Necropoli di El-Giza

 

Piramidi di El Giza.Antico Regno. Egitto.
Piramidi di El Giza.Antico Regno. Egitto. Foto di Ricardo Liberato

 

Sull'altipiano egiziano di El Giza sorgono le famose piramidi di Cheope, Chefren e Micerino, colossali sepolture dell'Antico Regno.

L'altopiano delle piramidi

 

Gli elementi fondamentali degli edifici funerari egizidell'Antico Regno sono ben rappresentati dalla grande necropoli sull'altopiano di El-Giza, presso II Cairo, sulla riva occidentale del Nilo. Qui ben tre faraoni - Cheope (2604-2581 a.C), Chefren (2572-2546 a.C.) e Micerino (2539-2511 a.C.) - fecero innalzare, intorno alla metà del III millennio a.C., le loro grandiose piramidi, tra le più celebri di tutto l'Egitto.

 

Mastabe della Necropoli occidentale di Giza,
IV dinastia, 2610 ca. a.C.


La ricostruzione della piana della necropoli di El-Giza rivela come in origine le piramidi non fossero isolate come ci sembrano oggi. Attorno alle tre piramidi principali si raggruppavano altri edifici di dimensioni minori, in particolare tombe a mastaba, disposte lungo ordinati sentieri, destinate ai familiari, ai cortigiani del faraone e agli scribi.

La piramide non era concepita come un monumento unico, ma era inserita in un più vasto complesso che comprendeva anche due templi.

 


Planimetrie della necropoli di El-Giza

 

Il primo tempio, il Tempio a monte addossato alla piramide e in posizione elevata aveva funzione funeraria: vi si svolgevano i riti della sepoltura del re. Il tempio alto era unito da una lunga via processionale coperta al secondo tempio: il tempio della valle".
Questo secondo tempio fungeva da accesso dove venivano accolti gli offìcianti provenienti dal fiume. Con una sorta di pontile posto presso un canale, costituiva l'approdo della barca sacra che traghetta alla tomba il corpo del re. Poi una rampa in salita portava al tempio alto, dove avvenivano i rituali precedenti la tumulazione del cadavere e il successivo culto dell'anima del re.

 

 

Statuetta del faraone Cheope. Il Cairo, Museo Egizio
Statuetta del faraone Cheope. Il Cairo, Museo Egizio

 


I templi "della valle" di Cheope, Chefren e Micerino contenevano statue del sovrano e di varie divinità. Alcune di esse erano scolpite in pietre speciali trasportate da lontanissime cave nel deserto.

 

 

 

La Piramide di Cheope

 

La piramide a facce lisce più grande e celebre è quella di Cheope (o Kùfu), figlio del faraone Sneferu, che occupa una superficie di oltre 5 ettari. Ha una base quadrata di circa 232 m per lato e un'altezza di 137, quella originaria era di 146 m, e si è ridotta a causa di crolli e sfaldamento del vertice.
E' stata costruita dall'architetto Hemiunu, il primo che riuscì a risolvere tutti i problemi tecnici inerenti alla forma a facce lisce.
Composta da oltre due milioni di blocchi di calcare locale, i più piccoli del peso di una tonnellata circa, era originariamente rivestita da lastre calcaree provenienti da Menfi, rivestimento ora quasi del tutto perduto.

 


La piramide di Cheope a El-Giza

 


Le sue 4 facce triangolari sono rivolte simbolicamente ai 4 punti cardinali ed hanno un'inclinazione di circa 52 gradi. Tale inclinazione, che in notazione scientifica si scrive 52° non è casuale. Grazie ad essa, infatti, l'altezza della piramide sta in rapporto al suo perimetro con la stessa proporzione con la quale, in un cerchio, il raggio sta in rapporto alla circonferenza secondo la formula 1/2 pi greco.

L'entrata della piramide si trovava sul lato nord, a circa 16 m sopra il livello del suolo. Un corridoio in pendenza conduceva alla Camera Funeraria del faraone, posta, in modo anomalo, non in profondità, dove originariamente era prevista, ma quasi al centro della struttura.
Infatti alcuni corridoi in pendenza portano alla prima camera funeraria, lasciata incompiuta e situata vari metri sotto la base della piramide.

 

 


Spaccato della Piramide di Cheope

 

 

La nuova camera funeraria di Cheope è quella che conteneva le spoglie del faraone. Essa è coperta da nove monoliti di granito del peso complessivo di circa 400 tonnellate e vi si accede attraverso una complicata serie di gallerie e corridoi in pendenza che partono dall'entrata, sulla faccia settentrionale.
La particolare posizione della Camera del Sarcofago di Cheope, ha posto seri problemi costruttivi. Infatti essendo uno spazio vuoto, gravato dal peso enorme di tutto il materiale che compone la parte superiore della piramide, rischiava di collassare su se stessa, schiacciata dal crollo del vertice. Il problema venne risolto dall'architetto Hemiunu costruendo sopra alla camera sepolcrale cinque camere di scarico sovrapposte, di cui quella più in alto ha il soffitto a due spioventi. In tal modo il peso si divide e viene scaricato lateralmente, senza gravare più sulla camera funeraria.
La camera funeraria era aerata tramite cunicoli ricavati nello spessore della piramide.

 


Statua assisa di Hemiunu. Proveniente da Giza.
2530 a. C. ca. Hildesheim, Pelizaeus Museum.

 

 


Nonostante tali accorgimenti costruttivi, anche questa, come tutte le altre piramidi fino ad oggi ritrovate, non ci è giunta intatta. Nel corso dei secoli, infatti, la maggior parte dei tesori e delle suppellettili regali contenute nella Camera del Sarcofago sono stati trafugati.

 

 

 

 

 

La piramide di Chefren

 

La piramide di Chefren a El-Giza
La piramide di Chefren a El-Giza

 

Un po' più alta di quella che vediamo oggi, era in origine la Piramide di Chefren circa 143 metri, ridotti ora a 136, a causa dei crolli e dell'erosione. Il faraone Chefren, della IV dinastia,vissuto durante l'Antico Regno è il successore di Cheope.

 

 

Chefren in trono. Scultura in diorite. IV dinastia. Il Cairo, Museo Egizio
Chefren in trono. Scultura in diorite. IV dinastia. Il Cairo, Museo Egizio

 

 

In questa costruzione, la camera mortuaria del faraone è dotata di soffitto a doppio spiovente, e come già quella di Zoser, torna ad occupare la consueta collocazione sotterranea, a cui si accede mediante una galleria inclinata aperta ad una certa altezza da terra, sul lato settentrionale.
Essa, unica fra tutte, conserva al suo vertice anche parte del rivestimento originale, in lastroni di pietra calcarea bianca.
La rarità del materiale e la sua accurata levigatura conferivano all'insieme un suo particolare senso di perfezione geometrica, ribadendo la funzione simbolica che gli antichi Egizi attribuivano alle loro piramidi, pensate come vere e proprie Scale celesti, protese verso gli dei.
Dalla piramide di Cheope parte la via processionale soprelevata che conduceva al tempio a valle, dove si trovavano 24 statue del faraone e dove si trova la Sfinge.

 

 

La Piramide di Micerino

 

 

 

Piramide di Micerino a El-Giza
Piramide di Micerino a El-Giza

 

 

Più piccola delle precedenti  del complesso funerario di El Giza, (62 m circa di altezza e 106 m il lato di base attuale) è invece la piramide di Micerino, successore di Chefren.
Ha le facce meno inclinate delle altre, sono di circa 40°, il che le conferisce uno straordinario senso di proporzionalità e di equilibrio, che ne fanno la piramide più perfetta.

 

 

 

Triade di Micerino. Museo del Cairo.
Triade di Micerino. Museo del Cairo.

 


Al fronte delle minori dimensioni vi è però l'impiego di un rivestimento in granito rosso, materiale assai più duro e pregiato del calcare. Di questo rimangono alcuni filari alla base, a testimonianza dell'aspetto che doveva assumere, una volta ultimata.
Qui la stanza funeraria è nel sottosuolo, preceduta da corridoi e magazzini.

 

 

Rilievi provenienti dalla Piramide di Micerino.
Rilievi provenienti dalla Piramide di Micerino.

 


Nel tempio a valle, collegato alla piramide dalla via processionale, si è rinvenuto il pregevole rilievo con la Triade di Micerino in cui viene rappresentato il faraone tra due dee, insieme a numerose statue di Micerino.

 

 

  A. Cocchi

 

 

 

 

A. Cocchi

 

 

 

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Bibliografia

 

AA.VV. La Storia dell'Arte. Le prime civiltà. Electa editore. Milano, 2006
AA.VV. Egitto. Archeologia e storia. Vol. I Folio editrice
G. Cricco, F.P. Di Teodoro Itinerari nell'arte. Vol. I. Zanichelli editore, Bologna 2003
E. Bernini, R. Rota Eikon. Guida alla storia dell'arte. Vol.I. Editori Laterza, Bari, 2005
M. D. Appia Egitto. L'avventura dei Faraoni fra storia e archeologia. Fabbri Editori, I fasc.
F. Negri Arnoldi Storia dell'arte vol I. Gruppo editoriale Fabbri, Milano 1985
P. Adorno, A. Mastrangelo Arte. Correnti e artisti. Vol. I. Casa editrice G. D'Anna, Firenze 1994
N. Frapiccini, N. Giustozzi. La geografia dell'arte. Vol.1 Hoepli editore, Milano 2004
S. Pernigotti Gli artisti nell'antico Egitto Dossier in Archeo. Attualità del passato. anno XVII n.1 (191) gennaio 2001
Science. Giugno 2002. American Association for the Advancement of science (AAAS). Acacia Edizioni.
A. M. Donadoni Roveri. I sarcofagi egizi dalle origini alla fine dell’Antico Regno. Serie Archeologia/ Università di Roma, Istituto di studi del Vicino Oriente.

 

 
Approfondimenti
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