piani interni e marcando la netta linea orizzontale che chiude in alto la costruzione.

 

Sul lato ovest, quello opposto all’ingresso principale, troviamo l’ingresso secondario, costituito da semplici archi acuti, senza alcuna decorazione.


 

 

Il cortile

 

 

Castel del Monte. Il cortile interno. Andria.
Castel del Monte. Il cortile interno. Andria.

 

 

Il cortile ottagonale costituisce il fulcro della costruzione, intorno ad esso si dispongono i due piani degli ambienti. Dal centro del cortile  ci si trova quindi circondati da otto alte pareti scandite da ampie arcate cieche a sesto acuto appoggiate su paraste. Per alleggerire il muro e dare luce alle sale interne sono state ricavate finestre e  porte di forme diverse. Al livello superiore ci sono tre porte finestre. Si può pensare che in origine queste porte finestre comunicassero tra loro mediante un percorso in legno, un ballatoio che passava su tutto il perimetro del cortile.

 

 

L'interno

 


Una delle sale interne di Castel del Monte.


 


L’interno è suddiviso in due piani, ognuno dei quali ha otto stanze di forma trapezoidale raccolte tutte intorno a un cortile anche questo ottagonale. I due piani anche se simili nelle proporzioni e nelle forme, hanno aspetti molto diversi tra loro.

Il piano inferiore è robusto grazie alle grosse colonne, oscuro per via delle alte e strette finestre.

Il piano superiore è arioso, luminoso per le ampie bifore e le trifore sull’esterno e per altre finestre sull’interno.
Raggiungibile mediante le scale a chiocciola dentro le torri, il piano superiore, detto anche piano nobile, ripete il pian terreno, nella disposizione dei locali, ma, per quel che si può capire dai testi antichi c’erano decorazioni più raffinate degne degli appartamenti privati.
In origine, le sale erano rivestite di marmi preziosi e policromi, di mosaici, forse adorne di dipinti e arazzi, perduti a causa dei secoli e degli uomini, che tutto hanno distrutto e rapinato.

 

Castel del Monte. Andria. Colonneangolari in uno degli ambienti interni.
Castel del Monte. Andria.
Colonne angolari in uno degli ambienti interni.

 

 

All'interno gli ambienti sono disposti su due piani e si articolano intorno al cortile centrale di forma ottagonale. Queste stanze sono tutte uguali, di forma a trapezio, ricevono luce da finestre sia dall'esterno che dal cortile interno. Sono coperte da volte a crociera con costoloni e presentano pregiati camini di alabastro. Le chiavi di volta delle sale del castello sono decorate con teste di fauno scolpite, di ispirazione classica. I pavimenti in origine erano impreziositi da mosaici e le pareti rivestite di breccia rosa al piano terreno e di marmo bianco al piano superiore, secondo la tradizione raffinata della Sicilia arabo-normanna. Oggi le sale sono più spoglie e rivestite solo di paramenti murari a opus reticulatum di derivazione romana.

 

 

La politica culturale di Federico II

 


Enrico VI, figlio di Federico I detto il Barbarossa, sposando Costanza d'Altavilla, erede dell'ultimo regnante di Sicilia si trovò a cingere, contemporaneamente la corona imperiale e quella di re della Sicilia. Enrico morì a Messina nel 1197, lasciando a succedergli un bambino di soli tre anni, il futuro Federico II. Federico, fautore di uno stato forte e unitario nella penisola italiana promosse una cultura classica, prendendo a modello il mondo degli antichi imperatori romani. Diversamente dai suoi predecessori, risiedeva a Palermo, circondandosi di una corte di intellettuali. Sostenne le arti e gli studi, creò l'università di Napoli, creò una ricchissima biblioteca, fu il primo a far tradurre in latino le opere di Aristotele, promotore delle prima scuola poetica in volgare e fu egli stesso un poeta.

 

 

Busto di Federico II. XIII sec. h. cm 116. Barletta, Museo Civico.
Busto di Federico II. XIII sec. h. cm 116. Barletta, Museo Civico. Foto di Marcok 

 

 

Il busto di Federico II, della metà del XIII secolo, conservato al Museo Civico di Barletta, ci ricorda la sua passione per la cultura romana. Federico è ritratto, con probabile somiglianza, in abiti imperiali: indossa la clàmide, fermata sulla spalla da una fìbula. Il volto ruotato lateralmente, i cappelli raccolti in piccole ciocche sotto una corona di alloro, a imitazione dei ritratti di età augustea.

In campo artistico, agli ideali classici della sua corte corrispose una ricerca espressiva indirizzata al mondo antico, testimoniata da numerosi esempi architettonici. Federico II di Svevia aveva fatto costruite un ampio sistema di fortificazioni a difesa del suo regno meridionale. Alcuni dei suoi castelli più famosi, oltre a Castel del Monte ad Andria, sono:

il Castello di Bari

Il Castello di Trani

Il Castello Ursicino a Catania

Il Castello di Gioia del Colle

 Castel Maniace a Siracusa

Il Castello di Augusta.

 

 

Federico II di Svevia. Miniatura sec. XIII
Federico II di Svevia.
Miniatura sec. XIII

 

N. Pletto,  A. Cocchi

 

 

 

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Bibliografia 

 

AA.VV. Lezioni di arte vol. I Electa -Bruno Mondadori, Milano 1999
P. Adorno A. Mastrangelo Dell'arte e degli artisti. vol. 1 Casa editrice G. D'Anna Messina-Firenze, 2002
L. Grodecki Architettura gotica Electa
G. Cricco, F.P. Di Teodoro Itinerario nell'arte Zanichelli vol. 1
F. Negri Arnoldi Storia dell'arte Fabbri, vol. 2
E. Guidoni, Roma e l'urbanistica del Trecento in Storia dell'arte italiana Einaudi vol. 5, Dal Medioevo al Quattrocento
B. Zevi Romanico Gotico in Controstoria dell'architettura in Italia

 

 
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