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Giovanni Boldini. Ritratto di Robert de Montesquiou

 

Giovanni Boldini. Ritratto di Robert de Montesquiou. 1897. Olio su tela. 115x83 cm. Parigi, Museo d'Orsay.
Giovanni Boldini. Ritratto di Robert de Montesquiou. 1897. Olio su tela. 115x83 cm. Parigi, Museo d'Orsay.

 

Nel Ritratto diinto da Giovanni Bondini, Montesquiou si presenta annoiato e distaccato dalla realtà; la posa e i suoi gesti rivelano l'atteggiamento dandistico tipico dell'intellettuale francese.

Il distacco del dandy

 

Il Ritratto di Montesquiou, realizzato da Giovanni Boldini nel 1897, al contrario di quello di Giuseppe Verdi, rappresenta il soggetto in un atteggiamento distaccato, che concentra la sua attenzione sull'impugnatura blu del bastone da passeggio.
Montesquiou si presenta annoiato e distaccato dalla realtà; la posa e i suoi gesti rivelano l'atteggiamento dandistico tipico dell'intellettuale francese. Ed è proprio l'immagine del dandy, dell'esteta decadente quella che Boldini ci trasmette con la sua opera, in cui Montesquiou concentra la sua attenzione esclusivamente su di sé, ignorando ciò che lo circonda.
Le tonalità utilizzate sono tortora e grigie, Montesquiou è vestito elegantemente e spiccano i guanti in "chevreau" che vestono le mani dell'intellettuale quasi fossero una seconda pelle.
Montesquiou, guardando il quadro scrisse all'artista: "Mio caro Boldini, un personaggio di Shelley, il mago di Zoroastro, si incontrò un giorno con se stesso, mentre passeggiava nel suo giardino. La stessa cosa, in meglio, è capitata a me, poiché questo secondo me stesso che io ho incontrato porta la vostra firma. Il Padiglione delle Muse s'illumina oggi di un quadro magistrale, che è il ritratto del suo padrone; ed è un pensiero delicato averne voluto ornare la casa del modello nel momento in cui amici e nemici sono concordi nel lodare il vostro capolavoro. Il ringraziamento del modello sta nella sua alta ammirazione per il pittore, nel profondo affetto per l'amico."
Successivamente dedicherà un intero articolo nella rivista "Les Mondes" a Boldini, esaltando la sua eleganza e la sua "pariginità" e scrivendo che "Pariginismo e modernità sono le due parole scritte dal maestro ferrarese su ogni foglia del suo albero di scienza e di grazia".
L'opera è oggi conservata al museo d'Orsay di Parigi.

C. Facciani

 

 

 

 

 

Bibliografia

 

Stefano Zuffi, "La pittura moderna: gli impressionisti e le avanguardie del 900", ed. Electa
Alessandra Borgogelli, "Boldini", Art dossier ed. Giunti
Giorgio Cricco e Francesco Paolo Di Teodoro, "Itinerario nell'arte, dal Barocco al Postimpressionismo", Zanichelli

 

 

 
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