Gustave Alexandre Eiffel

Gustave Alexandre Eiffel. Stazione di Budapest-Nyugati. Progettata nel 1878
Gustave Alexandre Eiffel. Stazione di Budapest-Nyugati. Progettata nel 1878. Foto di Herbert Ortner 

 

Eiffel applicò soluzioni ingegneristiche per rispondere ad esigenze tecniche e funzionali. Ma le sue soluzioni e le nuove tecnologie da lui introdotte hanno permesso l'evolversi dell'architettura moderna proponendo anche una nuova linea estetica.

Eiffel, sperimentatore e protagonista dell'estetica industriale.

 

"Le autentiche leggi della forza sono sempre conformi  alle segrete leggi dell'armonia."

Gustave-Alexandre Eiffel

Questa affermazione esprime principio di base su cui si fondano le spettacolari costruzioni di Gustave-Alexandre Eiffel, ma riassume anche la visione estetica del più famoso ingegnere francese dell'Ottocento.

L'insieme delle opere realizzate da Gustave Eiffel rappresenta un'interessante fusione tra ricerca tecnologica e sperimentazione architettonica che ha portato ad una nuova forma artistica, influenzando l’architettura e l’ingegneria delle generazioni successive.

Utilizzando il ferro e l'acciaio, nuovi materiali industriali della metà dell'Ottocento, Eiffel cercò in ogni progetto la soluzione tecnologica e formale che potesse essere la più rispondente possibile al singolo problema statico e costruttivo. Una delle soluzioni più efficaci che l'ingegnere francese utilizzò nelle sue creazioni è rappresentata dalle travi reticolari: una struttura metallica di profilati standard, composta da barre incrociate che formano triangoli indeformabili. Questi elementi, già sperimentati da Henry Labrouste nella Sala di lettura della Biblioteca di Sainte Geneviève a Parigi, offrivano poco ingombro, flessibilità, resistenza e leggerezza. Permettevano di sostenere costruzioni molto grandi, far passare la luce e garantire sicurezza anche ad edifici molto alti ed esposti a forti venti. Seppure molto criticate da architetti e intellettuali all'epoca perché non rispondevano al gusto tradizionalista dell'architettura ottocentesca, ben presto finirono per essere apprezzate non solo per la loro funzionalità, ma anche per la piacevolezza delle loro forme esili, geometriche, traforate e leggere. 

La linea seguita da Eiffel, quindi, si contrappose al recupero del lavoro artigianale promosso dall'inglese William Morris e dal movimento delle Art & Craft, che considerava la standardizzazione industriale come dequalificante. Per quanto innovativo, il gusto di Morris era ancora legato al Romanticismo, ancorato sulla decorazione, si manifestava come una raffinata e piacevolissima stilizzazione di forme e motivi sostanzialmente tradizionali. Gran parte del suo successo di pubblico è dovuto proprio a questo connubio tra ripresa di stili del passato e realizzazioni innovative. Gli oggetti prodotti dai laboratori dell'Art & Craft erano pezzi unici, di alto artigianato, oggetti di design raffinati in contrapposizione ai brutti prodotti di serie delle fabbriche ottocentesche.  La distanza e la contrapposizione tra il gusto promosso dalle Art & Craft e quello delle opere di Eiffel è dimostrata dall'aperta critica che William Morris rivolse a Eiffel a proposito della sua famosa Torre: l'artista inglese riteneva che il panorama di Parigi era stato completamente rovinato da "quell'obbrobrio ingegneresco".

 Eiffel invece, proprio perché era un tecnico, un ingegnere che non aveva una formazione da architetto, non si sentì legato ad alcuno stile. Egli utilizzò deliberatamente l'elemento standard industriale, più economico, sicuro e adatto a costruzioni di grandi dimensioni. Puntando su innovazione e funzionalità e rifiutando la decorazione fine a sé stessa, promosse, quasi senza intenzione, una forma estetica completamente inedita, rigorosa e moderna, da cui in seguito derivò lo stile funzionalista. Per queste caratteristiche, l'arte di Eiffel si colloca nel filone dell'architettura del ferro insieme ad altri grandi esponenti come Henry Labrouste, Joseph Paxton, Ferdinand Dutert e gli architetti della Scuola di Chicago.

Il carattere avveniristico dell'opera di Eiffel ha avuto un impatto molto forte, a volte spiazzante sulla sensibilità del pubblico a lui contemporaneo, smosse parecchie opinioni nel mondo della critica e tra gli intellettuali dell'epoca. Tra le numerose reazioni di incomprensione e critiche negative non mancarono però gli apprezzamenti e il sostegno di altri esponenti del mondo della cultura. Uno dei pensieri  di stima più interessanti è stato espresso da Paul Gauguin, quando venne inaugurata la Torre all'Esposizione Universale di Parigi:
"Evidentemente questa mostra è il trionfo del ferro, non soltanto dal punto di vista delle macchine, ma anche per quanto riguarda l'architettura. [...] A ingegneri e architetti appartiene una nuova arte decorativa, fatta di bulloni, audaci angoli di ferro, arabeschi gotici di metallo [...] La Tour Eiffel ne è un esempio."

 

Dal punto di vista tecnico, il suo lavoro è stato un avvicendarsi continuo di perfezionamenti e invenzioni, concentrati soprattutto nelle costruzioni metalliche, ma anche su parti mobili e meccanismi applicati alle grandi infrastrutture. Ad esempio migliorò il sistema di attacco tra materiali diversi come il ferro e la ghisa, utilizzando al posto della vecchia cerchiatura in ferro un collegamento a bulloni fondendo la madrevite nella ghisa già in fase di colatura. Per le fondazioni dei ponti nei letti dei fiumi si avvalse della tecnica ad aria compressa per fissare i pali tubolari di sostegno. Per l'Osservatorio astronomico di Nizza inventò una cupola mobile per proteggere il telescopio: grazie ad una struttura interna ad anello galleggiante sull'acqua, realizzò il meccanismo di rotazione della cupola di 110 tonnellate.

La progettazione di Eiffel continuò per tutta la sua carriera a spingersi ai limiti della tecnologia del suo tempo e di creare opere che sono ancora oggi ammirate per la loro bellezza e ingegnosità e si sono poste come modelli soprattutto per le grandi opere di infrastruttura e per l'architettura industriale moderna.
 

A. Cocchi

 

 

Cenni biografici e attività artistica

 

Gustave Alexandre Eiffel nacque il 15 dicembre del 1832 a Digione, Francia, in una famiglia borghese di origine tedesca di nome Bönnickhausen trasferita in Francia nel XVII secolo.
Il nonno, ritenendo il proprio cognome difficilmente pronunciabile dai francesi, aggiunse il nome Eiffel, prendendo spunto dal suo luogo nativo situato nella regione tedesca dell'Eifel. Eiffel cambiò ufficialmente il suo nome nel 1879.
Seguì gli studi di ingegneria all’École des Arts et Métiers di Parigi, dove conferì un diploma di ingegnere chimico nel 1855.

Appena diplomato entrò nell'azienda dello zio Jean-Baptiste Mollerat, rimanendovi alcuni anni. Jean-Baptiste Mollerat aveva inventato un procedimento per estrarre acido acetico dal legno e sviluppato un processo di carbonizzazione a vaso chiuso applicabile industrialmente. Nel 1856 Eiffel conobbe Charles Nepveu, ingegnere meccanico e architetto specializzato in costruzioni in ferro per le ferrovie, tra i primi ad applicare il sistema delle perforazioni ad aria compressa sul metallo. Eiffel si interessò all'architettura del ferro e all'impiego del metallo nelle costruzioni e grazie alla collaborazione con Nepveu intraprese una nuova carriera come costruttore. Approfondì lo studio sulle tecnologie del ferro e offrì la sua collaborazione a diverse imprese.  La prima esperienza diretta la ebbe presso la Compagnie des chemins de fer de L'Ouest  dei  fratelli Émile e Isaac Pereire, con i quali partecipò ai lavori per la costruzione del Ponte per la ferrovia di Saint-Germain.

Nel 1858, a soli ventisei anni ottenne un incarico importante: fu nominato direttore di cantiere del ponte ferroviario sulla Garonna, a Bordeaux e realizzò la sua prima opera, il Ponte Saint-Jean (noto come la passerelle), lungo 509,69 metri. Questo ponte valse a Eiffel una prima notorietà  nel campo delle costruzioni metalliche. 

 

Gustave Alexandre Eiffel. Ponte Saint-Jean sulla Garonna, cartolina d'epoca. Bordeaux. 1900
Gustave Alexandre Eiffel. Ponte Saint-Jean sulla Garonna, cartolina d'epoca. Bordeaux. 1900

 


Nel 1866 Gustave Eiffel decise di fondare una propria società: la Maison Eiffel. Acquisì ndo alcune officine di costruzioni metalliche vicino a Parigi e nel giro di poco tempo l'impresa ottenne molte importanti commesse in qualsiasi parte del mondo. I cantieri della Maison Eiffel realizzarono ponti, dighe, chiuse, gasometri, serbatoi e strutture metalliche per magazzini e edifici di ogni genere.

L'apice della celebrità fu raggiunto con la costruzione della Torre in occasione dell'Esposizione Universale di Parigi del 1889.
Dal 1872 stipulò contratti dall'estero e nel 1877 costruì un ponte, il Maria Pia, sul fiume Douro, in Portogallo, formato da un singolo arco in acciaio di 160 metri d'altezza. 

 

Gustave Alexandre Eiffel. Torre dell'Esposizione Universale di Parigi. 1888. Foto di Louis-Emile Durandelle,
Gustave Alexandre Eiffel. Torre dell'Esposizione Universale di Parigi. 1888. Foto di Louis-Emile Durandelle

 

 

 


Gustave non era mosso solo da scopi commerciali; il suo lavoro univa infatti un'impareggiabile esecuzione a un design armonioso; un esempio dell'unione di queste due caratteristiche è testimoniato dal viadotto di Garabit, in Francia, che fu, all'epoca, il ponte più alto del mondo.
Nel 1884, giunto a notorietà  mondiale grazie alla Torre Eiffel, fu chiamato a progettare l'intelaiatura in ferro armatura della La libertà  che illumina il mondo (la Statua della Libertà ), opera di Frédéric Auguste Bartholdi che fu donata alla città  di New York in occasione del centenario dell’indipendenza. L'idea della Statua della Libertà , a suo tempo ancora una semplice idea di una statua celebrativa, venne approvata come monumento simbolo dell'amicizia Franco-Americana.
Nel 1885 fu chiamato a sostituire Ferdinand de Lesseps nella realizzazione del Canale di Panama ma l'impresa naufragò.
Subito dopo iniziò i lavori del suo più grande progetto, la costruzione della Torre Eiffel, a Parigi, che venne terminata il 15 maggio 1889 per i festeggiamenti del centenario della Rivoluzione Francese.
L'imponente torre Eiffel, con le sue 7.300 tonnellate di ferro in 18.000 pezzi tenuti insieme da 2.500.000 bulloni, raggiungeva, all’epoca in cui venne completata, un'altezza di 312,27 metri.
Dal 1985, la Torre Eiffel è stata poi dotata di una splendida illuminazione, realizzata con lampade al sodio, che contribuisce a rendere tutt'ora quello scorcio di Parigi un paesaggio di rara suggestione. 
Inoltre sulla Torre parigina in onore del suo costruttore, nello spazio che usava come studio, è stata posta una statua di cera che lo rappresenta.

 

Negli anni '70 Gustave Eiffel lavorò in America Latina, in Estremo Oriente, nelle Filippine, e a New York, dove realizzò la struttura metallica per la Statua della Libertà. 

L'ultimo lavoro come costruttore  fu la suan partecipazione ai progetti per le chiuse del Canale di Panama. Ma la sua carriera si chiuse bruscamente perchè si trovò coinvolto nello scandalo politico-finanziario che portò all'interruzione dei lavori. Nonostante l'assoluzione della Suprema Corte di Cassazione nel 1893, il danno di immagine fu molto pesante.
Negli ultimi anni dell'Ottocento Eiffel si dedicò alla nuova scienza dell'aerodinamica, sfruttando le conoscenze derivategli dalla costruzione della torre.
Durante la Prima Guerra mondiale Eiffel condusse ricerche sulle eliche, sulle ali d'aereo e sui proiettili. I suoi lavori portarono, nel 1917, alla concezione di un aereo da caccia monoplano. Ma un incidente che portò alla morte del pilota pose fine al progetto.
Dopo il conflitto, precisamente nel 1921, fece dono di tutte le sue installazioni allo stato francese.
Eiffel morì il 28 dicembre 1923, all'età  di novantuno anni.

 

A. Battistini, A. Cocchi

 

 

 

Le opere principali di  Gustave Eiffel

 

Tra i diversi importanti progetti ai quali Gustave Eiffel si è dedicato nel corso della sua vita, lavorando in tutto il mondo, vanno ricordate le sue principali realizzazioni:

 

  • Il Ponte Saint-Jean è il primo lavoro di Eiffel, realizzato nel 1858. Si tratta di un ponte ferroviario lungo 510 metri, costruito per attraversare il fiume Garonna a Bordeaux.
     
  • Nello stesso anno ricevette l'incarico per il Magasin Au Bon Marché di Parigi: un grande edificio commerciale dotato di copertura innovativa in vetro e ferro che dava ai frequentatori l'impressione di essere all'aperto.
     
  • Tra il 1875 e il 1877 costruì il Ponte D. Maria Pia, sul fiume Douro, in Portogallo, considerato uno dei più famosi capolavori di ingegneria moderna. Il ponte ferroviario sostenuto da un gigantesco arco in ferro, collegava la capitale Lisbona alla città di Porto. Venne dedicato a Maria Pia di Savoia, regina del Portogallo.
     
  • Nelll'ottobre del  1877 a Budapest  venne aperta al pubblico la Stazione di Nyugati, un monumentale edificio in mattoni e acciaio. L'opera venne progettata da Eiffel insieme ai suoi collaboratori August de Serres e Victor Bernard.
     
  • Il celebre Viaduc de Garabit, nel sud della Francia,  è un altro grande viadotto ferroviario lungo 165 metri. Fu realizzato tra il 1880 e il 1884.

 

  • La Torre Eiffel è la sua opera più famosa. Al tempo della sua costruzione era Il monumento più alto di Parigi, con i suoi 324 metri di altezza. Fu costruita in soli due anni nel 1889 in occasione dell'Esposizione Universale di Parigi.
     
  • E' sua anche la struttura portante della Statua della Libertà, realizzata tra il 1884 e il 1886 in collaborazione con lo scultore francese Frédéric Auguste Bartholdi.
     
  • Al 1887 risale la fondazione dello spettacolare Osservatorio di Nizza. La costruzione, dotata da una enorme cupola mobile, è situata in cima al  Mont Gros, immersa nel contesto naturalistico della foresta urbana di Nizza.
     
  • Tra il 1893-94 a Saigon, Odierna Ho Chi Minh, realizzò il Ponte dell'Arcobaleno (detto: Cau Mong, in vietnamita), ancora oggi una delle più belle attrattive turistiche della capitale vietnamita. Si tratta di un ponte di ferro ad unica campata lunga 371 metri.

 

A. Cocchi

 

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Bibliografia

 

Gabriele Fahr Becker. Art Nouveau                       
N.Pevsner, J.Fleming, H. Itonour. Dizionario di architettura
C. Argan Storia dell’ Arte classica e italiana

 

 
Approfondimenti
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