Mosaici della cupola del Battistero degli Ortodossi. V secolo. Ravenna. Foto di Incola
Fatto costruire dal Vescovo Orso alla fine del IV secolo, il Battistero degli Ortodossi o Neoniano è l'unico monumento rimasto del perduto complesso dell'antica cattedrale.
Veduta d'insieme delle decorazioni del Battistero degli Ortodossi a Ravenna
Il Battistero Neoniano o degli Ortodossi è databile tra fine IV sec. e inizio del V sec.
Sembra sia stato edificato dal Vescovo Orso, insieme alla cattedrale, abbattuta nel 1733-34 per far posto all'attuale Duomo settecentesco. Quindi il Battistero è l'unica parte che rimane del complesso originario.
E' chiamato anche "Neoniano" perché il Vescovo Neone, successore di Orso, ha voluto alcune modifiche riguardanti soprattutto l'interno. Ha fatto decorare a mosaico la cupola e gli intarsi policromi della parte inferiore.
L'altro nome: Battistero degli Ortodossi, è usato per distinguerlo dal Battistero degli Ariani, voluto da Teodorico circa mezzo secolo più tardi.
Pianta del Battistero degli Ortodossi a Ravenna
E' un edificio a pianta centrale, di forma ottagonale, con 4 lobi che corrispondono alle absidi, disposte a X.
Il corpo è una torre ottagonale che ha funzione di tiburio (racchiude una cupola visibile dall'interno) e copertura con tetto piramidale.
Nel complesso è molto semplice, l'unica decorazione è quella delle lesene con gli archetti pensili in alto. E' costruito in laterizi.
La forma ottagonale dei battisteri bizantini (come anche nei battisteri ambrosiani) ha una forte valenza simbolica. Il numero otto dei lati corrisponde infatti ai sette giorni della creazione del mondo e all'ottavo giorno: quello della resurrezione e della Vita eterna. E' quindi chiaramente collegato al sacramento del Battesimo.
Al centro si trova il fonte battesimale, ottagonale, come la pianta. Non è quello originale, è rinascimentale.
In alto c'è la cupola emisferica (fittile). Anche qui il pavimento originale è a 3 metri più sotto di quello attuale.
L'interno presenta una ricchissima decorazione con mosaici, stucchi e incrostazioni marmoree che determina un'atmosfera particolarmente suggestiva, con un effetto di trasformazione della materia in colore, come a suggerire un miracoloso splendore divino.
Mosaici della cupola del Battistero degli Ortodossi a Ravenna
La decorazione dell'interno del Battistero Neoniano o degli Ortodossi è molto ricca, splendente di colore e luce, e sorprende il visitatore, per il contrasto con il semplice esterno.
Al centro del battistero l'attuale vasca battesimale, rinascimentale,riprende la forma ottagonale dell'edificio, è ricostruita e ricoperta con lastre di marmo greco e porfido. Il battesimo avveniva per immersione ed era impartito dal sacerdote che si trovava sul pulpito di marmo greco, del V secolo.
Mosaico con il Battesimo di Cristo. Battistero degli Ortodossi. Ravenna
L'impianto decorativo è complesso, diversificato per tecniche e materiali, ed è strutturato su 3 ordini:
1. Nel primo ordine ad ogni lato dell'ottagono corrisponde un'arcata e si alternano 4 nicchie e 4 vani, ornati con tarsie di marmi policromi in forme geometriche. Le eleganti decorazioni marmoree sono eseguite in porfido, pavonazzetto, serpentino e marmi bianchi, ed accompagnano il cromatismo dell'interno.
2. nel secondo ordine si aprono otto finestre inquadrate da arcate corrispondenti a quelle dell'ordine inferiore. Ai lati di ogni finestra, sempre con il motivo ad arco, si dispongono gli stucchi con le edicole dei Profeti e dei Padri della Chiesa. Alcune di queste nicchie ospitano anche dei monogrammi, tra cui quello dell'arcivescovo Massimiano, forse intervenuto in qualche lavoro.
3. Il terzo ordine è quello della cupola, interamente decorata a mosaico.
La decorazione musiva segue una composizione radiale.
Nell'insieme c'è un effetto dinamico di rotazione dovuto al movimento degli apostoli, presentati mentre camminano in due cortei, alternati ai candelieri.
Corteo dei Dodici apostoli. Part. con i santi Pietro e Paolo.
Mosaico. Battistero degli Ortodossi. Ravenna
Si suddivide in tre anelli concentrici:
1) al centro si trova un medaglione con il Battesimo di Cristo
2) nell'anello mediano figura il Corteo dei Dodici apostoli
3) nell'anello più esterno sono rappresentati Simboli del Giudizio Finale.
La scena è composta con pochi elementi essenziali e naturalistici: le rocce, le piante, i corpi solidi e pieni di volume, sono tutti elementi di stile ancora classicheggiante. Ci sono anche degli effetti luce molto interessanti: la trasparenza dell'acqua e la lucentezza del corpo bagnato di Cristo: molto difficili da rendere con il mosaico.
Il personaggio a sinistra è l'allegoria del fiume Giordano (derivazione classica)
Le chiazze che si vedono sono dovute ai restauri del secolo XIX: l'immagine è stata modificata e rovinata rispetto all'originale.
I 12 apostoli girano in due cortei, capeggiate da Pietro (anziano, con i capelli bianchi) e Paolo (stempiato, con la barba). Portano una corona con le mani coperte dal pallio, secondo un'usanza tipica delle corti orientali.
Foglie d'acanto altissime, riferibili ai fantastici candelieri del III e IV stile della pittura pompeiana, scandiscono il ritmo del cortei di santi. Altro riferimento classico è il tema stesso della processione, che ricorda sia quelle della scultura celebrativa della Roma imperiale, sia i fregi dei templi greci.
La fascia più esterna è divisa in 8 settori. In ogni settore c'è un'esedra con due piccoli portici. Dentro i portici ci sono delle scene simboliche:
- i giardini (viridari), che alludono al Paradiso e ricordano nell'iconografia gli affreschi pompeiani
- i 4 Troni, simboli di sovranità, con la croce, che rinviano al Giudizio finale
- i sedili vuoti: che sono i posti per gli eletti
- gli altari con il Vangelo aperto: la via per accedere al Paradiso.
Lo stile nell'insieme appartiene a una fase di passaggio dal gusto più naturalistico a un principio di astrazione (fondi d'oro, colori irreali, elementi più decorativi e orientaleggianti).
A. Cocchi
Battistero Neoniano. -Grand Tour Project
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N. Pevsner Storia dell’architettura europea. Il Saggiatore, Milano 1984
G. Bustacchini Ravenna. I mosaici, i monumenti, l'ambiente. Edizioni Italcards, Bologna 1984
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