Home  /  Artisti  /  Bramante

Donato Bramante. Tempietto di San Pietro in Montorio

Donato Bramante. Tempietto di San Pietro in Montorio. 1502-1508. Roma.Donato Bramante. Tempietto di San Pietro in Montorio. 1502-1508. Roma. Foto di Quinok  CC BY-SA 3.0

 

Segnacolo del luogo del martirio di Samn Pietro, la piccola costruzione ha il respiro di un grande tempio e assume l'imponenza e la dignità dei grandiosi edifici imperiali romani.

Nel Tempietto di San Pietro in Montorio a Roma il Bramante realizza in pieno le aspirazioni del suo tempo e inaugura il nuovo stile del Cinquecento.
In Tempietto viene iniziato tra il 1502 e il 1503 nel chiostro della chiesa di San Pietro in Montorio a Roma e concluso alla fine del primo decennio del Cinquecento. Le dimensioni sono ridotte perché non ha una funzione pratica precisa, quanto piuttosto un valore simbolico: indica il luogo in cui secondo la tradizione cristiana è stato ucciso San Pietro. La piccola costruzione ha però il respiro di un grande tempio e assume l'imponenza e la dignità dei grandiosi edifici imperiali romani.

 

 

 

Donato Bramante. Tempietto di San Pietro in Montorio. 1502-1508. Roma.
Donato Bramante. Tempietto di San Pietro in Montorio. 1502-1508. Roma. . Foto di Quinok  CC BY-SA 3.0

 

 

E' di pianta circolare, come gli antichi templi a tholos e i mausolei e per la prima volta dopo l'età romana Bramante usa l'ordine dorico-tuscanico, che è il più semplice e spoglio tra gli stili classici.
Sorge su una scalinata circolare composta da tre scalini e si compone di due ordini che rispettano gli stessi rapporti proporzionali tra larghezza e altezza e riportano la stessa scansione ritmica di cavità semicircolari e quadrate, dove le prime corrispondono alle nicchie con le conchiglie e le seconde a nicchie quadrate in alto e finestre in basso. E' coperto da una cupola emisferica che termina con la lanterna.
Nell'ordine inferiore il corpo cilindrico che contiene la cella è circondato da un peristilio circolare, sollevato su un plinto continuo, aperto solo anteriormente con gli scalini d'accesso.
Segue un criterio di semplicità: non ci sono decorazioni, a parte il fregio dorico con le metope e i triglifi e le conchiglie nel catino delle nicchie.
E' decorativo in sé, perché nonostante si tratti di un'opera architettonica, ha un valore plastico e simbolico.
Secondo il progetto di Bramante il Tempietto doveva essere inserito in un chiostro circolare che riprendendo il motivo del colonnato l'avrebbe amplificato suggestivamente.

 

A. Cocchi

 

Bibliografia

N. Pevsner Storia dell’architettura europea. Il Saggiatore, Milano 1984
La Nuova Enciclopedia dell’arte Garzanti, Giunti, Firenze 1986
G. Cricco, F. Di Teodoro, Itinerario nell’arte, vol. 2, Zanichelli Bologna 2004
AA.VV. Moduli di Arte. Dal Rinascimento maturo al rococò. Electa Bruno Mondadori, Roma 2000
G. Dorfles, S. Buganza, J. Stoppa Storia dell'arte. Vol II Dal Quattrocento al Settecento. Istituto Italiano Edizioni Atlas, Bergamo 2008
 

 
Approfondimenti
Loading…