La predella della Pala di San Zeno

La predella della Pala di San Zeno

Bibliografia

 

La predella della Pala di san Zeno è composta da tre pannelli con le Storie della Passione, oggi divise e conservate al Museo di Tours e al Lovre.
In questa parte del polittico lo stile di Andrea Mantegna rivela il suo più altolivello drammatico, attraverso la tensione che sembra emanare sia dalle figure che dalla natura. I personaggi sono costruiti con corpi solidi e dalla consistenza compatta, animati da una particolare energia.
Il paesaggio con le rocce solcate dall'erosione è reso ancora più aspro da un disegno duro e sottile che descrive analiticamente ogni dettaglio e non risparmia neppure le nuvole, che attraversano il cielo in un contrasto intenso di blu e bianco. L'espressività della linea sicura e implacabile di Mantegna non tralascia nulla, soffermandosi su ogni sasso, ogni crepa, ogni venatura di foglia e sui personaggi, i capelli, le rughe, le vene e i panneggi stropicciati, fino a rendere con grande efficacia il dolore e il dramma della vicenda di Cristo.

Coerentemente con i pannelli superiori, gli scomparti della predella sono organizzati secondo un'impianto prospettico unico, che unisce i singoli elementi attraverso la prospettiva centrale, con il suo punto di fuga situato al centro della Crocifissione.


La preghiera nell'orto.

Ambientato in una paesaggio di colline e rocce, il pannello di sinistra rappresenta la scena dell'Orazione nell'orto. E' conservato al Museo di Belle Arti di Tours.
La composizione, basata sulla diagonale, conduce l'occhio dello spettatore verso l'angolo in basso a destra, dove si trovano gli apostoli addormentati in primo piano e il Cristo inginocchiato in preghiera.
Molto efficace è il contrasto dei colori, anche nella collina dal verde scurissimo, in controluce sul cielo, dove si stagliano le sagome degli alberi sul crinale.

Crocifissione

Il pannello centrale della predella è quello della Crocifissione, oggi conservato al Louvre. E' la scena di più intensa drammaticità dell'intero polittico e molto ammirata in tutti i tempi. Fu oggetto di studi e copie da parte di parecchi artisti fino all'età moderna, una delle copie più celebri è quella eseguita da Degas.

Su una composizione a "X" si sviluppano le linee verticali delle tre croci, spinte in alto fino al limite della tavoletta, sottili e contrapposte all'ampio spazio vuoto del cielo. Nella parte bassa del quadro si concentrano le masse delle rocce e degli astanti, trasmettendo efficacemente il contrasto emozionale tra il senso di confusione, le voci e il gremire dei personaggi e la solitudine e il silenzio del dolore e della morte dei tre crocifissi.
A sinistra sono rappresentati Maria, san Giovanni e i seguaci di Gesù che piangono la sua morte. A destra i farisei e i soldati romani che si contendono le vesti di Cristo giocando a dadi.
La scena è ambientata in un paesaggio desertico con rocce scagliose che s'innalzano su un terreno arido, percorso da crepe.
Dall'analisi dell'opera gli studiosi hanno rilevato diversi spunti stilistici e citazioni. Ad esempio il focoso cavallo che si trova tra le due croci a destra sembra riferirsi al modello che lo scultore Baroncelli aveva presentato nel 1443 per il suo Monumento a Niccolò III a Ferrara.
Le due figure affacciate al centro secondo il Casemasca, sembrano invecenderivare da un'attenta conoscenza della pittura nordica.


Resurrezione
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Il pannello di destra della predella del Polittico, dedicato alla Resurrezione, è conservato al Museo di Tours.
Secondo Tietze-Conrad, si tratta del pannello in cui l'intervento di Mantegna è minore e la pittura è in gran parte dovuta ad aiuti. La mano di Mantegna sembra apparire solo nella figura centrale del Cristo Risorto. Anche la prospettiva della scena non mostra il consueto rigore mantegnesco: le linee di fuga del sarcofago non corrispondono a quelle del suolo.
Gli studiosi hanno evidenziato anche alcuni riferimenti con l'opera di Andrea del Castagno e con quella di Piero della Francesca.

 

A. Cocchi

   

 


 

 

The Predella of San Zeno Altarpiece

 

 

 

The predella (1) of the San Zeno Altarpiece is composed of three panels telling the Passion of Christ, today divided and kept in the Museum of Fine Arts in Tours and in the Louvre. In this part of the Polyptych Andrea Mantegna’s style reveals his most dramatic level, through the tension that seems to radiate from the figures and from the nature. The characters are built with solid bodies and with compact consistency, animated by a particular energy. The landscape, with rocks ploughed by erosion, is made even more rugged by a hard and fine drawing that describes analytically each detail and do not spare even the clouds that cross the sky in an intense contrast of blue and white. The expressiveness of Mantegna’s sure and implacable line don’t omit anything, dwelling on each pebble, each crack, each streak of a leaf; and on his characters, the hair, the wrinkles, the veins, the creased drapery, so to render effectively the pain and the drama of the fate of Christ.
Consistent with the superior panels, the compartments of the predella are organized according to a unique perspective setting, that unite the single elements through the central perspective, with its vanishing point placed in the centre of the Crucifixion.

Agony in the Garden

Set in a landscape of hills and rocks, the left panel portrays the scene of the Agony in the Garden. It is kept in the Museum of Fine Arts in Tours. The composition, in diagonal, leads the spectator eye towards the bottom right angle, where the sleeping apostles are, in the foreground, and with Christ knelling in prayer.
The contrast of colours is very efficient, in the dark green of the hill against the light of the sky, where the shapes of the trees stand out.


Crucifixion

 



 

The central panel of the predella is the Crucifixion, today kept in the Louvre. It is the most intense and dramatic scene of the whole Polyptych and admired at all times. It was the subject of studies and copies by many artists up to the modern age. One of the most famous copies is the one by Degas.

On a “X” shape composition, vertical lines of the three crosses develop, pushing to the top limit of the panel, fine and opposing the broad empty sky space. On the bottom of the painting, the rocks and the bystanders communicate the emotional contrast between the idea of confusion, the voice and the crowd of characters and the solitude and the silence of the pain and the death of the three crucified figures.

On the left are Maria, San Giovanni and the disciples of Jesus, who cry his death. On the right the Pharisee and the roman soldiers gamble Jesus clothes on a dice game.

The scene is placed on a desert landscape with scaly rocks that that rise from an arid ground, covered by cracks.

On analysing the work, the scholars noticed several stylistic cues and quotations. For example, the fiery horse between the two crosses on the right seems to refer to the model that sculptor Baroncelli had presented in 1443 for his Monument to Niccolò III in Ferrara.

The characters facing each other in the centre, according to Casemasca, seem instead to come from a thorough knowledge of Nordic painting.

Resurrection

The right panel of the predella, dedicated to the Resurrection, is kept in the Museum of Tours.

According to Tietze-Conrad, it is a panel where the intervention of Mantegna is minor and the painting was mainly done by helpers. Mantegna touch seems to appear only in the central image of the resurrected Christ. Even the perspective of the scene doesn’t show the usual strictness of Mantegna: the vanishing lines of the sarcophagus do not correspond to the ones of the ground.

Scholars have highlighted also some reference with works from Andrea del Castagno and from Piero della Francesca.

 

A. Cocchi

Trad.: A. Sturmer

 


 Notes

1)   Base of an altarpiece, altar step.


 

 


 

Bibliografia

 

Lionello Puppi Cianfrusaglie reperti e un talent scout in: Il Romanzo della pittura. Masaccio e Piero. Supplemento al n° 29 de "la Repubblica" del 2.11.1988
Claudia Cleri Via Mantegna. Art eDossier n.55. Giunti, Firenze. 1991
La Nuova Enciclopedia dell'Arte Garzanti.
AA.VV. Moduli di Arte. Dal Rinascimento maturo al rococò. Electa-Bruno Mondadori, Roma 2000
A. Blunt Le teorie artistiche in Italia dal Rinascimento al Manierismo. Piccola Biblioteca Einaudi, Giulio Einaudi Editore, Torino 1966
G. Cricco, F. Di Teodoro, Itinerario nell’arte, vol. 2, Zanichelli Bologna 2004
G. Dorfles, S. Buganza, J. Stoppa Storia dell'arte. Vol II Dal Quattrocento al Settecento. Istituto Italiano Edizioni Atlas, Bergamo 2008

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