Donatello. Madonna col Bambino e santi Francesco e Antonio.Dett. del gruppo centrale dell'Altare. 1450 ca. Padova, Basilica di Sant'Antonio.
Nella Basilica di Sant'Antonio a Padova l'altare di Donatello appare come una sorta di quadro vivente con le grandi figure scure, in bronzo, che sembrano guardarci dall'alto. L'insieme è impressionante e spettacolare.
L'Altare per la Basilica di Sant'Antonio a Padova era un complesso formato da un'edicola architettonica, statue e rilievi realizzati in bronzo, pietre, dorature e mosaici. Venne compiuto da Donatello intorno al 1450. L'impianto originale doveva essere grandioso ma nel corso del tempo ha subito diverse modifiche e ricomposizioni che hanno portato alla perdita dell'insieme originario. La ricomposizione che vediamo oggi è una ricostruzione risalente al 1895 ed un'ultima soluzione che risponde solo in parte al progetto donatelliano poichè tutta la parte architettonica è andata perduta.
Veduta del presbiterio della Basilica
di Sant'Antonio a Padova con l'Altare di Donatello
Secondo una delle ipotesi più accreditate, sopra l'altare maggiore Donatello aveva creato un grande baldacchino che formava una sorta di portico architravato con timpano arcuato, colonne e pilastri entro il quale erano poste le sette statue di figure sacre a grandezza naturale. Sull'alto basamento erano inoltre inseriti i bassorilievi. Alla struttura architettonica dell'altare si era ispirato Andrea Mantegna per la sua Pala di San Zeno, conservata nella chiesa di San Zeno a Verona.
Andrea Mantegna. Pala di San Zeno. 1457-60. Verona. Chiesa di San Zeno
All'opera di Mantegna si sono quindi riferiti gli storici per risalire alla possibile ricostruzione dell'altare.
Comunque, l'impatto sul visitatore all'interno della Basilica è ancora di grande effetto: l'altare appare come una sorta di quadro vivente con le grandi figure scure, in bronzo, che sembrano guardarci dall'alto.
Attorno all'altare si inseriscono diversi rilievi in bronzo con scene dei miracoli di Sant'Antonio, i simboli dei quattro Evangelisti, la Pietà e dodici pannelli verticali con angeli musicanti. L'insieme è impressionante e spettacolare.
Donatello. Madonna col Bambino e santi Francesco e Antonio.
Dett. del gruppo centrale dell'Altare. 1450 (compiuto). Padova, Basilica di Sant'Antonio.
Donatello. Madonna col Bambino. Altare. 1450 (compiuto).
Padova, Basilica di Sant'Antonio.
Il gruppo centrale della Madonna col Bambino forma l'asse della composizione e ad esso si riferisce la disposizione di tutte le altre statue dei santi.
L'immagine della Madonna deriva dall'iconografia bizantina della in cui il bambino veniva mostrato simbolicamente ancora nel grembo della madre e offerto al sacrificio. Un esempio è offerto dal rilievo in avorio del VI secolo conservato al British Museum di Londra, in cui si può notare che la posizione corrisponde esattamente a quella scelta da Donatello per la sua Madonna.
Madonna in trono con Bambino. Rilievo in avorio. VI sec.. Londra, British Museum
Donatello, che anche in altre opere ha dimostrato di conoscere molto bene l'arte bizantina, riprende questa antica tradizione rappresentando la Madonna nell'atto di alzarsi dal trono mentre tiene il bambino davanti a sè come se ucisse dal suo grembo.
Dett. della Maddonna. Si noti il gesto di presentazione del Bambino.
L'espressione enigmatica, severa e la visione perfettamente frontale rendono questa immagine ieratica e un po' inquietante. Sul trono le due sfingi sui bracciolo alludono alla Vergine come "Sedes Sapientiae" e rivelano l'ampia cultura visiva di Donatello.
Madonna. Part. della testa.
Sulla corona e sul petto si vedono alcuni cherubini.
Il modellato della statua è curatissimo nei dettagli. Le superfici sono tormentate dalle fitte pieghe della veste che seguono direzioni diverse, ora sinuose, ora ondeggianti, ora raggiate: gli effetti di luce sono molto variati e la massa del corpo risulta come svuotata di peso.
Madonna. Visione frontale della testa.
Rispetto ai pannelli della predella, le statue dei santi dell'Altare di Padova non sono molto rifinite. Questo può essere dovuto in parte per la fretta con cui furono preparate e in parte perché dalla posizione in cui dovevano trovarsi non potevano essere viste da molto vicino nè in piena luce. Ma come si può vedere dal confronto con altre opere mature di Donatello, probabilmente l'artista voleva sfruttare la potenza espressiva del non finito, che rende alcuni particolari più indistinti e lascia più spazio all'immaginazione dello spettatore.
Donatello. Santa Giustina. Altare. 1450 (compiuto).
Padova, Basilica di Sant'Antonio.
I volti dei personaggi colpiscono per il modellato audace e impressionistico: le fisionomie e le espressioni sono rese con immediatezza e con pochi essenziali dettagli, mentre le strutture e le forme d'insieme sono molto solide e ben salde. La sintesi con cui opera Donatello dà un grande senso di pathos e di grandezza morale. L'insieme delle statue è impressionante: suggerisce un senso di presenza fisica e spirituale di quest3e figure maestose che sembrano incombere dall'alto del loro basamento.
La statua di San Francesco rivela la conoscenza degli affreschi di Assisi, la testa della figura è molto simile a quella del San Francesco dipinta da Cimabue nella basilica umbra.
L'immagine di Sant'Antonio si riferisce ad un antico affresco presente su uno dei pilastri nel presbiterio della Basilica in cui si trova.
Donatello. Sant'Antonio. Altare. 1450 (compiuto).
Padova, Basilica di Sant'Antonio.
Part. dell'Aquila del San Giovanni Evangelista.
Le scene dei rilievi che si distribuiscono sulla predella dell'altare sono accomunate da una prospettiva scenografica formata sempre da complesse strutture architettoniche. Gli elementi di cui si compongono risaltano grazie alla doratura e argentatura e suggeriscono diverse intensità della luce all'interno delle scene.
Donatello. Miracolo della mula. Dett. Rilievo in bronzo dorato. 1450
Altare del Santo. Padova, Basilica di Sant'Antonio.
Nelle composizioni Donatello sfrutta al massimo i differenti spazi creati dalle sue costruzioni architettoniche, in ogni rilievo articola gli ambienti in vani separati da pilastri sporgenti con personaggi posti davanti ad essi.
Le figure si dispongono con pose svariate che nell'insieme producono un effetto di concitazione. I movimenti e i gesti vigorosi che si compiono dentro e fuori dalle scene, con personaggi che si vedono anche parzialmente aumentano il senso del dramma. La regia di Donatello riesce a trarre il massimo di energia psicologica ed emozionale catturando l'attenzione dello spettatore.
Donatello. Miracolo del figlio irascibile. Rilievo in bronzo dorato. 1450
Altare del Santo. Padova, Basilica di Sant'Antonio.
Il rilievo del Miracolo del figlio irascibile fa parte della predella dell'Altare con le scene della vita di Sant'Antonio. Il santo è rappresentato mentre risana il piede del fanciullo.
La scena sembra svolgersi in una sorta di stadio all'aperto, con gradinate e ringhiere a cui si appoggiano gli spettatori, collocati da Donatello strategicamente nello spazio per accrescere l'effetto di fuga prospettica delle linee architettoniche. L'immagine è caratterizzata da un senso di grandezza e armonia e mostra come l'artista abbia raggiunto la piena padronanza dei suoi mezzi espressivi.
Donatello. Miracolo del figlio irascibile. Dett. Rilievo in bronzo dorato. 1450
Altare del Santo. Padova, Basilica di Sant'Antonio.
L'esecuzione è impeccabile, basata su un'attenta osservazione dei dettagli e su una accurata caratterizzazione. La forza della composizione e la chiarezza dei punti focali evitano il senso di affollamento e di eccesso di particolari.
A. Cocchi
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