Gianlorenzo Bernini. Chiesa di Sant'Andrea al Quirinale

Gianlorenzo Bernini. Sant'Andrea al Quirinale. Cupola vista dall'interno. 1658-1670. Roma.
Gianlorenzo Bernini. Sant'Andrea al Quirinale. Cupola vista dall'interno. 1658-1670. Roma.

 

La chiesa di Sant'Andrea al Quirinale offre  un'immagine solare e festosa della gloria celeste, di grande effetto emozionale.

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Mappe concettuali (.pdf) / Riassunti / Materiale didattico

Un'innovativa chiesa ovale

 

Sant'Andrea al Quirinale, costruita tra il 1658 e il 1670 è la prima chiesa che Gianlorenzo Bernini ha realizzato tutto da solo dando piena espressione alla sua visione fantastica dello spazio architettonico. L'incarico venne commissionato al Bernini da Camillo Pamphili nel 1658. Non si trattava di una costruzione ex-novo, ma della trasformazione di un antico edificio precedente, collegato al Palazzo del Noviziato dei Gesuiti.

L'edificio doveva occupare un'area di piccole dimensioni, ma Bernini presentò una forma aperta basata sulla curva, che trasmette un chiaro effetto di dinamismo e dilatazione dello spazio.
La pianta è composta da un ovale, disposto trasversalmente, secondo il suo asse maggiore, a cui si aggancia la curva aperta verso l'esterno delle due ali che si sviluppano dalla facciata rettilinea. Il risultato è l'alternarsi, perfettamente coerente di un corpo convesso che racchiude la chiesa e di un avancorpo concavo, che aprendosi all'esterno forma un piccolo piazzale e si collega armonicamente con gli edifici vicini.

L'inserimento urbanistico è risolto anche dalla facciata, molto più stretta rispetto al corpo della chiesa, sviluppata su una superficie piana, contenuta da due paraste corinzie  di ordine gigante, sostenenti trabeazione e timpano piuttosto aggettante. Le forme classiche dell'insieme sono ribadite anche dal portale architravato e timpanato.
Da questa base più lineare della facciata spicca in avanti il pronao semicircolare, il motivo della curva è ripreso coerentemente anche dal finestrone a lunetta e dall'arco che sorregge lo stemma della famiglia Pamphili.
Un'originale interpretazione del motivo classico è rappresentato dalle due colonne del pronao, impostate su un'inedita base triangolare e ornate di capitelli ionici con motivo di festoni, che si riferisce alle decorazioni presenti sulla cupola.
Allo sporgersi dell'ingresso si contrappone la concavità  delle ali laterali che simbolicamente alludono all'accoglienza verso i fedeli.

L'interno, nonostante le reali dimensioni, suscita in chi entra un effetto di dilatazione, dovuto alla scelta di disporre l'ovale della pianta nel senso della larghezza. Lo spazio centrale, coperto dalla cupola, risulta quindi ampio e luminoso, per via delle numerose finestre praticate all'imposta della cupola.
Nell'aula ovale tutt'intorno si aprono, con disposizione radiale, otto cappelle di forme alternate, rettangolari e ovali, mentre sull'asse minore si fronteggiano la grande nicchia dell'ingresso e quella semicircolare del presbiterio.

La cupola riprende la forma ellittica, come anche la lanterna, è inondata di luce e percorsa da costoloni che si allargano verso il basso, suggerendo l'immagine di un sole. Ogni spicchio è decorato con cassettoni esagonali degradano le loro dimensioni andando verso la sommità  e trasmettono un senso di grande leggerezza e ascesa in cui le strutture architettoniche sembrano gonfiarsi e dissolversi in una dimensione immateriale.

All'immagine del divino e dell'infinito espresso dall'architettura concorre anche il colore, di forte valenza simbolica e la decorazione scultorea realizzata in stucco, che viene intesa da Bernini non come una sovrastruttura, ma come parte integrante dell'opera, secondo un principio di sostanziale unità  delle arti.

Sul timpano che sovrasta l'altare maggiore,  Sant'Andrea in gloria si rivolge verso il cielo e apre le braccia per salire verso Dio. Sulle finestre sono rappresentate coppie di pescatori, i compagni di Andrea (che era un pescatore) e gruppi di cherubini giocosi che sostengono ghirlande sulle quali sembrano appoggiarsi i costoloni della cupola.
La chiesa offre nell'insieme un'immagine solare e festosa della gloria celeste, di grande effetto emozionale.

A. Cocchi

 

 

 

 

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Bibliografia



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