Filippo Brunelleschi. Chiesa di Santo Spirito a Firenze. Foto di Sailko CC BY 2.5
La costruzione è concepita in base a rapporti semplici e chiari, a misure e corrispondenze proporzionali dell'insieme e delle parti secondo un ordine sereno ed equilibrato.
La chiesa di Santo Spirito a Firenze è stata progettata nel 1435 da Filippo Brunelleschi, forse è stata iniziata nel 1436 ed eseguita dopo la sua morte.
Rispetto alla precedente chiesa di San Lorenzo, dello stesso autore, Santo Spirito evidenzia un cambiamento stilistico e alcune soluzioni nuove. Intorno al 1435, probabilmente in seguito ad un nuovo soggiorno a Roma, è visibile un'importante evoluzione nell'arte di Brunelleschi.
Anche in questo caso si tratta di una chiesa di tipo basilicale, uno schema che l'architetto fiorentino aveva già sviluppato a San Lorenzo, ma rispetto ad essa, la pianta a croce latina è ancora più regolare.
In Santo Spirito infatti viene realizzata una rigorosa combinazione tra lo schema longitudinale con quello centrale. Infatti i bracci del transetto hanno le stesse misure dell'abside rettangolare, inoltre le navate minori e le cappelle a nicchia semicircolare girano tutt'intorno al perimetro della chiesa, compresi transetto e abside, senza interruzioni.
Anche il criterio proporzionale, fondamentale in tutta l'architettura brunelleschiana, ha subito un nuovo sviluppo evolutivo. Contrariamente a San Lorenzo dove l'effetto di proporzionalità era illusivo e suggerito dagli accorgimenti prospettici, in questo caso esiste un reale rapporto proporzionale tra le campate della navata centrale (con altezza doppia della larghezza), navate minori e cappelle. La navata centrale è infatti composta da quattro moduli e mezzo.
Rispetto a San Lorenzo, la chiesa di Santo Spirito appare anche più monumentale nelle sue strutture e più classica nell'insieme.
Le colonne assumono un ruolo importante, diventano protagoniste della costruzione, sono concepite come organismi plastici, perni di assi prospettici ed elementi regolatori e distributori della luce.
Come già in San Lorenzo anche in Santo Spirito sui capitelli sono presenti il pulvino e il dado, elementi che svolgono più funzioni:
- quella di ammortizzatori delle spinte provenienti dagli archi,
- quella di aumentare lo slancio degli archi di navata, spostando l'imposta più in alto
- e quello di ottenere la stessa altezza delle colonne e delle lesene ai due lati delle navate minori dove il pavimento, all'ingresso delle cappelle è rialzato su due scalini.
Brunelleschi con l'uso del pulvino riprende un elemento derivato dall'architettura romanica e bizantina. Nell'architettura del '500 il pulvino non verrà quasi più utilizzato e il problema dell'altezza della colonna verrà risolto con l'aggiunta della base.
Le navate laterali sono coperte da cupole a vela sostenute dalle colonne centrali e verso la parete esterna da lesene e semicolonne.
La copertura con soffitto piano contribuisce ad unificare lo spazio che si interrompe solo in corrispondenza della cupola di crociera, emisferica.
Procedendo dalla navata verso il presbiterio si ha un'impressione di generale armonia e unitarietà spaziale. La costruzione è infatti concepita in base a rapporti semplici e chiari, a misure e corrispondenze proporzionali dell'insieme e delle parti secondo un ordine sereno ed equilibrato.
A. Cocchi
Filippo Brunelleschi
Mappa sintetica con riferimenti alla carriera artistica ed esempi di opere.Autore: A. Cocchi
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