Pesci

Pesce pagliaccio (Amphiprion melanopus).  Foto di Nick Hobgood

 

Nella loro lunghissima storia evolutiva i Pesci hanno saputo diversificarsi in molte migliaia dsi specie, con caratteristiche e dimensioni di grande varietà.

Nuotatori di tutti i colori

 

In base alle classificazioni moderne i Pesci rappresentano una superclasse  di animali che comprende la maggior parte dei Vertebrati che vivono nell'acqua. Finora sono state identificate fino a trentamila specie e uno degli aspetti più importanti che si possono notare dalla conoscenza di questi animali è la loro incredibile diversità.
I pesci si distinguono molto per il loro aspetto fisico: cambiano forme, dimensioni, colori, organi, apparati, ecc. Ma sono diversi anche per le abitudini di vita, l'alimentazione, la riproduzione, l'habitat, ecc. Queste differenze sono molto evidenti non soltanto tra un ordine e l'altro di Pesci, ma anche tra le specie all'interno della stessa famiglia.
I pesci si sono molto trasformati nel corso della loro lunghissima evoluzione. Le prime specie di Pesci ossei risalgono al Paleozoico, nelle specie estinte dell'Ordoviciano e del Siluriano, tra i quali si possono ricordare i Placodermi, antichissimi pesci corazzati.
Tra le specie attuali si possono riconoscere alcuni elementi comuni:

- la pelle
- le pinne
- le branchie
- l 'eterotermia
- i denti
- l'assenza di orecchio esterno e medio
- L'assenza di ghiandole salivari
- la vescica natatoria
 

 

Alimentazione e apparati

 

Riguardo all'alimentazione, la maggior parte dei Pesci sono carnivori, molti di essi sono onnivori e pochi si nutrono di piante acquatiche. Solo alcuni si nutrono di fango assimilando le sostanze organiche che questo contiene.
La bocca dei Pesci in genere e ben fornita di denti che non hanno radice e sono simili tra loro, disposti in una o più file ai bordi delle mascelle e a volte anche sul palato. Alcune famiglie di Pesci, come ad esempio i Ciprinidi, hanno particolari "punte" delle ossa faringee che sostituiscono i denti mascellari.

L'apparato digerente è completo in gran parte dei Pesci, tranne alcune specie sprovviste dello stomaco. Altri Pesci, come i Selaci i Ganoidi e i Dipnoi sono dotati di una particolare valvola a spirale nell'intestino medio per assorbire meglio le sostanze nutritive.
Anche fegato e pancreas sono ben sviluppati in tutti i Pesci.
Collegata all'apparato digerente è la vescica natatoria, presente in quasi tutti i Pesci. Si tratta  di un organo che ha funzione idrostatica, cioè permette al Pesce di galleggiare anche da fermo e contiene ossigeno, azotoe anidride carbonica che vengono accumulati o emessi per bilanciare il peso del pesce in relazione all'acqua.
Il cuore è posto all'altezza delle branchie, contiene solo sangue venoso e si collega ad un'aorta ventrale. l'aorta si dirama nelle arterie che portano il sangue alle branchie, dove avvengono gli scambi gassosi inerenti alla respirazione.
 

 

Gli organi di senso

 

In molti pesci l'encefalo si compone di un cervelletto molto sviluppato, di lobi olfattivi e ottici e un apparato sensoriale adatto alla vita acquatica.
L'olfatto, il gusto e il tatto nei Pesci sono collegati tra loro e funzionano in sinergia. le due fosse nasali ospitano l'olfatto, le papille della bocca sono adibite al gusto, ma hanno anche funzione tattile nei bargigli e sulla pelle intorno alla bocca.
L'orecchio nei Pesci è solo interno, perciò l'udito è piuttosto ridotto, ma sono presenti gli otoliti che provvedono alla funzione dell'equilibrio.
All'orecchio si collega la cosiddetta linea laterale, che permette all'animale di percepire le vibrazioni dell'acqua.

Nella maggior parte dei Pesci la vista non è particolarmente sviluppata e in tutti quelli i cui occhi sono posti lateralmente è monoculare. Di solito i Pesci riescono a percepire i corpi in movimento, ma non sappiamo se sono in grado di distinguere i colori. Nei Pesci abissali, che vivono nel buio dei fondali oceanici, gli occhi possono essere o molto piccoli, oppure molto grandi, per captare i bagliori degli organismi luminescenti.
 

 

Dismorfismo sessuale e riproduzione

 

In genere i Pesci hanno sessi separati, ma esistono alcune specie ermafrodite. Altri Pesci, come ad esempio le Anguille o le Trote, cambiano sesso nelle diverse fasi del loro sviluppo oppure nelle diverse stagioni, come nell'orata o nello Sciarrano.
Nella riproduzione i Pesci possono essere ovipari, ovovivipari o vivipari. I piccoli che nascono possono essere larve, quando sono molto diversi dagli adulti e si sviluppano mediante una metamorfosi, oppure possono essere avannotti, molto simili agli adulti.

Il dismorfismo sessuale (cioè la differenza tra gli esemplari maschi e le femmine di una specie) è presente in molti Pesci e può essere costante o manifestarsi solo nel periodo della riproduzione, con l'assunzione di particolari livree nuziali da parte dei maschi. Di solito nei Pesci i maschi sono più piccoli delle femmine e e possono avere anche colori e pinne diverse.



Classificazione


Esistono diversi tipi di classificazione dei Pesci.

1) Classificazione tradizionale

Nella classificazione più vecchia e tradizionale Pesci costituivano una classe suddivisa in quattro sottoclassi:

- Teleostei: Pesci con scheletro interamente osseo
- Ganoidi: Pesci con scheletro in parte osseo e in parte cartilagineo
- Dipnoi: pesci con scheletro in gran parte cartilagineo e circolazione polmonare
- Selaci: Pesci con scheletro interamente cartilagineo.


2) Classificazioni moderne.


Basandosi su nuove conoscenze riguardanti soprattutto l'evoluzione, le diverse categorie dei Pesci sono state aggregate e suddivise in modi molto diversi nelle classificazioni moderne. Tra queste, una delle più seguite è la classificazione di Edwin H. Colbert, un naturalista statunitense che ha riunito tutti i Pesci in una superclasse, distinguendoli poi in tre classi:
- Osteitti o Pesci ossei, comprendenti Teleostei, Ganoidi e Dipnoi;
- Selaci o Pesci cartilaginei;
- Placodermi o Pesci corazzati fossili.



La pelle dei Pesci.

 

La pelle nella maggior parte dei pesci è ricoperta da squame o scaglie che hanno struttura, forma, dimensioni e consistenza molto diverse tra loro. Per questo le squame sono spesso osservate dagli studiosi per classificare i Pesci.
Le squame sono lamine di tessuto osseo che si dispongono obliquamente e formano una sorta di "rivestimento" protettivo contro urti, pressioni, batteri e riducono l'attrito con l'acqua, favorendo il nuoto.
Le squame dei Pesci si distinguono in due grandi categorie:

- squame placoidi

- squame non placoidi.

I Selaci, di cui fanno pare gli Squali, le Razze e le Chimere, hanno squame placoidi, che sono simili ai denti dei mammiferi e rendono la superficie del loro corpo molto ruvida. Gli Attinopterigi, che sono i pesci con scheletro osseo e corpo fusiforme hanno squame non placoidi, più sottili e flessibili delle squame placoidi.
Le squame non placoidi si distinguono per forme e dimensioni, ad esempio l'Anguilla possiede squame piccolissime, invisibili ad occhio nudo, mentre i Cefali hanno squame grandi. A seconda delle forme, le squame non placoidi possono essere: ganoidi, ctenoidi e cicloidi. Si aggiungono le squame cosmoidi, presenti nel Calacanto che sembrano discendere dalle squame placoidi.

Le squame ganoidi caratterizzano i pesci più primitivi, come ad esempio gli Storioni, che hanno uno scheletro in parte osseo e in parte cartilagineo. Poiché le squame ganoidi sono rivestite da ganolina, una sostanza lucida e brillante, appaiono lucenti e vetrose.
Le squame cicloidi sono tondeggianti e con il bordo liscio, mentre le squame ctenoidi hanno bordi dentellati o spinosi.



Le pinne


Le pinne sono i tipici arti dei Pesci, formati da una membrana sostenuta da raggi che possono essere cartilaginei, cornei o ossei.
Le pinne sono organi che permettono ai Pesci di nuotare e stabilizzarsi nell'acqua ed hanno caratteristiche diverse in base alla loro funzione specifica. La pinna caudale, situata nella parte posteriore del corpo, viene utilizzata per  avere la spinta propulsiva, cioè per far spostare in avanti il Pesce. Le pinne pari sono quelle pettorali e ventrali, disposte a coppie e utili sia per piccoli spostamenti sia come freni e stabilizzatori. La pinna anale e le pinne dorsali fungono soprattutto da stabilizzatori.



Le branchie


Le branchie sono gli organi predisposti alla respirazione dei Pesci. Sono disposte ai lati della faringe. Il cuore invia il sangue da ossigenare alle branchie. Il pesce aspira con la bocca l'acqua contenente l'ossigeno, raggiunge le branchie in cui i tessuti vascolarizzati attuano lo scambio gassoso, l'ossigeno viene assorbito e l'acqua viene riemessa dalle fessure branchiali. Alcuni pesci, i Dipnoi, sono dotati di due sistemi di respirazione.
 


L'eterotermia


I pesci sono eterotermi, cioè hanno una temperatura corporea molto simile a quella dell'acqua in cui vivono, sono molto sensibili alle variazioni e sopportano male gli sbalzi termici troppo accentuati. Nei mari temperati molti Pesci durante l'inverno arrestano la loro crescita e vivono uno stato di torpore, alcuni di essi cadono anche in letargo.

 

Asaki San

 

Bibliografia

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AA.VV. Nel meraviglioso regno degli animali. Armando Curcio Editore, Roma 1972
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C.Walker, D. Ward. La Biblioteca della Natura. Fossili. Guida fotografica a oltre 500 generi fossili di tutto il mondo. Arnoldo Mondadori Editore S.P.A. Milano, 2006
M. Lambert. I fossili. Vallardi Industrie Grafiche S.P.A. Lainate (MI) 1994
A. Rigutti. Zoologia. Atlanti scientifici Giunti Editore, Firenze 2010
M. La Greca, R. Tomaselli. La natura questa sconosciuta. Vol.3. Istituto Geografico De Agostini. Novara 1968
 

 

 

 

 

 
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