L'arte della preistoria.

 

Uri dipinti sulle pareti della grotta di Lascaux. Paleolitico superiore. Francia
Uri dipinti su una parete della Grotta di Lascaux, Francia. Paleolitico superiore

Tra i periodi dell'arte, quello della preistoria è il più lungo, ma anche il meno conosciuto. Eppure la sua importanza è cruciale: è in quel momento che l'arte incomincia a manifestarsi e l'uomo scopre di avere una potenzialità comunicativa straordinaria, o addirittura magica.

 

Le opere d'arte più antiche

 

Ciò che sappiamo oggi sull'arte preistorica è frutto di un interesse molto recente rispetto ad altri periodi artistici. Il ritrovamento di sculture paleolitiche, come la celebre Venere di Willendorf, è avvenuto nel 1908, mentre le  grandi caverne con pareti dipinte o graffite come quella di Lascaux, risale al 1940. Inoltre inizialmente le ricerche sono rimaste circoscritte all'Europa e solo più tardi si sono estese negli altri continenti, suscitando un interesse sempre maggiore. Ma viene da chiedersi: a quando risalgono i primi oggetti che si possono definire artistici? E  come si distinguono dagli altri oggetti lavorati dall'uomo?

I più antichi oggetti lavorati dall'uomo sono quelli rinvenuti dagli archeologi in Africa e risalgono a circa due milioni di anni fa, quando la specie Homo habilis iniziò a sfruttare i materiali offerti dalla natura per ricavarne oggetti e attrezzi utili. Da quel momento le tecniche di lavorazione cominciarono lentamente a migliorare, ma passò  ancora molto tempo prima che qualcuno si preoccupasse di migliorare anche l'aspetto di quei manufatti, rendendoli non solo utili ma anche più belli.

Bisognerà aspettare gli uomini della specie Sapiens sapiens, per trovare i primi artisti. Diverse migliaia di anni fa vissero coloro che inventarono le tecniche di lavorazione e di rappresentazione per ottenere manufatti dotati di un valore estetico e di un potere altamente comunicativo. In altre parole: è da quando l'uomo ha imparato a creare oggetti belli e capaci di comunicare significati che abbiamo le opere d'arte.

In base a quanto ritrovato finora, risulta che le prime testimonianze di un'attività artistica umana  risalgono almeno a circa 30-40 mila anni fa, nel Paleolitico superiore o Età della Pietra Antica. 

 

Schema riassuntivo 1. I più antichi oggetti dell'uomo

 

Geometrie fluide. Preistoria. I primi oggetti artistici. Schema grafico

 

 

 

Quali sono i prodotti artistici della Preistoria

 

Fin dall'inizio della sua comparsa l'Homo sapiens ha realizzato parecchi lavori artistici, infatti la preistoria è documentata da un consistente patrimonio artistico con opere provenienti da tutto il mondo. Tutti questi lavori si pssono raggruppare in tre grandi categorie:

- l' arte parietale
che come indica il nome comprende dipinti e incisioni realizzate su pareti rocciose o all'interno delle grotte. I primi esempi possono essere molto antichi e risalgono al Paleolitico

- l'arte mobiliare
cosiddetta perchè indica tutte le opere mobili. Quindi si tratta di oggetti di piccole dimensioni, che possono essere spostate e che l'uomo preistorico portava con sè. Comprende piccole sculture, ciottoli dipinti, monili, ceramiche, strumenti decorati e oggetti rituali, realizzati con materiali e tecniche diverse.

- architettura 
cioè ogni genere di costruzione. L'architettura preistorica comprende le prime abitazioni, strutture d'uso funzionale (depositi, magazzini, dispense, laboratori) ma anche monumenti di carattere sacro o funerario (santuari, tombe).

 

 

Schema riassuntivo 2. I prodotti artistici della Preistoria

 

Geometrie fluide. I prodotti artistici della Preistoria. Schema grafico.

 

 

 

Inoltre, già dal periodo più antico, il Paleolitico, sono state realizzate opere nelle quali si distinguono diverse facies, cioè stili legati a culture locali differenti tra loro. Come in altri periodi successivi, l'arte della preistoria ha conosciuto momenti di di grande sviluppo e momenti di bassa produttività. Inoltre gli oggetti ritrovati hanno diversi gradi di qualità: si va dai capolavori alle opere meno raffinate.

 

 

Una sala del Museo di Laconi, menhir. Foto di Elisabetta Loi
Una sala del Museo di Laconi, menhir. Credits: Elisabetta Loi/Sardinia Photo Event. License: CC BY-NC-SA.
Per informazioni sul museo di Laconi: https://www.sardegnaturismo.it/it/esplora/civico-museo-archeologico-delle-statue-menhir

 

Tutto questo indica che già alla sua nascita l'arte ci appare come un fenomeno complesso e al tempo stesso affascinante, tutto da scoprire.

 

Da dove provengono le opere d'arte preistoriche

 

Ma da dove provengono le opere d'arte preistoriche? E come sono state ritrovate?

Tra i luoghi d'arte preistorica più famosi ci sono

- le grandi caverne,

 

Grotta della Cala, Marina di Camarota (Salerno)
Grotta della Cala, Marina di Camarota (Salerno) Foto di Cristina 
https://www.viaggiapiccoli.com/grotte-preistoriche-marina-di-camerota/


frequentate dagli uomini preistorici come rifugio ma anche come luoghi sacri. Le più conosciute sono quelle situate nell'area Franco-Cantabrica, in Italia: dalla Liguria, alla Sicilia e Sardegna, nel Nord Africa e in Siberia. Queste grotte sono importanti depositi di materiale preistorico. Infatti offrono prove archeologiche che non si riferiscono soltanto alla presenza di gruppi umani antichissimi e alle loro abitudini di vita. Spesso all'interno delle grotte sono state ritrovate:

  •  pareti rocciose ornate con figurazioni pittoriche
  •  incisioni e rilievi sulle pareti o su blocchi rocciosi 
  • piccole statuette femminili in pietra,
  • ciottoli dipinti
  • armi, vasellame, utensili di vario tipo, spesso decorati e realizzati con lavorazioni accurate.

Accanto a questi, altri siti importanti per il ritrovamento di opere d'arte preistorica sono:

- Le tombe,

Tomba preistorica presso Cefal
Tomba preistorica presso Cefalù 
Crediti: https://www.cefaluweb.com/2013/04/12/corso-di-archeologia-sepolture-e-riti-funerari-nella-sicilia-preistorica/

 


che dal Neolitico in avanti  sono spesso organizzate in necropoli (città dei morti). Da queste sepolture sono riemersi molti oggetti appartenenti ai corredi funebri, che non di rado comprendevano oggetti artistici e di valore;

 

- I monumenti megalitici,

 

Menhir, complesso archeologico di Pranu Muttedu, Cagliari
Menhir, complesso archeologico di Pranu Muttedu, Cagliari. Foto di: Hans Peter Schaefer; http://www.reserv-a-rt.de

 

come ad esempio i menhir e i dolmen, anche questi presenti in tutta Europa, Italia compresa. Presso questi monumenti è stato possibile trovare oggetti sacri, in genere di fattura molto raffinata.

 

La maggior parte dei reperti preistorici è stata ritrovata casualmente, senza essere accompagnati da specifiche campagne di scavi. Più recentemente invece sono stati fatti ritrovamenti durante scavi sistematici, ad esempio nel Sahara in Egitto e in Libia sono ancora in corso importanti ricerche archeologiche.

 

 

 

La periodizzazione della Preistoria

 


Ricostruzione delle pitture murali della Grotta di Altamira.
Madrid, Museo Archeologico Nazionale

 

Essendo un periodo così ampio, la preistoria è stata suddivisa dagli studiosi, per comodità, in periodi e sottoperiodi, in base alla tecnologia che l'uomo ha sviluppato.
Le datazioni sono comunque approssimative e sono relative alle diverse aree geografiche, che hanno conosciuto gradi e tempi diversi di sviluppo.

Il passaggio dalla preistoria alla storia avviene in Asia Occidentale già 3.500 anni a.C., mentre in Italia e in Europa dopo il 1.000 a. C.
Il periodo più antico e più lungo è quello dell'età della pietra, così chiamato perchè la principale tecnologia è quella della lavorazione della pietra.
Il periodo più recente della preistoria è l'età dei metalli. Anche in questo caso il nome deriva dalla tecnologia prevalente, che è quella con la quale vengono realizzati oggetti in metallo.

L'età della pietra si divide in:

  • Paleolitico (antica età della pietra, dal greco: palaiòs-lithos). Si producono oggetti in pietra mediante le tecniche della percussione e della scheggiatura. Nell'arte l'uomo realizza pitture, incisioni e sculture. Le tombe sono semplici fosse.
  • Mesolitico (media età della pietra, dal greco: mèsos-lithos). La scheggiatura della pietra diventa più precisa e si introduce la levigatura. Nell'arte alle tecniche precedenti si aggiungono le prime forme di abitazioni, di carattere provvisorio. Le tombe si arricchiscono di corredi funerari. Sono delimitate o coperte da tumuli di pietre o terra.
  • Neolitico (nuova età della pietra dal greco: nèos-lithos).  La lavorazione della pietra diventa raffinatissima. Alle tecniche artistiche precedenti si aggiunge la ceramica. Nascono le prime forme di architettura con costruzioni diverse per tipologia e destinazione. Le tombe sono organizzate in necropoli.

L'età dei metalli, in base  al tipo di metallo che viene via via introdotto e lavorato, si divide in:

  • Cuprolitico (età del rame, dal latino: cùprum=rame,+ il greco: lithos)
  • Età del bronzo o Eneolitico (dal latino: àes=bronzo)
  • Età del ferro
  • Inizio della STORIA. I primi documenti scritti vengono introdotti dalle antiche civiltà del Medio Oriente, tra il IV e il III millennio avanti Cristo. A queste appartengono i Sumerigli Ittiti, gli Accadi, i Babilonesi e sulle sponde del Nilo, gli Egizi.

Per una cronologia chiara e dettagliata, se pure indicativa si rinvia a: R. Bossaglia Storia dell'arte. vol. 1 Principato editore.

 

 

Schema riassuntivo 3. I periodi della preistoria

 

Geometrie fluide. i periodi della Preistoria. Schema grafico

 

 

  I luoghi dell'arte preistorica

 


Cromlech. 3100-1500 a. C. Stonhehenge, Inghilterra

 

 

Le aree dei ritrovamenti preistorici che conosciamo oggi sono diffuse in tutti i continenti.

La maggior parte delle opere d'arte del Paleolitico finora scoperte sono concentrate nell'area del Périgord e nei Pirenei del sud-ovest della Francia e nella regione cantabrica a nord della Spagna. Altre manifestazioni artistiche importanti sono quelle della regione danubiano-renana, dell'Italia e della Siberia russa.
Le scoperte più recenti sull'arte paleolitica riguardano invece i continenti extraeuropei: in Africa meridionaleIndia, Afghanistan Australia sono state riportate alla luce preziose testimonianze artistiche che dimostrano interessanti espressioni artistiche dotate di sviluppo autonomo.

Per il Mesolitico i ritrovamenti sono più rari, mentre il Neolitico offre un più abbondante numero di reperti e opere. Le testimonianze tra le più famose sono quelle che si possono osservare in Africa Settentrionale dal Sahara alla Valle del Nilo, nel Vicino Oriente dall'Anatolia alla Mesopotamia, in America e in Australia. Numerosi sono i siti europei, compresa l'Italia, dove le testimonianze neolitiche si trovano praticamente ovunque (molto noti sono quelli della Val Camonica, l'area dei Balzi Rossi, i sassi di Matera).

Particolarmente interessanti sono i diversi parchi archeologici riferiti al Neolitico. Tra quelli più conosciuti si può segnalare il Parco archeologico di Montale, dove è stato ricostruito un villaggio terramaricolo e un museo.

 

 

Temi e  stili dell'arte preistorica

 


Mano. Impronta in negativo. Pech Merle Lot, Francia

 

Le prime opere d'arte richiamano i momenti e gli aspetti essenziali della difficile esistenza dell'uomo della preistoria, sia nei temi delle rappresentazioni e sia nelle forme di rappresentazione, ovvero nel modo in cui un soggetto è rappresentato. 

 

I temi

 

Riguardo ai temi, o soggetti, nell'arte della preistoria i più diffusi sono sostanzialmente due:

  • gli animali
  • e la figura umana, specialmente femminile.

Gli animali erano un fondamentale mezzo di sostentamento e di sopravvivenza, ma anche fonte di preoccupazione per quella società primitiva. Erano ammirati e temuti per le particolari capacità sensoriali, di forza, agilità, aggressività e probabilmente considerati come spiriti o esseri superiori rispetto all'uomo.

 

Cavallo. Pittura rupestre. Lascaux Francia
Cavallo. Pittura rupestre. Lascaux Francia

 

 

La figura umana nell'arte preistorica è sempre una rappresentazione generica, non è mai un ritratto e non indica una persona in particolare, ma si riferisce ad un ruolo o ad una categoria: ad esempio la madre, il cacciatore, l'allevatore, lo sciamano.  Le figure maschili compaiono a volte in scene di caccia o in scene rituali.

 

Scena di caccia. Pittura rupestre. Castellon de la Plana. Spagna
Scena di caccia. Pittura rupestre. Castellon de la Plana. Spagna

 

Tra le figure umane prevale la figura femminile, intesa soprattutto come la dea-madre, divinità che assicura la procreazione e la sopravvivenza, immagine di maternità e di protezione del nucleo famigliare. 


 

Grande Dea Madre. Scultura in pietra. Paleolitico.  Collezione Mainetti, New York.
Grande Dea Madre Sorgente. Scultura in pietra. V  millennio a. C. cm 11,4.
Cultura neolitica di Saliagos (Grecia) Collezione Mainetti, New York  CC-BY-SA-4.0

 

In entrambi le categorie di soggetti c'è comunque un legame con la dimensione sacra.

 

I modi di rappresentare

 

I modi delle rappresentazioni variano: 

a) in relazione ai periodi, 
b) a seconda dei soggetti, 
c) in base alle culture locali.

Infatti:

a) In linea di massima durante il Paleolitico prevale uno stile più naturalistico, (cioè più somigliante  alla natura osservata) mentre avvicinandosi al Neolitico le forme diventano via via sempre più stilizzate e astratte. La maggior parte si queste  ultime si trovano incise o dipinte per decorare ceramiche, armi o strumenti in osso e avorio; ma non mancano esempi realizzati sulle pareti rocciose come i segni o i misteriosi simboli astratti inseriti all'interno di scene figurate.

 

Bisonte. Pittura rupestre. Grotta di Altamira. Spagna
Bisonte. Pittura rupestre. Paleolitico. Grotta di Altamira. Spagna. Foto di Rameessos

 

 

 

Incisioni rupestri. Valcamonica.

Incisioni rupestri. Neolitico. Val Camonica, Lombardia

 


b) I soggetti, o temi delle rappresentazioni, possono però influenzare lo stile, a seconda del significato che vogliono assumere.
Ad esempio: nel Paleolitico, mentre gli animali sono rappresentati con una spiccata intenzione realistica, le figure umane, come ad esempio le cosiddette Veneri preistoriche, sono molto diverse e deformate rispetto alla visione della natura, perchè devono assumere significati particolari. Ecco che quindi al posto della testa possono avere un cono, hanno delle pance enormi, o sono prive di piedi. Uno degli esempi più famosi è la Venere di Savignano, 

 

Venere di Savignano. Paleolitico. Scultura in pietra. Museo Pigorini, Savignano sul Panaro
Venere di Savignano. Paleolitico. Scultura in pietra.
 Museo Pigorini, Savignano sul Panaro

 

 

 

Le culture locali

 

c) In ogni gruppo umano, anche nello stesso momento,  si è sviluppata di volta in volta una cultura e uno stile artistico che si distingue da quelli  di altri gruppi. Cambiano quindi le forme, le tecniche, i colori, le proporzioni, i gusti. 
Ad esempio se prendiamo le statuette femminili ritrovate in luoghi diversi, ma appartenenti tutte al Paleolitico: alcune hanno forme molto tondeggianti, altre più squadrate, altre sono allungate, altre ancora sinuose, e così via.

 

Esempi di Veneri paleolitiche appartenenti a diverse facies.

Esempi di Veneri paleolitiche appartenenti a diverse facies.
Immagine di: Maria Luisa Papoff;  https://www.pinterest.it/marialuisa01papoff/

 

 

 

 

Le grotte preistoriche

 

Le grotte della preistoria si possono considerare come i più antichi luoghi d'arte.
Le prime tracce comunicativo-espressive vanno rintracciate in un lento e continuo processo di modificazione ambientale che avviene nel Paleolitico tra il 650.000 e il 170.000 per opera delle prime piccole comunità umane, insediate in cavernegrotte e rifugi rupestri.
Abitare in una grotta, e trascorrerci gli inverni rigidissimi dei periodi glaciali, non vuol dire solo proteggersi da una natura piena di insidie, pericolosa. Vuol dire anche fare delle modifiche, adattare l'involucro naturale della grotta all'esistenza umana.
Questi interni bui, molto protettivi, informi, sono stati scheggiati, dipinti, incisi, riempiti di cose portate da fuori, 'addomesticati' dalla presenza umana.
Le grotte abitate dagli uomini hanno perso la loro naturalità, sono state trasformate dagli interventi umani, rappresentano una 'pre-architettura'.
Le grotte paleolitiche sono luoghi speciali, perchè sono luoghi 'segnati' dalle prime presenze dell'uomo, testimoniano le prime manifestazioni d'arte e di cultura che sono arrivate fino a noi.
Sono l'archetipo dell'architettura, cioè l'inizio, l'origine. Hanno un grandissimo valore storico e scientifico e spesso anche artistico.

Oggi  hanno anche un valore economico, perchè molte di queste grotte sono diventate importanti mete turistiche.
Le più numerose si trovano in Europa, soprattutto nella regione franco-cantabrica.
In Spagna sono famosissime le grotte di El Castillo e di Altamira, in Francia, quelle di Lascaux.

Anche in Italia esistono numerose grotte preistoriche, con caratteristiche diverse e appartenenti a diversi periodi, collocate in tutta la penisola.
Nel nord le troviamo:
 - nelle alpi carsiche dell'area di Trieste;
 - in Liguria nei Balzi Rossi (tra fine Paleolitico e Mesolitico)
Nel centro:
 - nel Lazio attorno al Monte Circeo
 - e sulla costa tirrenica in provincia di Latina
Nel sud:
 - In Abruzzo nel Fucino, vicino ad Avezzano
 - in Campania, vicino a Salerno,
 - in Basilicata nella zona di Matera
 - in Puglia nel Gargano
Nelle isole:
 - in Sicilia sono state scoperte diverse: a Palermo, Siracusa e nelle Egadi
 - altre sono in Sardegna.

 

 

Arte e necessità espressiva

 


Giraffa. Pittura rupestre. Acacus, Libia

 

 

Di fronte alle opere d'arte preistorica ci si può chiedere come mai questi nostri antenati, con pochissimi mezzi e costretti ad una vita tanto dura (come durante l'Era glaciale), hanno voluto dedicare tempo ed energie all'attività artistica, apparentemente priva di uno scopo pratico.
Se fin dalla sua comparsa l'uomo è stato in grado di produrre oggetti con valore estetico, realizzati con cura e con risultati spesso sorprendenti, esiste alla base, una necessità, un'urgenza espressiva, che l'uomo ha sempre avuto, e che ritiene essenziale. Lo scopo di un'attività di tipo artistico è quindi principalmente quello di creare qualcosa di "bello". Il "bello" desta sempre ammirazione, e negli oggetti di qualità più alta arriva anche a caricarsi di un senso di mistero o di spiritualità, che ha sempre un riscontro emozionale su chi ne fruisce, ma doveva  avere una forte incidenza psicologica anche su quelle antichissime popolazioni.
Ed è forse per questo che per le opere d'arte preistorica si parla di funzioni magiche, propiziatorie, o sacre.
Alcune risposte a questi dubbi, sono fornite dallo studio di popolazioni, per esempio dell'Africa, dell'Oceania che fino a poco tempo fa hanno mantenuto stili di vita simili a quelli preistorici, e le cui manifestazioni artistiche mostrano parecchie somiglianze nelle forme rappresentative con quelle della preistoria.

 

 

Parole chiave sull'arte preistorica

  


Cavallo con frecce.15000 a. C. ca. lungh. 140 cm.
Dipinto rupestre. Grotta di Lascaux, Francia

 

Secondo l'etimologia, cioè lo studio della lingua, la parola preistoria deriva da due termini latini:

- pré : prima, e

història: narrazione storica, il racconto della storia.

Quindi per preistoria si intendono tutti gli avvenimenti che precedono l'inizio della storia.

Non esiste una data precisa, ma per convenzione, si fa risalire l'inizio della storia al IV millennio a. C., quando con l'invenzione della scrittura inizia anche una narrazione scritta degli eventi.  In quel momento si svilupparono le prime civiltà, come quelle del  Medio Oriente e dell'Egitto.

Anche la parola monumento ha una radice latina: monumèntum, che a sua volta ha due radici:

- manère: rimanere, restare, 

- monère: ammonire, ammaestrare, insegnare.

Secondo questi due significati il monumento è qualcosa che rimane e nello stesso tempo insegna, parla, ci dà informazioni.
Costruire dei monumenti vuol dire lasciare a chi viene dopo di noi una testimonianza della nostra civiltà e del nostro presente. Questa è un'operazione storica.

 

Altre parole importanti:



archeologia: deriva dal greco: archaiòs: antico e lògos: parola concetto. Indica la capacità di parlare e di capire gli avvenimenti antichi.
L'archeologia è la scienza che attraverso un'opera di ricerca, ricostruzione e interpretazione di tutte queste testimonianze, cerca di risalire ai fatti, ai valori, alla cultura delle antiche civiltà. Analizza monumenti, documenti, reperti rinvenuti nelle campagne di scavo.

Reperto: dal latino reperire, ritrovare; indica qualsiasi oggetto che viene ritrovato. In genere si tratta di utensili, (attrezzi), oggetti d'uso quotidiano, armi, monìli.

Monìle: dal latino monìle, collana. È un oggetto prezioso (bracciale, collana, anello, spilla) solitamente realizzato in materiale pregiato (oro, argento, avorio), o con pietre dure o preziose (soprattutto rubini, granati e ametiste).

Campagna di scavo: è un lavoro molto complesso. Viene setacciato minuziosamente un territorio in cui si pensa (in base a precedenti ricerche e documenti) che ci siano tracce di antiche civiltà. Ogni fase dello scavo viene fotografata e ripresa, ogni cosa viene misurata e analizzata con cura, vengono fatte anche analisi chimiche. Ogni oggetto o traccia ritrovata è descritta fin nei minimi particolari.

 

 

La datazione dei reperti

 


Tazza con ansa figurata, dalle Coste del Marano, fine X sec. a.C.
Roma, Museo della preistoria del Lazio

 

Attraverso lo studio dei reperti preistorici si è potuto risalire alla datazione, mentre con l'osservazione delle forme delle tecniche, dei materiali e delle caratteristiche complessive degli oggetti è stato possibile classificarli e ripercorrerne l'evoluzione stilistica.

La datazione dei reperti artistici avviene mediante gli attuali metodi di ricerca scientifica, soprattutto nel campo della fisica nucleare. Tra questi: l'esame per termoluminescenza, che stabilisce l'età delle terracotte in base al loro grado di incandescenza, cioè al numero di elettroni accumulati nel tempo dalle particelle radioattive incorporate e liberati riportando l'oggetto ad alte temperature. Altro metodo: il radiocarbonio, basato sulla misurazione dell'intensità decrescente delle radiazioni prodotte dagli atomi di Carbonio 14 contenuti nei residui vegetali rinvenuti vicino agli oggetti e quindi riferibile agli oggetti stessi con buona approssimazione (un errore di qualche secolo è insignificante rispetto a decine di migliaia di anni).

In base a tali ritrovamenti, i più antichi oggetti  lavorati dall'uomo finora reperiti risalgono a circa un milione di anni avanti Cristo.

 

A. Cocchi 

 

 

Mappa concettuale [.pdf]
Arte della Preistoria. Mappa concettuale

Arte della Preistoria

Principali prodotti artistici, esempi e tecniche dei diversi periodi della Preistoria. Autore: A. Cocchi
Questa mappa può essere scaricata come documento PDF

In un periodo così lungo come la preistoria è facile confondere i prodotti artistici appartenenti alle diverse fasi. La mappa di Geometrie fluide mostra in modo semplice quali sono le opere d'arte realizzate nei diversi momenti della Preistoria. Le immagini accompagnate da brevi spiegazioni e la grafica aiutano a costruirsi uno schema mentale facile da ricordare.

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Video sull'arte della preistoria

 

Preistoria. di Antony Carmeni. (durata: 1h,34',16') Da You Tube

 

 

Bibliografia

 

G.Cricco, F.P.Di Teodoro Itinerario nell'arte Vol. I Zanichelli, Bologna 1996
R. Boscaglia Storia dell'arte Vol. I, Principato editore, Milano, 2003
P. Graziosi L'arte preistorica in Italia, Sansoni editore, Firenze 1973
B. Zevi Controstoria dell'architettura in Italia. Paesaggi e città.Tascabili Newton, Roma 1995
Enciclopedia Universo Istituto Geografico De Agostini, Novara 1975 vol IX voce: Preistoria
S. Bersi, P. Bersi, C. Ricci Educazione artistica Zanichelli editore, Bologna 1992
F. Negri Arnoldi Storia dell'arte Gruppo editoriale Fabbri, vol. I 
F. Negri Arnoldi Guida alla Storia dell'arte Sansoni editore, Milano 2004 vol. I
R. Gianadda Alle origini dell'arte. Preistoria e storia. in: AAVV. la Storia dell'Arte. Vol 1 Le prime civiltà. Mondadori Electa. Gruppo editoriale l'Espresso, Milano 2006
AA.VV. Le più antiche tracce dell'uomo nel territorio  forlivese e faentino.Comune di Forlì 1987

 

 

 

 
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