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San Marco

Per l'Arte dei Linaioli  nel 1411 Donatello ricevela commissione per la statua di San Marco, il loro santo patrono. L'opera era destinata ad una delle nicchie di Orsanmichele, dove si trova ancora oggi.
Come era avvenuto nella statua di San Giovanni Evangelista, di qualche anno prima, Donatello scelse di non rappresentare gli animali simbolici tradizionalmente legati agli evangelisti. Il simbolico leone infatti non è presente, ma è la stessa fisionomia del suo San Marco ad assumere un aspetto leonino, mediante il naso largo, le sopracciglia folte, i capelli e la barba.
Questo effetto rivela anche l'interesse, presente nella cultura quattrocentesca, per la fisiognomica e per lo studio della fisionomia come riflesso del carattere umano, paragonato all'aspetto e al comportamento degli animali. Nel Marzocco, che verrà richiesto a Donatello nel 1418, si pò notare, al contrario, come l'artista abbia saputo conferire un aspetto antropomorfico al leone.
Nell'atteggiamento un po' autoritario, la figura del San Marco rinvia alle statue romane dei senatori e ai ritratti di uomini illustri del periodo tardo-repubblicano  e imperiale. Da quegli esempi deriva anche la "ponderazione" della posa, con la chiara distinzione della gamba che sostiene il corpo, nascosta dalle pieghe verticali simili a strie di una colonna, e la gamba flessa, con il ginocchio sposrgente tra le pieghe delle vesti.
Una componente che rivela il tipico realismo di Donatello è il senso di fisicità e di peso espresso dalla figura con l'espediente del piede affossato sul cuscino. Il cuscino è anche un oggetto emblematico, perchè rimanda all'Arte dei Linaioli.

 

A. Cocchi

 


 

Bibliografia

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