Pisano Giovanni

Giovanni Pisano. Strage degli Innocenti. Pulpito della >Chiesa di Sant'Andrea. 1301. Marmo. Pistoia
Giovanni Pisano. Strage degli Innocenti. Pulpito della Chiesa di Sant'Andrea. 1301. Marmo. Pistoia

 

Lo stile di Giovanni Pisano, fortemente espressivo, carico di tensione drammatica e dinamismo, rappresenta uno dei risultati più alti della scultura gotica italiana. Fu molto studiato e ammirato anche da Donatello.

Indice dei contenuti
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Approfondimenti / Opere

Cenni biografici e produzione artistica

 


Giovanni Pisano, scultore e architetto, nacque a Pisa tra il 1240 e il 1248. Le notizie sulla sua vita sono scarse, ma sappiamo che Giovanni si è formato presso il padre Nicola Pisano, con il quale ha condiviso la sua prima attività e ne ha ereditato la bottega.
Nonostante ciò lo stile artistico di Giovanni si discosta presto da quello di Nicola e assume un carattere personalissimo. Il gusto per la forma delicata e aggraziata, per la decorazione accurata e l'esecuzione rifinita nei minimi dettagli non appartengono all'opera di Giovanni.
Egli porta avanti un dinamismo molto espressivo e impetuoso, pieno di energia, di enfasi drammatica. Non è affatto chiaro quale sia stata la sua fonte di ispirazione per arrivare a questa sua particolare visione. Sono state ipotizzate influenze dirette da artisti del Nord-Europa (ma non dalla Francia), oppure, come pare più probabile, potrebbe aver tratto qualche spunto osservando le opere in avorio realizzate da maestri tedeschi che a quel tempo circolavano in Italia. Tra l'altro, l'intaglio dell'avorio era una tecnica che Giovanni praticava.
La forza drammatica del suo stile è comunque veramente particolare, va  molto oltre ogni altra testimonianza rintracciabile all'interno dell'area nordica.
Per quanto riguarda la sua produzione, sappiamo che tra il 1266 e il 1284 collabora con il padre Nicola ad importanti opere.
Tra il 1266 e il '68 è tra gli aiuti di Nicola per il Pulpito nel Duomo di Siena.
Circa dieci anni dopo è con il padre a Perugia, per collaborare ai lavori della Fonte Maggiore, nello stesso periodo è presente anche tra gli artefici impegnati nella decorazione esterna del Battistero di Pisa, sempre sotto la direzione di Nicola.
Nel 1284 realizza la Madonna col Bambino in marmo, attualmente conservata nel Museo del Duomo di Pisa.
A partire dal 1285 Giovanni incomincia a lavorare autonomamente. Dopo la morte di Nicola, si trasferisce a Siena, dove ottiene importanti incarichi.
Nominato capomastro dell'Opera del Duomo di Siena, è impegnato ai lavori tra il 1285 e il 1296. Si occupa della facciata della cattedrale e scolpisce sei grandi statue di Profeti e filosofi, poi per motivi non ancora chiari, abbandona improvvisamente il cantiere.
Nel 1297 ottiene l'incarico di capomastro alla Cattedrale di Pisa. Esiste un documento del 1298 in cui risulta che Giovanni in questa data  ha eseguito la statua in avorio della Madonna, ora conservata al Museo del Duomo di Pisa. Nello stesso anno lavora al Pulpito della chiesa di Sant'Andrea a Pistoia, finito nel 1301.
Dal 1301 al 1310 esegue il Pulpito del Duomo di Pisa.
Durante i suoi ultimi anni di attività  Giovanni si sposta anche in Italia settentrionale. Nel 1305-6 è a Padova per realizzare la Madonna col Bambino della Cappella Scrovegni.
La sua presenza è documentata anche a Genova. L'ultima opera documentata del grande artista è il Sepolcro di Margherita Brabante, moglie di Arrigo VII di Lussemburgo, eseguita per il Duomo di Genova. Di essa rimangono solo alcune parti, conservate alla Galleria di Palazzo Bianco a Genova.

A. Cocchi

 

 

 

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Bibliografia

 

A. Martindale, Arte gotica. Rusconi, Milano 1990
La Nuova Enciclopedia dell'Arte. Garzanti 1986
F. Negri Arnoldi.Storia dell'Arte. Vol. I. Gruppo editoriale Fabbri. Milano 1985
G.C. Argan. Storia dell'arte italiana. Vol. 1. Sansoni Editore, Milano 1982

 

 
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