Arte bizantina a Ravenna

Corteo di Teodora. 546-548.[ Mosaico. Ravenna, Basilica di san Vitale.
Corteo di Teodora. 546-548. Mosaico. Ravenna, Basilica di san Vitale. Foto di Petar Milošević 

 

Ravenna, divenuta capitale dell'Impero d'Occidente, in età bizantina conosce una fioritura artistica eccezionale. Elabora un linguaggio espressivo raffinatissimo con il quale rappresenta un mondo trascendente e ricco di simboli religiosi.

Dall'Oriente all'Occidente

 

Lo stile bizantino nasce a Bizanzio e fiorisce nell'impero Romano d'Oriente tra il IV e il XV secolo. Compare a Ravenna, con caratteristiche autonome, a partire dall'inizio del V secolo, quando inizia la trasformazione della città, con Onorio (sotto il quale diviene la nuova Capitale d'Occidente) e la reggenza di Galla Placidia.  

 

Mausoleo di Galla Placidia. V sec. Veduta dell'interno. Ravenna.
 

 

Altre importanti vicende artistiche e costruttive avvengono  durante la dominazione degli Ostrogoti, con Teodorico, nella seconda parte del V secolo e inizio del VI.

 

Mausoleo di Teodorico. VI sec.  Ravenna

  

Infine con Giustiniano, si assiste ad una nuova fioritura artistica per tutto il VI secolo.

 

Basilica di San Vitale. Part. della zona absidale. VI sec. Ravenna.Basilica di San Vitale. Part. della zona absidale. VI sec. Ravenna.

 

Questo stile si evolve nel tempo e si possono quindi distinguere tre fasi:

Inizialmente, nel V sec, il periodo di Galla Placidia, si ha una fase di transizione: l'arte ravennate presenta forti legami con la tradizione tardo-romana, e quindi è più classicheggiante. Vuol dire che troveremo un gusto naturalistico, più concreto, più realistico.

Un esempio è offerto dalla Lunetta del Buon Pastore, che fa parte dei mosaici del Mausoleo di Galla Placidia. Si possono notare gli effetti di profondità, un certo dinamismo nelle pose, il cielo azzurro e i dettagli paesaggistici.

 

Lunetta del Buon Pastore. Mosaico. V sec. Mausoleo di Galla Placidia. Ravenna.

 

L'età di Teodorico vede associare le componenti classiche ad alcuni elementi cosiddetti "barbarici", cioè appartenenti alla cultura propria degli Ostrogoti, come ad esempio alcuni aspetti decorativi che derivano soprattutto dall'oreficeria e dall'arte dei metalli. Il fregio della cupola del Mausoleo di Teodorico riporta il motivo decorativo della "tenaglia", un elemento che si può ritrovare anche nella lavorazione delle armi ostrogote.

 

Cupola del Mausoleo di Teodorico. Part. del fregio con le tenaglie. Vi sec. Ravenna.

 

In seguito, nel VI sec., età di Giustinianoprevale la componente orientale. Ciò comporta una forte tendenza all'astrazione e al simbolismo, un gusto più fantastico dove gli elementi espressivi sono legati a significati particolari e quasi esclusivamente religiosi. Forme e composizioni si fanno sempre più essenziali e immateriali, le immagini rinviano a un mondo trascendente, di valori metafisici. Ogni elemento visivo (colori, forme, motivi decorativi, geometrie, numeri ecc.) assume un particolare significato e carica di fascino e mistero questo linguaggio raffinatissimo, il cui senso profondo poteva essere colto da pochi eletti.

 

Basilica di san Vitale. Dett. di una trifora del matroneo. VI sec. Ravenna

 

La tradizione artistica bizantina ravennate continua fino al XV, ma perdendo i significati e lo spessore culturale del "periodo aureo", mostra un declino graduale sul piano della qualità espressiva per privilegiare la componente decorativa.

Per le sue caratteristiche singolari e di grande fascino, lo stile bizantino-ravennate è unico nel mondo.
E' uno stile complesso, perché basato su diverse componenti culturali, entrambe di grande spessore, che sono soprattutto:

la cultura tardo-romana

la cultura orientale-bizantina

il gusto "nordico" degli Ostrogoti.

Questi elementi si fondono insieme in modo molto originale, lasciando a Ravenna monumenti di qualità altissima che si rivela nel gusto raffinato, nelle tecniche evolute e sapienti, nella scelta dei materiali pregiati e nella decorazione ricchissima. Lo stile bizantino di Ravenna è senz'altro uno stile aulico, non solo dal punto di vista estetico, ma anche per la profondità e complessità dei significati religiosi, mistici e anche politici di cui si fa testimone.

Assume particolare rilievo nell'arte bizantina ravennate, la tecnica del mosaico, che più che avere una funzione decorativo-pittorica, come nei mosaici parietali greci e romani, fa parte integrante e di completamento dell'architettura, denotando ogni monumento con un particolare significato.

 

 

 

 Ravenna in età bizantina

 


Corteo di Teodora, Part. Mosaico. VI sec. Basilica di san Vitale. Ravenna

 

Le testimonianze più significative di stile bizantino a Ravenna si collocano tutte tra il V e il VI secolo. E' il periodo in cui Ravenna diviene il più importante centro d'Italia.
Nel 395 muore Teodosio il Grande: l'immenso impero romano viene diviso in 2 parti, assegnate ai suoi figli e successori:

Impero d'Occidente  con capitale Ravenna, assegnato ad Onorio.

Impero d'Oriente  con capitale Costantinopoli assegnato ad Arcadio.

 

Effigie di Onorio sul dittico consolare di Probo del 406.

 

 


L'Impero d'Occidente

 

Ravenna viene designata da Onorio capitale dell'impero d'Occidente dal 395 e venne sottoposta alla reggenza di Galla Placidia nella prima metà del V secolo.

 


Ritratto di Galla Placidia in una moneta aurea del V sec.

 


L'impero d'Occidente dura fino al 476, con l'ultimo imperatore Romolo Augustolo, sconfitto dal barbaro Odoacre, che spedisce le insegne imperiali all'imperatore d'oriente Zenone, dichiarando di volersi mettere al suo servizio.

 


Ritratto di Teodorico in un medaglione aureo del VI sec.

 


Contro di lui viene mandato Teodorico, re degli Ostrogoti, che lo sconfigge nel 488 e crea in Italia un regno romano-barbarico con l'appoggio dell'aristocrazia romana. Ravenna è la prima capitale del regno goto con Teodorico dal 493 al 526, anno della sua morte. Gli succede la figlia Amalasunta, che governa con molte difficoltà, per nove anni, finchè viene uccisa.

 


Ritratto di Giustiniano. Part. dei Mosaici della Basilica di San Vitale a Ravenna.

 

Nel 535, Giustiniano, imperatore d'oriente, cerca di ricomporre l'unità dell'impero: l'Occidente era ancora diviso tra i barbari. Nel 535 inizia la guerra gotico-bizantina. Nel 540 il generale Belisario conquista Ravenna, e la guerra termina nel 533.

 


Ritratto di Belisario. Part. dei Mosaici della Basilica di San Vitale a Ravenna.

 

Il successore di Belisario, Narsete, sconfigge i Goti in modo definitivo nel 554. Giustiniano invia a Ravenna anche l'arcivescovo Massimiano per riorganizzare il territorio. Così, l'Italia diventa una delle province dell'impero riunificato, sotto il comando di un Esarca, che risiedeva a Ravenna. Il territorio governato dall'esarca si chiamava esarcato. La città di Ravenna, essendo stata capitale, e rimanendo la sede del potere politico, in questi due secoli viene trasformata da numerosi interventi artistici. Vive un secondo e più grandioso momento di splendore, fino alla discesa in Italia dei Longobardi, nel 568.

 

 

L'Impero d'Oriente

 

Fin dal IV secolo Costantinopoli si trasforma, fino a diventare, nel corso del medioevo, una città grandiosa: la Nuova Roma, la capitale del mondo.
Teodosio II (408-450) ricostruisce le mura. Nel 413 viene eretta la prima cinta, con circa 100 torri a distanza regolare tra loro. Dopo un terremoto nel 447 viene riedificata la cinta distrutta e costruita una seconda linea, preceduta da un fossato, con altre 96 torri. Le mura marittime, già esistenti sotto Costantino il Grande, vengono ricostruite dall'imperatore Teofilo (829-842), quindi nel IX sec. la città era difesa da mura imponenti, con 490 torri.
Dal IV sec. la città è abbellita da una grande piazza (Forum Constantini) e molti edifici pubblici. L'agorà è ampliata e ornata di statue. Tra gli edifici sacri: la Chiesa di SS: Apostoli e la Chiesa di S. Sofia, considerata una delle 7 meraviglie del mondo, edificata da Costanzo II nel IV sec.


 

 

 

Architettura bizantina ravennate

 


Battistero degli Ortodossi. V sec. veduta dell'interno. Ravenna

 

Le piante delle chiese bizantine ravennati conservano i tipi tradizionali delle prime chiese romane paleocristiane (del IV e V secolo) che sono:

centrale

basilicale

a croce

Mentre le novità - cioè gli elementi innovativi di gusto tipicamente bizantino - le troviamo nelle strutture e nella decorazione architettoniche. In particolare, gli elementi più caratteristici dell'architettura sacra bizantina sono:

Abside poligonale all'esterno e semicircolare all'interno. Deriva dall'architettura romana e dalle chiese paleocristiane, ma si ritrova anche in molte chiese orientali.

Tiburio che appare all'esterno come una torre e che all'interno nasconde una cupola.

 

Esempio di tiburio. Mausoleo di Galla Placidia. Ravenna

 

Decorazione esterna a lesene, archetti pensili e arcate cieche. Sono motivi assolutamente originali e avranno largo impiego per molto tempo, anche nell'architettura romanica.

Negli interni è presente il pulvino sulle colonne.

 


Esempio di capitello con pulvino. San Vitale. Ravenna

 

 

Nelle chiese bizantine ravennati esiste un contrasto simbolico tra esterno e interno:

L'esterno, semplice, spoglio, povero, legato alla materia, concreto rinvia all'idea cristiana del "corpo", inteso come semplice involucro materiale.

L'interno, ricco, pieno di colore, fantastico, immateriale, allude allo "spirito", che ha natura divina, grazie alla fede, si carica di valore sacro, inteso come contenuto divino.


Basilica di Sant'Apollinare Nuovo. Veduta delle navate. V-VI sec. Ravenna

 

Uno dei monumenti che manifesta meglio questa concezione dualistica è il Mausoleo di Galla Placidia. Qui in particolare, questo contrasto è molto esaltato, anche perché si tratta di un monumento funebre, quindi diventa fondamentale distinguere il "corpo" inteso come materia semplice, destinata a una fine, dall'"anima" eterna, che si riempie di Dio nell'al di là.


 

 Le opere di Galla Placidia a Ravenna

 


Ritratti di Valentiniano III, Giusta Grata e Galla Placidia.
Part. della Croce di Desiderio, Brescia Museo Civico

 

Galla Placidia, nata nel 389 circa, principessa, figlia di Teodosio I il Grande, sorella di Arcadio e Onorio. Ha avuto una vita molto avventurosa che si intreccia con le vicende storiche.
Dopo la morte di Onorio, nel 425 il governo venne assunto ufficialmente da Valentiniano III (morto nel 455 a Roma), ma vista la sua giovanissima età, la reggenza fu affidata alla madre, Galla Placidia che governò fino al 450.

 


Croce di re Desiderio.VIII-IX sec. Brescia Museo Civico

 


In questo periodo Ravenna divenne uno dei centri culturali e artistici più fiorenti dell'impero. Al tempo di Galla Placidia iniziò ad affermarsi la comunità cristiana di Ravenna e i vescovi assunsero sempre più una funzione di vicari statali.
Sotto la reggenza di Galla Placidia Ravenna subì un'importante trasformazione mediante la costruzione di edifici religiosi e civili: In questi monumenti si manifestano innovazioni fondamentali nelle forme e nelle decorazioni, in cui si mescolano elementi di tradizione orientale e soluzioni architettoniche occidentali.

 


Solidus di Galla Placidia madre di Valentiniano III. V sec. Moneta aurea

 

 

Gli edifici religiosi voluti da Galla Placidia sono:

La chiesa palatina di San Giovanni Evangelista, protettore dei naviganti, eretta come ex voto da Galla Placidia intorno al 426, come ex voto, dopo essersi salvata da una tempesta durante una traversata da Costantinopoli.

La Basilica di Santa Croce, ora distrutta

Il Mausoleo di Galla Placidia, annesso all'atrio della Basilica di Santa Croce.

Gli edifici di carattere civile sono inseriti nei complessi imperiali oggi perduti. Tra questi si ricordano:

la Domus di Galla Placidia

il Palazzo di Valentiniano III, eretto tra il 438 e 450

e una serie di annessi funzionali alle attività di corte.

Galla Placidia è morta a Roma, dove è sepolta, nel 450.


 

 

Le opere di Teodorico a Ravenna

 


Teodorico a caccia. Bassorilievo, Verona, San Zeno

 

Nel 476 l'ultimo imperatore romano d'Occidente, Romolo Augustolo viene deposto da Odoacre, re degli Eruli, che si impadronisce della città di Ravenna.
Due anni dopo, nel 478Zenone, imperatore d'Oriente decide di mandargli contro il figlio adottivo Teodorico, re dei goti, da lui tenuto in ostaggio. Zenone nomina Teodorico Patricius Italiae, e dal momento che i goti erano da tempo federati di Bisanzio, vengono legittimati da invadere l'Italia.

 

Medaglione con ritratto di Teodorico. VI sec. Oro. Roma, Museo Nazionale delle Terme.
Medaglione con ritratto di Teodorico. VI sec. Oro. Roma, Museo Nazionale delle Terme.

 

Come segno di trasmissione del potere, in questa occasione, probabilmente, l'imperatore Zenone invia  a Teodorico da Costantinopoli (ex-Bisanzio) la Corona ferrea, ora conservata presso il Duomo di Monza.
Dopo tre anni di assedio il re goto conquista Ravenna e uccide Odoacre.

 


Teodorico. Statua in bronzo del Monumento dell'imperatore Massimilano.
Innsbruck, Chiesa di San Francesco

 

Teodorico risiede a Ravenna dal 489 al 526, anno della sua morte; verrà sepolto nel suo Mausoleo. Promuove una politica di rinascita dell'ultima capitale dell'impero d'Occidente e in continuità con la tradizione romana. Valorizza l'antica classe dirigente e le migliori forze intellettuali, come Boezio, Cassiodoro, Ennodio.

 


Sant'Apollinare Nuovo. Veduta dell'interno. V-VI sec. Ravenna.

 


Promuove numerosi interventi edilizi  sia di carattere civile che religioso manifestando uno stile particolare, in cui si equilibrano armoniosamente caratteri, modelli ed elementi appartenenti alla tradizione classica, all'arte di Costantinopoli e a quella cosiddetta "barbarica", con risultati originali.

I monumenti più noti costruiti da Teodorico a Ravenna sono: il Mausoleo di Teodorico, del 520; la Cattedrale di San Teodoro, della fine del V secolo, oggi nota come Chiesa dello Spirito Santo; il Battistero degli Ariani, annesso alla chiesa; la Basilica di Sant'Apollinare Nuovo e il vicino Palazzo reale, risalente agli inizi del VI secolo.

 
Mausoleo di Teodorico. Prima del 526. Ravenna

 

 

 

    

Video

 

 Breve introduzione storica sulla città di Ravenna e i suoi monumenti


Piccola grande Italia: la città di Ravenna. Ufficio Turismo Comune di Ravenna

 

 

Un video da You Tube con chiara e breve presentazione dei monumenti bizantini ravennati:  

A cura dell'Accoglienza Turistica di Ravenna. Video realizzato dal Museo d'Arte della città di Ravenna (Centro Internazionale di documentazione sul Mosaico) e della Provincia di Ravenna.

 

 

 

Alberto Angela ci guida alla scoperta della città di Ravenna in due video trasmessi dalla RAI:

 
Superquark a Ravenna. Parte I

   


Superquark a Ravenna. Parte II

 

Video didattico sull'arte bizantina ravennate:

  


Storia dell'arte. Bizantini. -Proffana-Veronica Biraghi

 

 

Video sulla storia e i suoi protagonisti:


Teodorico, la storia e la leggenda- Teleravennaweb

 

 

 

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Arte Bizantina a Ravenna

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Bibliografia

 

N. Pevsner Storia dell’architettura europea. Il Saggiatore, Milano 1984
G. Bustacchini Ravenna. I mosaici, i monumenti, l'ambiente. Edizioni Italcards, Bologna 1984
La Nuova Enciclopedia dell’arte Garzanti, Giunti, Firenze 1986
G. Cricco, F. Di Teodoro, Itinerario nell’arte, vol. 2, Zanichelli Bologna 2004
AA.VV. Moduli di Arte. Dal Rinascimento maturo al rococò. Electa Bruno Mondadori, Roma 2000
G. Dorfles, S. Buganza, J. Stoppa Storia dell'arte. Vol II Dal Quattrocento al Settecento. Istituto Italiano Edizioni Atlas, Bergamo 2008
E. Bernini, R. Rota, Uno sguardo sull'arte. Vol. 1 Dalla preistoria al Trecento. Editori Laterza, Bari 2008
G. Dorfles, M.Ragazzi, C. Maggioni, M.G. Recanati, Storia dell'arte. Vol 1 Dalle origini al Trecento. Istituto Italiano Edizioni Atlas, Orio al Serio 2008

 

  

 

 

 

 
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