Moda femminile Belle époque

Nella moda femminile della Belle époque, rispetto al periodo precedente si nota un completo cambiamento.
Gradualmente scomparvero lo strascico, il busto e il colletto alto (ancora usato nei primi anni del secolo).
Compare il tailleur, adatto alla nuova "linea ad S". Inoltre, con l'ingresso delle donne nel mondo del lavoro l'abbigliamento diventò necessariamente più pratico e in armonia con il corpo.

Tra i capi d'abbigliamento di questo stile si trovano:

 

  • Il tailleur, usato per il mattino, era composto da giacca lunga con maniche strette sugli avambracci e larghe con sbuffo alle spalle (en gigot).

    La gonna era morbida sui fianchi, svasata a campana, lunga fino a terra con pieghe, drappeggi e un breve strascico dietro.
    Sotto la giacca, priva di gurnizioni la camicetta aveva un collo alto e aderente con pizzo rigido per mantenere eretto il collo e la testa, sulla quale spiccava il cappello. Sul davanti era ornata con pizzi e ricami.


  • Per il pomeriggio si scelsero vestiti a S decorati con merletti, balze di tulle volants, spesso portati con il bolero.


  • Per il giorno si preferirono tessuti di lino, velluto o lana. Le tinte potevano essere scure, soprattutto il blu o  nei colori pastello, come il rosa e il malva.


  • Per la sera gli abiti della Belle époque erano senza maniche e presentavano ampie scollature e ricche decorazioni di paillettes e perline. Erano realizzati con tessuti di seta, pizzo o chiffon.
  • I cappotti seguivano la linea dell'abito, erano rifiniti con bottoni dorati, passamaneria, alamari. I soprabiti potevano essere bordato o foderati con pelliccia.
  • Le calzature femminili più usate erano quelle accollate, chiuse con lacci e tacco "Luigi", ispirato alle scarpe rococò, ma più basso e comodo, dalla tipica forma a rocchetto.
    Per le donne più dinamiche e con la diffusione delle gonne più corte, come quelle fino alla caviglia, vennero proposti gli stivaletti Balmoral, dal laboratorio inglese di Crockett and Jones di Northampton. Si tratta di una calzatura con tomaia a punta allungata  e forma affusolata, collo alto molto aderente, chiuso con bottoncini davanti.
    Per la sera e soprattutto per il ballo, vennero ideate scarpe più comode e al tempo stesso eleganti.  Sono dotate di cinturino, la tomaia ha una forma a punta ma non troppo affusolata, scollate davanti e tacco "Luigi".
  • I cappelli erano provvisti di tese ampie, portati su acconciature voluminose, leggermente inclinati sul davanti. Avevano fogge molto diverse e si ornavano con guarnizioni fantasiose e spettacolari, utilizzando i materiali più diversi, come nastri, piume di struzzo, Uccelli del paradiso (aigrettes), pizzi, fiori, ecc. Tra il 1808 e il 1814 il cappello da signora divenne un accessorio di grande importanza, fino a rappresentare un simbolo di prestigio e ricchezza. Su di esso si veniva a concentrare tutta la fantasia e la ricchezza decorativa di abili modiste, che crearono pezzi unici. Per sostenere i grandi volumi di questi copricapi si usavano grossi spilloni, anch'essi di fogge fantasiose e spesso molto preziosi, che venivano fissati ai capelli.


  • A volte per i cappelli più voluminosi era necessario un sostegno per il collo, che divennne anch'esso un ornamento: il collier de chien, colletto alto di stoffa rigido e decorato con perle, paillettes o ricami.

  • Tra gli accessori, le calze erano di seta, esistevano guanti per tutte le occasioni (ad esempio da sera lunghi per tutto il braccio), si portavano ancora gli ombrellini da sole, i ventagli, le borsette, il bastone da passeggio.


  • verso il 1905 vennero introdotti i primi abiti per automobile. Si tratta di soprabiti dal taglio dritto che parte dalla spalla fino a dieci centimetri sotto la vita, con gonne "corte" fino alla caviglia.
  • A partire dal 1905 viene gradualmente abbandonata la linea a S e si fa strada una maggiore semplificazione e la tendenza al verticalismo. Le forme si fanno flessuose, morbide, più cilindriche, gli abiti diventano più dritti e si accorciano lasciando in vista le calzature.
    Oltre al tailleur vengono introdotte comode giacche di maglia e golf più sportivi, che si diffondono rapidamente per la loro praticità .


  • Verso il 1914 compaiono gli abiti a kimono, come quelli introdotti da Poiret. Presentano il corpetto tagliato insieme alla manica senza scalfi e senza cuciture sulla spalla.

A. Cocchi


Bibliografia

V. Maugeri A. Paffumi Storia della moda e del costume. Calderini Editore, Firenze 2005
L. Kybalovà , O. Herbenovà , M. Lamarovà . Enciclopedia illustrata del costume. F.lli Melita Editore, La Spezia 1988
C. Giorgetti. Manuale di Storia del Costume e della Moda. Cantini Gruppo D'Adamo Editore, Firenze
E. Morini. Storia della moda XVIII-XX secolo. Skira editore, Ginevra-Milano 2006
F. Podreider. Guida alla raccolta di stoffe di Rosa Genoni Podreider. Dattiloscritto. Archivio Storico della Società  Umanitaria di Milano.

 

 
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