Arte Romanica

 

Wiligelmo. La creazione di Eva. Storie della Genesi. Dett. 1110 ca. Marmo. Modena, Duomo.

Wiligelmo. La creazione di Eva. Storie della Genesi. Dett. 1110 ca. Marmo. Modena, Duomo.  Foto di Sailko 

 

Il Romanico, in Italia, è lo stile della civiltà comunale, attiva e intraprendente. Si esprime con grande originalità, fantasia e concrtezza attraverso  un linguaggio diretto e immediato., 

 

Il Romanico. Quadro complessivo

 

Lo stile romanico si formò tra il IX e il X secolo, si sviluppò e si diffuse nell'XI e XII secolo in modi diversi nei vari paesi europei mantenendo  però una linea comune in alcuni aspetti essenziali, configurandosi in due grandi aree. L'Europa occidentale e centrale era infatti legata a Roma ed accolse per prima lo stile Romanico, mentre l'Europa orientale e sudorientale era legata a Bisanzio e mantenne più a lungo la tradizione bizantina. 

Lo stile non nacque grazie all'invenzione di un artista o di un gruppo, ma è preceduto da un llungo periodo di sperimentazione in cui confluirono tradizioni diverse. Gli artisti occidentali, attraverso pellegrinaggi, commerci e scambi culturali raccolsero le eredità degli stili paleocristiano, Carolingio,  Merovingio, Ottoniano e Bizantino, ma furono ispirati anche dall'Arte Romana.

Nell'architettura si introdussero le innovazioni più importanti, come ad esempio la costruzione delle campate, partendo da elementi ripresi dall'arte romana antica, come il pilastro, l'arco a tutto sesto, la volta a crociera. La scultura e la pittura murale sono integrate all'architettura, ma accanto ad esse hanno grande importanza le miniature, dove si manifesta un'espressività più libera da convenzioni. I temi rappresentati esprimono soprattutto i valori cristiani, ma sono molto presenti soggetti appartenenti ad altre fonti del sapere medievale, come ad esempio le leggende, i proverbi e numerosi riferimenti alla vita quotidiana, alle stagioni e alle attività umane.

Abbiamo ancora poche conoscenze sugli artisti romanici. Gli artefici dell'Arte Romanica difficilmente firmavano i loro lavori, reramente si è trovato qualche cenno agli artisti negli antichi documenti, al massimo qualcuno di quei maestri inseriva nell'opera il proprio autoritratto. Sappiamo che molti di loro erano monaci, infatti le comunità religiose di quei secoli ebbero una fondamentale importanza nella promozione della cultura e dell'arte in tutto il mondo occidentale. Ma con lo svilupparsi dei centri urbani, tra le attività che vivacizzarono le comunità medievali si definirono anche i laboratori artistici, con pittori, scultori, architetti che affermarono e diffusero il nuovo stile e una loro particolare impronta espressiva.

 

A. Cocchi

 

 

Le città romaniche


In Italia, con il passaggio dal sistema feudale all'età comunale, lo stile romanico accompagnò il nuovo assestamento delle città, ripopolate, ingrandite e riorganizzate. Gli antichi borghi si evolsero, spostano il loro centro dalla corte del vecchio castello feudale alle due piazze della nuova città: la piazza del palazzo comunale e la piazza della cattedrale.  Per  questo motivo l'urbanistica romanica assume una forma bipolare.

 

San Giminiano. Piazza della Cisterna



Uno dei problemi che vennero affrontati nella sistemazione delle città di età romanica era dovuto alla crescita della popolazione.  Le migliori condizioni di vita dei centri urbani e l'enorme afflusso di genti dalle campagne e dai vecchi castelli determinarono in poco tempo una grande concentrazione di abitanti in città  di estensione modesta. La cerchia delle mura di cinta era molto complicata da modificare, poichè richiedeva sforzi economici non sempre facili da affrontare.

 

Casa-torre di Arnolfo di Cambio. Colle Val d'Elsa.

 

 

 

Schema riassuntivo

 

 

 

Le case-torri


Gli abitati quindi si svilupparono all'interno delle mura, sfruttando meglio lo spazio in altezza, mediante la costruzione di case-torri.  La casa-torre è l'abitazione monofamigliare tipica dell'età romanica, aveva doppia funzione: abitativa e difensiva, gli spazi e la comodità erano sacrificati per garantire la sicurezza ai suoi abitanti in una città dove erano molto frequenti i conflitti tra famiglie.

 

Otranto. Mura di cinta del Castello.

 


Per via del timore ancora diffuso di invasioni  e guerre, anche la chiesa assunse una funzione difensiva, trasformandosi all'occorrenza in rifugio per la popolazione. Per lo stesso motivo le mura di cinta delle città medievali sono particolarmente spesse, munite di torri di difesa, presentano poche aperture e le finestre assumono forme molto sottili.

La città si trasformava costruendo, sempre per la mancanza di spazio, torri sempre più alte per le quali occorreva una nuova tecnica di costruzione, rinnovata rispetto all’architettura romana, cioè il sistema delle campate, ottenute dalla combinazione di  una volta a crociera su quattro pilastri.

 

Duomo di Spira. Campata.

 

 

 

Caratteristiche dell'architettura romanica



L'architettura dello stile romanico ebbe alcuni caratteri generali simili in tutti i luoghi:

muri robustissimi fatti con materiali rintracciabili della zona di costruzione in quanto non era importante che fosse pregiato, ma che fosse funzionale e sopportasse anche l’assedio, per cui anche le finestre erano in verità feritoie per non indebolire il muro e per non farle diventare dei punti deboli.

- All’esterno come all’interno troviamo numerosi contrafforti sempre con funzione difensiva ma soprattutto strutturale, in quanto i muri portanti facevano fatica a sostenere le enormi spinte delle volte e degli archi interni o dall'altezza delle strutture.

 

San Michele, Pavia. Facciata a capanna con contrafforti.

 

- All’interno è usato principalmente il sistema della campata le cui spinte si distribuiscono sui pennacchi che è formata da una volta a crociera, e i quattro pilastri di sostegno. La campata poteva coprire uno spazio quadrato o rettangolare. Gli interni venivano quindi progettati per mezzo di unità-campate unite tra loro a formare un insieme. Sovrapponendo più campate si poteva ottenere una torre. Una fila orizzontale di campate poteva generare la navata di una chiesa. Per questo il sistema della progettazione delle chiese romaniche è modulare; spesso con rapporti 1:4 nel senso che una campata appartenente alla navata maggiore è grande quattro volte una campata della navata minore. Ciò deternminava anche una ordinata e razionale distribuzione delle campate minori, ovviamente due per lato, rispetto a quella maggiore.

 

 


Pianta della Basilica di Sant'Ambrogio, Milano

 



- Anche i pilastri vengono costruiti in maniera diversa in quanto dovevano sostenere sia spinte laterali che orizzontali, era necessario che fossero flessibili e allo stesso tempo robusti, quindi nacquero i pilastri compositi che sono formati da diversi elementi di forme differenti per cui riesce a essere più elastico e funzionale.

- Grazie alle feritoie anche il modo in cui la luce filtra nella chiesa è completamente diverso, infatti non c’è più una luce piena che invade tutto lo spazio interno proveniente da finestre grandi, come nelle costruzioni paleocristiane e bizantine, ma solo dei fasci di luce che a singoli getti e a seconda delle ore del giorno illuminano i vari particolari interni.

 

Basilica di santo Stefano, Bologna. Interno.



- Nella scultura e nella pittura le rappresentazioni, soprattutto nelle chiese, cambiano non solo nello stile ma anche nei soggetti. Le forme  acquistano sempre più volume e concretezza.

 

Niccolò, San Giorgio che uccide il drago, lunetta del portale maggiore.
Cattedrale di San Giorgio, Ferrara. Foto: Sailko

 

I soggetti si arricchirono per varietà e fantasia, accanto a quelli sacri, si affiancarono soggetti appartenenti agli ambiti più diversi del sapere, abbracciando la leggenda i miti, la cultura scientifica, quella astrologica, naturalistica e popolare, in quanto lo scopo era appunto quello di comunicare a tutti, compreso il popolo meno colto, infatti si possono trovare anche in luoghi sacri raffigurazioni di draghi, oroscopi, creature mitologiche, rappresentazioni dei mestieri, delle stagioni e dei mesi dell'anno, o persino proverbi e detti popolari.

 

J. Harvey

 

 

 

Per approfondire la conoscenza della storia del periodo comunale, vedi:  R. CrosioL'evoluzione politica del comune. I segni urbanistici e la struttura sociale

 

 

Presentazioni didattiche

 

C. Bacchelli, C. Colletta, F. Paesini. Il Romanico. Caratteri generali.

  

 

  

 

D. Bedeschi, Y. Belmonte, F. Morosi.  Il Romanico. La città e l'architettura nell'età comunale

 

 

 

Casali, Coveri, Leonardi. San Geminiano a Modena.

 

 

San Geminiano a Modena. from alessandra cocchi

 

 

Z. Chiaese. Il Romanico in Toscana

 

 

 

G. Alsini, B. Anelli, M. Rinaldi Il Campo dei Miracoli a Pisa

  

Pisa (rinaldi, anelli, alsini)corretto from alessandra cocchi

 

 

 

C. Romani, S. Spada, G. Zavalloni. Il Romanico nelle arti visive

  

Il Romanico nelle arti visive. from alessandra cocchi

  

 

 

 

Schemi riassuntivi

La città romanica

 

 

 

 

Pittura romanica

 

 

 

Le rappresentazioni nella pittura e scultura romaniche

 

 

 

 

Arredamenti in pietra nelle chiese romaniche

 

 

 

 

San Geminiano a Modena

 



 

 

 

Il Campo dei Miracoli a Pisa

 
 

 

 

 

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Bibliografia

 

E. Bernini, R. Rota, Uno sguardo sull'arte. Vol. 1 Dalla preistoria al Trecento. Editori Laterza, Bari 2008
G. Dorfles, M.Ragazzi, C. Maggioni, M.G. Recanati, Storia dell'arte. Vol 1 Dalle origini al Trecento. Istituto Italiano Edizioni Atlas, Orio al Serio 2008
M.M.Elia Città  e lavoro intellettuale, in Storia dell'arte Italiana . Vol. 1 Questioni e metodi. Giulio Einaudi Editore, Torino 1979
AA.VV. Il libro d'arte. Vol. I. Origini dell'arte occidentale. Grolier Incorporated. George Rainbird Ltd. London; Nuovo Istituto Italiano d'Arti Grafiche, Bergamo. 

 

 

 

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