L'Idra nel Medioevo

di E. Maccherozzi

Esistono differenti versioni dell’idra all’ interno di diversi bestiari; il racconto più ricorrente è questo: «C’ è un animale che viene dal fiume Nilo, il cui nome è Idra. Il Phisiologus dice di lui che è un animale somigliante a un serpente a molte teste, decisamente ostile al coccodrillo. Quando ne vede uno che dorme sulla riva del fiume con la bocca aperta, va a rotolarsi nel fango argilloso per poter scivolare meglio nelle fauci del coccodrillo. Poi si avvicina alla bestia dormiente e la sveglia; questa, colta di sorpresa, inghiotte viva l’idra, che scivola nelle sue viscere e ne esce dopo averle tutte dilaniate.»
L'Idra si trova anche rappresentata come una donna con gambe serpentiformi e come un serpente con testa di Medusa.
Nell'arte classica si trova sul frontone dell'Acropoli di Atene, nel gruppo ellenistico del Museo Capitolino, sulle metope del Tempio di Zeus a Olimpia e su numerosi sarcofagi romani e ceramiche figurate.
Nella zoologia mitologica medioevale, il termine Idra sta ad indicare un generico drago con molte teste. Nei bestiari medioevali esiste l'Hydrus, variante dell'Idra.
Erasmo da Rotterdam nei suoi Adagia paragona la guerra all'Idra di Lerna. «Quinetiam bellum e bello seritur, e simulato verum, e pusillo maximum exoritur, neque raro solet in his accidere quod de Lernaeo monstro fabulis proditum est». (E poiché guerra genera guerra, da guerra finta nasce guerra vera, da guerra piccina guerra poderosa, non di rado suole accadere ciò che nel mito si racconta del mostro di Lerna).
L'Idra è assieme al Drago a tre teste la creatura più temuta in assoluto, la sua ferocia smisurata è eguagliata solo dalla sua pericolosità  e sono davvero pochi i fortunati di poter raccontare di essere sopravissuti ad un incontro con lei.
Il significato religioso dell’ animale: L’ Idra in verità  è l’ immagine di Dio, che fu inghiottito dall’inferno, quando quello era ancora aperto. Da lì liberò i suoi, e dilaniò quel luogo mostruoso. Così fu la morte dell’inferno, e Dio trasse fuori i buoni in tal modo da lasciare dentro i malvagi.
Il bestiario d’amore, infine, aggiunge un’ altra proprietà  dell’ idra:  «quando ha perduto una delle sue teste, ne genera altre e trae profitto dal danno subìto. Essa, dice ancora, simboleggia l’uomo che è tradito dalla sua donna, e per l’ insulto la tradisce sette volte.».

Enrica Maccherozzi

 
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