Gianlorenzo Bernini. David. 1623-24. Dett. Marmo. Roma, Galleria Borghese.
L'eroe biblico è presentato nell'attimo cruciale del lancio, mentre sta per scagliare il sasso contro un Golia immaginario, che si trova in un punto esatto, nello spazio in cui si muove lo spettatore.
Realizzata da Gianlorenzo Bernini tra il 1623 e il '24, il David è un'opera giovanile che fa parte della decorazione di Villa Borghese a Roma.
La figura a grandezza naturale dell'eroe biblico è presentata nell'attimo cruciale del lancio, mentre sta per scagliare il sasso contro un Golia immaginario, che si trova in un punto esatto, nello spazio in cui si muove lo spettatore. Il movimento parte dalla gamba, percorre il corpo che si tende come un arco, l'equilibrio del movimento contrario della testa, dello sguardo e del braccio che sta per lanciare.
La presenza virtuale del gigante Golia è fondamentale per la comprensione dell'opera berniniana. Tutta l'azione del David è infatti rivolta verso quel punto, situato all'esterno della statua.
Gianlorenzo Bernini. David. 1623-24. Marmo. Roma, Galleria Borghese.
Bernini nelle sue opere pone sempre un punto di vista privilegiato, se non unico. Infatti nonostante le composizioni a spirale, distribuite in profondità nello spazio delle figure, avvicinandosi alla statua, solo trovandosi in quel punto esatto il gesto acquista tutta la sua efficacia espressiva e si può cogliere tutta la tensione di quest'attimo prima del lancio. Ma da quel punto di vista si percepisce anche la piena padronanza dello spazio delle forme in movimento.
Naturalmente girando attorno si scoprono altri dettagli e vedute sempre diverse, ma si tratta di vedute secondarie che portano a girare per scoprire il momento culminante dell'azione.
Michelangelo. David. 1501-04. Marmo. h.ca 400 cm. Firenze Galleria dell'Accademia.
L'immagine di David che propone Bernini è un'interpretazione nuova e più profana che religiosa. Rispetto all'eroe meditativo, che domina gli eventi e guida le sue stesse forze con l'uso della ragione, come avveniva negli esempi rinascimentali offerti da Donatello, Michelangelo, Verrocchio, qui è invece rappresentato un atleta nel pieno dello sforzo fisico, tutto avvitato su sé stesso in un classico "contrapposto".
Donatello. David. 1452-53 ca. Bronzo. Firenze, Museo Nazionale del Bargello
Anche la smorfia del viso, la testa girata e lo sguardo laterale, accompagnano il suo gesto. L'atteggiamento è ripreso dall'energico Polifemo che Annibale Carracci aveva dipinto nella Galleria Farnese a Roma, e molti tratti della figura rinviano ad esempi ellenistici.
Annibale Carracci. Polifemo e Aci. Dett. 1597-1600. Affresco. Roma, Galleria di Palazzo Farnese.
L'intonazione classicheggiante è chiaramente aderente alla passione che il suo committente, cardinale Scipione Borghese, nutriva per l'antichità , e si pone come un'allegoria delle virtù eroiche, anziché che come un soggetto biblico offerto alla meditazione religiosa.
La composizione spiraliforme, l'articolarsi delle membra e soprattutto il grande senso di energia espresso da quest'opera sono esaltate dalla luce proveniente dalle finestre, poiché Bernini ha studiato a fondo la collocazione della statua e le condizioni ambientali della galleria in modo da ottenere il massimo risalto del movimento della figura nello spazio.
La ricerca sulla relazione ambientale che Bernini segue in questa scultura non è nuova per lui: lo sviluppo e approfondimento della stessa tematica era già stata affrontata nel Nettuno e Tritone, realizzato pochi anni prima per il cardinale Alessandro Peretti. Anche in quel caso si trattava di inserire la scultura in un contesto complesso e molto caratterizzato come la monumentale fontana di Villa Montalto-Peretti.
A. Cocchi
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