Filippo Brunelleschi. Basilica di San Lorenzo. Iniziata nel 1419 Firenze. Foto di Stefan Bauer, www.ferras.at
Basata su un criterio unitario di armonia prospettica e proporzioni classiche, la chiesa fiorentina di San Lorenzo è il primo esempio compiuto di basilica rinascimentale.
La Basilica di San Lorenzo rappresenta la prima chiesa cristiana che riflette il cambiamento di una città che stava avviando un irreversibile processo di trasformazione verso la modernità. Il progetto che Filippo Brunelleschi ideò per questa chiesa è basato su una rivoluzionaria concezione dello spazio: tutto è pensato secondo una visione prospettica, razionale e classica.
Secondo la tradizione, San Lorenzo era una chiesa antichissima, fondata nel IV secolo grazie alla donazione di Giuliana, una matrona romana di origini ebraiche e dedicata al martire Lorenzo. Secondo esigue tracce archeologiche, si trovava fuori dalle mura dell'abitato antico, su un'altura presso il torrente Mugnone. Con l'allargamento delle mura già in epoca paleocristiana la chiesa si trovò inglobata dentro la città. Nel 393 San Lorenzo venne riconosciuta come cattedrale da San Zanobi, vescovo di Firenze e da Sant'Ambrogio, presente alla cerimonia.
Circa tre secoli più tardi il titolo di cattedrale di Firenze passò alla Chiesa di Santa Reparata.
La prima importante ricostruzione avvenne nel 1059 in forme romaniche per volontà del vescovo Gherardo di Borgogna, il quale, divenuto papa Niccolò II, riconsacrò la nuova cattedrale, affidandola ad un Collegio di Canonici. Alcuni ambienti vennero aggiunti nel corso del tempo, tra i quali il primo chiostro sul fianco della chiesa, finchè nel 1418 Matteo Dolfini, priore del Collegio dei Canonici a cui faceva riferimento la chiesa, ottenne dalla Signoria fiorentina il permesso di ampliare il transetto. La volontà del collegio incontrò il favore dei Medici, che decisero di rinnovare completamente la chiesa medievale per farla diventare la propria chiesa di famiglia. Con il finanziamento di Giovanni di Bicci de' Medici, ricco banchiere fiorentino, si affidò il progetto a Filippo Brunelleschi. Mentre la prima ideazione prevedeva solo le cappelle del transetto, per sostenere i costi della costruzione fu necessario aggiungere le cappelle delle navate laterali, concedendo alle casate più influenti il diritto di sepoltura e il giuspatronato della propria cappella in cambio del loro coinvolgimento nelle spese.
Nel 1421 il progetto era compiuto e la trasformazione dell'antica chiesa di San Lorenzo a Firenze iniziò per opera di Filippo Brunelleschi intorno al 1423 per concludersi nel 1428, insieme alla vicina Sacrestia Vecchia, che divenne parte del Complesso di San Lorenzo.
Richiamato da altri compiti importanti, il maestro non seguì il cantiere direttamente e la costruzione si protrasse per molti anni, con diversi momenti di interruzione. Fu ripresa da Brunelleschi nel 1442 e dopo la sua morte venne portata avanti a partire dal 1447 da Antonio Manetti, il quale potè completarla nel 1470, con alcune modifiche rispetto al disegno originario.
Negli anni successivi vennero costruiti gli altri monumenti che fanno parte dell'attuale Complesso di San Lorenzo.
Sempre sotto il patrocinio dei Medici, la Sacrestia Nuova e la Biblioteca Laurenziana furono costruite su progetto di Michelangelo nel XVI secolo, nel XVII secolo si aggiunse la Cappella dei Principi voluta da Cosimo I de' Medici e avviata dal suo successore Ferdinando I che assegnò il lavoro all'architetto Matteo Nigetti.
Essendo San Lorenzo una chiesa di tipo basilicale che prevedeva numerose cappelle, Brunelleschi si è riferito alla chiesa fiorentina di Santa Croce, realizzata alla fine del '200.
Santa Croce è stata costruita su progetto di Arnolfo di Cambio, è una chiesa con pianta a croce latina, una volta a crociera centrale a base quadrata, coro e cappelle a pianta quadrata ma più piccole. Il numero delle cappelle doveva inoltre corrispondere a quello dei monaci che risiedevano nel monastero, per questo, data la quantità, erano piuttosto piccole.
Rispetto al modello di Santa Croce, la chiesa di San Lorenzo è molto più proporzionata ed armonica, soprattutto nei rapporti di grandezze tra le tre navate, tra la lunghezza e la larghezza della chiesa e nelle dimensioni delle cappelle.
Tutta la chiesa è infatti basata su un chiaro ordine di rapporti proporzionali. Le dieci cappelle sono distribuite lungo le navate e nel transetto secondo un giro continuo, ed ognuna di esse è in rapporto proporzionale sia con il coro che con le navate.
Il quadrato della crociera rappresenta l'unità di base: è un modulo costruttivo che viene ripetutto esattamente per formare il coro e i due bracci del transetto e ripetuto quattro volte per ottenere le campate della navata centrale.
Il sistema romanico dello spazio modulare suddiviso in unità-campate viene quindi evocato ma anche reinterpretato in maniera moderna, secondo un principio unitario e prospettico dello spazio. Il criterio di proporzionalità a cui è sottoposta tutta la chiesa è basato su precise leggi matematiche e geometriche.
Un'altra novità importante è infatti la prospettiva, l'effetto di profondità spaziale che si coglie all'interno della chiesa, sia in lunghezza che in larghezza indica che l'intera composizione è basata sugli assi ortogonali della chiesa. Osservando lo spazio interno della chiesa dall'ingresso, il ripetersi ritmico delle colonne e degli archi conduce lo sguardo verso l'altare, accompagnato anche dalle linee delle cornici e dalle linee delle decorazioni marmoree del pavimento. In larghezza si può osservare a destra e a sinistra la progressiva riduzione di arcate e vani, poichè dalla navata maggiore archi più grandi inquadrano quelli delle navate minori e queste inquadrano gli archi delle cappelle. Queste ultime sono anche soprelevate, con qualche gradino, rispetto al pavimento della chiesa, riducendo in modo proporzionale le loro dimensioni. In ogni direzione si crea un effetto prospettico che dà all'osservatore che si trova al centro della chiesa l'illusione di una profondità maggiore di quella reale.
Le membrature in pietra serena grigia sull'intonaco bianco creano un disegno di grande chiarezza e semplicità, viene sottolineata la precisione lineare e geometrica dello spazio. Le decorazioni sono ridotte al minimo e fanno parte integrante delle strutture: lesene scanalate e trabeazioni con fregio, epistilio e cimasa, di cui una porzione viene riportata sui capitelli corinzi creando il dado brunelleschiano.
All'incrocio tra il corpo della chiesa ed il transetto, anzichè la volta a crociera, sorge la cupola.
A. Cocchi
Filippo Brunelleschi
Mappa sintetica con riferimenti alla carriera artistica ed esempi di opere.Autore: A. Cocchi
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