Arte del Minoico Antico

Statuette votive. Bronzo. Museo Archeologico di Heraklion. Foto di Andre Stephan
Statuette votive. Bronzo. Museo Archeologico di Heraklion. Foto di Andre Stephan

 

 

La civiltà artistica Minoica si è formata in stretto rapporto con il mare e la rigogliosa natura dell'isola di Creta, avviando, a partire dall'Età del Bronzo, uno dei processi creativi e culturali più importanti dell'antichità. 

Indice dei contenuti
Mappe concettuali (.pdf) / Riassunti / Materiale didattico

La fase iniziale dell'arte Cretese

 

Il Minoico Antico, chiamato anche Periodo Prepalaziale: va dalla fine del IV all'inizio del III Millennio a.C., corrisponde al Bronzo antico: momento in cui si formano società complesse e le prime forme protourbane.
A Creta l'Età del Bronzo è stato un periodo molto lungo, durato circa duemila anni, in cui è avvenuta un'evoluzione culturale importante, iniziata verso il 3.000 a. C. e terminata verso il 1.000 a.C.
A Creta rappresenta una fase di profonda trasformazione sociale ed economica nella quale prendono forma gradualmente quelle caratteristiche della civiltà minoica che poi si affermeranno nel seguente Periodo Palaziale, o Minoico Medio.

 

 


Statuetta votiva. Bronzo. Museo Archeologico di Heraklion.
Creta. foto di Andree Stephan

 

 

Il clima mite, la rigogliosa natura dell'isola e il mare sono tre fattori che hanno favorito lo sviluppo di questa civiltà.
Fin dalle origini la civiltà cretese è legata al mare, elemento essenziale sia per la crescita economica che per lo sviluppo culturale di questo popolo. Sfruttando il mare, i cretesi hanno saputo sviluppare una fitta rete di scambi con altri popoli vicini, come l'Egitto e l'Anatolia. I contatti con la progredita Civiltà egizia e la conoscenza di oggetti, invenzioni, mestieri e idee nuove che attraverso l'Anatolia giungevano dai popoli della Mesopotamia hanno rappresentato probabilmente un forte stimolo allo sviluppo della civiltà Minoica. Le prove di questi contatti e di queste influenze si trovano in molti reperti; ad esempio l'uso dei sigilli sembra provenire dall'Oriente, la tecnica della pittura murale sembra di importazione egizia, e molti elementi decorativi mostrano influssi stranieri.

Alla base di tutto ciò c'è la nascita di un'economia mista, che ha favorito i principali mutamenti dello sviluppo. I settori in cui si avvertono i maggiori cambiamenti sono:
 
- l'agricoltura, che si sviluppò con grande rapidità e tecniche di coltivazione più innovative. La produzione di grano, ulivi, legumi offrirono una produzione sempre più abbondante, stimolando l'esportazione e gli scambi.

- i traffici marittimi, con la creazione di rapporti commerciali  con le civiltà dell'Egeo, dell'Egitto e dell'Asia Minore. Il commercio dei cretesi era basato soprattutto sull'esportazione delle eccedenze agricole, sull'importazione di materie prime come i metalli e sull'esportazione dei prodotti lavorati.

 

 

Urna con figura di gatto sul coperchio. Proveniente da Zakros.
Museo Archeologico di Heraklion. Creta.

 

 

- L'affermarsi di attività artigianali specializzate e di alta qualità. Tra queste è fondamentale la produzione di ceramiche come i vasi di Stile di Vassiliki.
 Nel corso dell'Età del Bronzo, i traffici commerciali si allargarono verso l'Egeo, l'Anatolia la Siria e la Palestina, ma anche verso l'Egitto, garantendo, oltre alla ricchezza anche lo scambio culturale con gli altri popoli, l'acquisizione di conoscenze e tecnologie molto utili, e l'acquisto di materie prime di cui Creta è priva, soprattutto i metalli.
La lavorazione dei metalli si sviluppò con tecniche sempre più avanzate, ottenendo risultati di alto valore estetico, soprattutto nei prodotti di oreficeria.

 


Ornamento per capelli. 2500-1900 ca. a.C. da Mochio. Oro. Ogni foglia cm. 5.
Heraklion, Museo Archeologico. Creta.

 

Allo sviluppo economico nel Periodo Prepalaziale va ad affiancarsi la trasformazione dell'ordinamento politico e sociale della Civiltà Minoica. Si affermano infatti nuovi gruppi di potere concentrati attorno ad alcune famiglie, il cui prestigio era basato principalmente sulla ricchezza. L'incremento dei traffici commerciali e lo sviluppo dell'artigianato di lusso dovevano garantire e soddisfare l'alto tenore di vita di queste élites governative.

Conseguenza importante di questi cambiamenti è il definirsi di nuove forme abitative con insediamenti che si allontanano definitivamente dalla forma del villaggio neolitico. I centri abitati si trasformarono anche in base all'importanza, finchè si definisrono alcune località-guida (ad esempio Cnosso) che gestivano il territorio e i centri minori.
Le costruzioni, differenziate per funzione, forme e dimensioni, trovarono collocazione in zone dell'abitato che si identificarono come zone pubbliche o private, abitative, produttive e sacre. Emersero  quindi a Creta società complesse e organizzate in forme protourbane.


Il Minoico antico è quindi un periodo di formazione, in cui prendono vita tutte le componenti della cultura minoica, prima però di costruire i palazzi, che aprono la fase successiva.

 

 

  

 Produzione artistica

 

 


Figurina votiva proveniente dal santuario rupestre di Petsofàs.
Terracotta dipinta. Museo Archeologico di Heraklion. Creta

 

 

Anche se presente con diversi manufatti fin dai primi insediamenti neolitici, il vero momento di germinazione dell'arte minoica è rappresentato dal Minoico Antico, dal IV al III millennio a. C., detto anche Periodo Prepalaziale.

Già in questa fase il materiale ritrovato dagli scavi mostra una grande originalità e ricchezza, sia per la varietà di oggetti e fogge, sia per la qualità, spesso molto elevata.
Per cui, tra gli oggetti riemersi dagli scavi, accanto ad un'ottima produzione artigianale, possiamo trovare anche delle opere d'arte. Tutte le arti sono rappresentate e testimoniano una cultura evoluta, sia nel gusto, sia nelle conoscenze tecnologiche, sia nelle soluzioni originali.

In architettura si passa dalle costruzioni in mattoni crudi ai primi edifici in pietra che preannunciano la costruzione dei palazzi dell'epoca successiva. Si sviluppano anche diversi tipi di tombe  dalle quali sono riemersi diversi corredi funerari.  

I siti archeologici dei santuari o presso i templi hanno portato al ritrovamento di diversi oggetti rituali, tra questi sono presenti i vasi da offerta scolpiti a rilievo con scene mitologiche, come quelli provenienti da Festo.  Presso i luoghi sacri sono state ritrovate anche numerose statuette votive soprattutto in bronzo e in ceramica dipinta. Si tratta di figure femminili, maschili e di animali dalle forme stilizzate che venivano portate in offerta per devozione agli dei, come ringraziamento o per ricevere un aiuto divino.

 

 


Statuette votive di animali in bronzo. Museo Archeologico di Heraklion. Creta

 


La pittura è documentata dai frammenti di dipinti murali in cui erano presenti decorazioni di soggetto naturalistico e colori vivaci.
La ceramica minoica antica mostra un importante evoluzione e la nascita di stili nuovi come lo stile Vassiliki.

 

 


Gioielli provenienti da una necropoli protominoica a Mochlòs.
Museo Archeologico di Heraklion. Creta

 


Più tradizionale, anche se rappresentata da un grande numero di reperti è la scultura, presente con oggetti di piccole dimensioni.
L'oreficeria e l'arte dei metalli sono molto praticate dagli artisti micenei e mostrano grande capacità tecnica e originalità di soluzioni.  

 

 

 

I ritrovamenti archeologici

 

 

Creta la comunità veniva governata da personaggi di altissimo rango appartenenti a potenti nuclei famigliari
Evidentemente, il loro potere si manifestava soprattutto attraverso la ricchezza e l'ostentazione di oggetti di lusso, come si deduce dalle armi, dagli oggetti d'uso quotidiano e specialmente dai gioielli ritrovati nelle loro tombe nel corso degli scavi archeologici.
Si tratta di manufatti raffinati, sia di lavorazione minoica, sia di importazione, provenienti dalla Siria o dall'Egitto dell'Antico Regno.

Necropoli risalenti al Minoico antico sono state ritrovate in diverse zone dell'isola.
Nell'area centro-meridionale di Creta sono state ritrovate tombe molto grandi. Si tratta di monumenti funerari ad uso collettivo, che dovevano ospitare tutti i membri appartenenti ad un gruppo famigliare a base allargata. 
Le costruzioni funerarie sono tholoi realizzate in pietra, presentano pianta circolare e sono coperte da pseudovolta.

Oltre alla celebre Necropoli di Cnosso, le tombe più antiche sono state ritrovate nell'area centro-settentrionale dell'isola, dove si formarono necropoli che hanno continuato ad essere utilizzate anche durante il Minoico Medio.  A est del fiume Keratos è stata ritrovata una sepoltura risalente al III Millennio a. C.. Si tratta di una tomba a fossa di forma allungata dedicata ad un bambino. All'interno era stato deposto un pythos contenente lo scheletro dell'infante e un corredo formato da diversi oggetti in ceramica. A Mavro Spilio e ad Elias sono state scoperte necropoli con tombe a camera databili tra il III e il II Millennio.

Altri ritrovamenti importanti interessano la zona orientale dell'isola. Vicino alla città di Haghia Triada è nota la necropoli con tombe a tholos.  Presso il piccolo abitato di Haghia Photia, in località Glyphada è stata scoperta una delle più grandi necropoli risalenti all'Età del Bronzo. E' composta da più di 260 tombe, tutte accostate tra di loro e disposte in modo irregolare, di dimensioni e tipologie diverse. Diverse tombe del tipo a pozzetto, sono dedicate ai bambini e non contengono corredi funerari. Numerose sono le tombe a camera, scavate nella roccia, che presentano forme diverse: rettangolari, ovali, rotondeggianti o quasi quadrate.

Numerosi laboratori per la lavorazione del ferro, dell'oro, dell'argento e del piombo riportati alla luce dagli scavi archeologici risalgono già alla fine del III Millennio a. C. 
Armi, oggetti d'uso e soprattutto gioielli vennero esportati dai Minoici, incrementando un commercio di oggetti di lusso particolarmente redditizio.

Alla fine dell'Età del Bronzo Antico, i principali centri abitati erano ormai divenute città di grandi proporzioni e la fiorente vita economica è testimoniata dai numerosi magazzini e contenitori per granaglie, olio e vino ritrovati nelle case di questo periodo. In questo momento i Minoici praticavano già un tipo di agricoltura intensiva, e conoscevano la viticoltura.

 

 

 

Architettura

 

 

Dai ritrovamenti effettuati sull'Isola di Creta, i resti dei villaggi risalenti al Minoico Antico  mostrano edifici con pianta divisa in più ambienti, con fondamenta in pietra e mura in mattoni crudi. Si tratta di abitazioni di dimensioni ancora contenute, ma che già presentano diverse tipologietecniche costruttive piuttosto avanzateforme articolate e complesse e funzionalità degli ambienti. 
Alcuni edifici più importanti sono costruzioni realizzate interamente in pietra.
Sono riemersi anche frammenti di pittura murale, che dimostrano lo spiccato gusto decorativo di questa civiltà e come, almeno le abitazioni più ricche, fossero decorate con dipinti.

Oltre agli edifici civili sono stare ritrovate numerose tombe, organizzate in necropoli  e appartenenti a tipologie diverse. Sono state ritrovate:

  • Tombe a pozzetto, solitamente destinate ai bambini, spesso prive di corredo funerario o con corredi molto ridotti. Si trattava di fossi di forma rettangolare e piccole dimensioni. I cadaveri degli infanti erano deposti in appositi contenitori: i ryta.
  • Tombe a camera, scavate nella roccia, utilizzate come sepolture collettive e dove i defunti vi erano sepolti in momenti diversi. Le tombe a camera potevano avere forme diverse, quadrangolari o tondeggianti, vi si accedeva dal lato più lungo dove di trovava l'ingresso, chiuso da una lastra di pietra. All'interno avevano bassi soffitti e in genere presentavano una sorta di anticamera senza soffitto, pavimentata con lastre i pietre di forma irregolare, dove veniva posta una grande coppa biconica per le cerimonie funebri.
  • Alcune tombe sono con copertura a volta, esempi da cui deriva il tipo a tholos. Si tratta di tombe piuttosto grandi, dedicate ad un intero clan, in cui erano sepolte parecchie salme appartenenti a diverse generazioni di ogni famiglia. Le tombe erano dotate di numerosi corredi funerari, che testimoniano la ricchezza e raffinatezza nel gusto di questo popolo.

Nelle necropoli le tombe in genere erano tutte contigue l'una all'altra, disposte in modo irregolare. Al centro si trova un ampio piazzale, probabilmente destinato ai riti. Erano inoltre presenti numerose stele sepolcrali: lastre non lavorate poste verticalmente con la funzione di segnalare le sepolture.

 

 

 

Ceramica minoica antica nei diversi stili

 


Vaso ansato di forma biconica in stile di Vassilikli. Museo Archeologico di Heraklion. Creta

 

 

 

La ceramica Minoica si afferma già  in tempi molto antichi con una produzione sorprendente per varietà e per qualità e durante il  Minoico Antico si registra una evidente evoluzione stilistica. 

I principali stili finora ritrovati della ceramica prepalaziale (o del Minoico Antico) sono:

  • lo stile di Pirgos
  • lo stile di Haghios Onoufrios
  • lo stile di Myrtos
  • lo stile di  Vassiliki


     

Lo stile di Pirgos


Nei suoi esempi più antichi la ceramica minoica è rappresentata da esemplari risalenti al 2700 a.C., appartenenti al cosiddetto stile Pirgos, dal luogo in cui sono stati trovati questi oggetti per la prima volta, nella zona costiera a nord-est di Cnosso.
Gli oggetti di questo stile sono soprattutto calici con piede conico o gambi lunghi e stretti. Presentano incisioni lineari e lucidatura su fondi in rosso, grigio o marrone chiaro. Essendo molto simili alle ceramiche neolitiche della Grecia e delle isole Cicladi, lo stile Pirgos è probabilmente uno stile d'imitazione, ma che ha rappresentato un punto di partenza per giungere ai risultati molto più originali degli stili successivi.

 

Lo stile di Haghios Onoufrios 



Dal nome del sito di ritrovamento, presso Festo, le ceramiche di Haghios Onoufrios risalgono al 2500 circa a. C. Sono vasi in terracotta lucidata e dipinte con decorazioni praticate a pennello. Si tratta per lo più di linee parallele sviluppate sul vaso con direzioni diverse, seguendo la forma dell'oggetto e creando ritmi alternati che presentano un certo dinamismo.

 

Lo stile di Myrtos

 


Brocca in stile di Myrtos. Periodo prepalaziale. Museo Archeologico di Heraklion. Creta

 

 

Contemporaneo allo stile di Haghios Onoufrios è lo stile di Myrtos riconosciuto grazie al ritrovamento avvenuto nell'insediamento di Phournou Koryphì, presso Myrtos di Hierapetra. Si tratta di uno stile molto particolare con vasi di forme insolite, somiglianti ad uccello o altri animali. 

 

 

 


Dea di Myrtos. Ryton antropomorfo in terracotta. Stile di Myrtos. 
Periodo Prepalaziale. Museo di Haghios Nikolaos, Creta.

 

 

L'oggetto più importante di questo stile è un rhytón (cioè un vaso rituale) antropomorfo conosciuto come «dea di Myrtos». Il vaso presenta infatti una figura femminile astratta, con un corpo a forma di campana, privo di gambe, e una piccola testa su un collo lunghissimo. Le braccia sottili e di forma tubolare sorreggono una brocca. Probabilmente si tratta di un idolo della fertilità che discende da tradizioni religiose neolitiche.
La superficie della ceramica è dipinta con figure geometriche (triangoli e rettangoli) riempiti da linee a griglia in rosso.

 

 

Lo stile di Vassiliki

 

 


Coppa con piede e beccuccio in stile di Vassiliki. Museo Archeologico di Heraklion. Creta

 

 

Lo stile Vassiliki abbandona la decorazione a disegni geometrici e la tecnica della lucidatura. Questo tipo di ceramica si contraddistingue per l'assenza di  figurazioni e per la tipica decorazione pittorica a colori sfumati e cangianti a tinte calde (ad esempio dal rosso al giallo) sviluppate dal piede all'imboccatura.

 

 


Brocca in stile Vassiliki proveniente da Mallia.
Museo Archeologico di Heraklion. Creta

 

 

 Anche la tecnica di lavorazione è nuova: per imitare la caratteristica superficie screziata dei vasi di pietra, allora molto di moda nella zona orientale dell'isola, veniva applicata sull'oggetto in terracotta una vernice marrone-rossiccia in modo irregolare, per suggerire l'idea delle venature. 
Anche le forme dello stile di Vassiliki sono particolari: esistono brocche molto panciute e dai beccucci lunghi (somigliano alle nostre teiere) che terminano con bordi rialzati e uniti al corpo con giunture o articolazioni.

 

 


Brocca decorata con pesci in stile prepalaziale.
Museo Archeologico di Heraklion. Creta

 


 Negli esemplari più recenti di questo periodo compaiono motivi geometrici o vegetali dalle forme molto stilizzate ed essenziali realizzati con tinte chiare su fondo scuro o viceversa. 

 

 


Lucerna in stile prepalaziale con decorazioni geometriche incise.
Museo Archeologico di Heraklion. Creta.

 

 


Alla fine del Minoico antico, immediatamente prima della costruzione dei primi palazzi, l'invenzione dei torni veloci, che permisero di inventare nuove forme e l'uso dei forni piuttosto che i fuochi all'aperto, per cuocere i vasi, favorirono un'importante evoluzione dell'arte della ceramica.  Si potevano infatti ottenere risultati migliori e più sicure anche assottigliando lo spessore dei vasi e cotture più uniformi.

 

 

Pittura

 

Presso l'antica civiltà di Creta, già nel primo periodo, il Minoico Antico, era diffusa la pittura, sia murale, con scene di grandi dimensioni, soprattutto rappresentazioni di animali e piante, sia applicata a vasi e ceramiche, con particolari sfumature di colore.

Della pittura murale sono stati ritrovati solo pochi frammenti, ma è già conosciuta una tecnica che è la progenitrice dell'affresco, con colori stesi sull'intonaco umido che si sono fissati con l'essiccazione. La pittura murale aveva funzione decorativa, ma serviva anche per caratterizzare gli ambienti nelle loro diverse funzioni.

 

 

 

 

Scultura

 

 

 
Statuetta femminile. Bronzo. Museo Archeologico di Heraklion.
Creta. foto di Andree Stephan

 

 

Nell'insieme della produzione artistica del periodo prepalaziale la scultura rappresenta rappresenta lo stile più tradizionale, poiché si riallaccia a tradizioni più antiche e ad influssi provenienti da altre civiltà, sebbene interpretate in chiave originale.
Gran parte della produzione scultorea ritrovata dagli scavi fa parte dei corredi tombali o dei depositi votivi provenienti dai santuari. Tra le sculture votive si trovano principalmente figurine-idolo femminili, animali sacri e vasi in pietra.

 

 


Figurine fittili di donne danzanti, provenienti dal santuario rupestre di Piskokèfalo

 

Le Figurine-idolo femminili sono statuette di piccole dimensioni realizzate in in steatite, pietra, alabastro o ceramica. A volte sono figure stanti, simili alle antiche veneri preistoriche, ma con forme diverse, più sottili ed eleganti. Più spesso rappresentano danzatrici con ampie gonne a campana,  le braccia aperte, atteggiate in qualche movimento o in atto di sorreggere qualcosa. Soprattutto sugli esemplari in ceramica si trovano decorazioni pittoriche con motivi geometrici dipinti in rosso o bruno.

 

 


Figurina votiva proveniente dal santuario rupestre di Petsofàs.
Terracotta. Museo Archeologico di Heraklion

 

 

Gli Animali sacri, sempre di piccole dimensioni, sono realizzati per lo più in terracotta o bronzo, ma esistono alcuni esemplari in avorio e in pietra. Tra questi prevalgono i tori e i cavalli.

 

 


Vaso di Steatite con decorazione a incisione proveniente da Haghia Triada.
Museo Archeologico di Heraklion. Creta

 

 

Vasi rituali in pietra presentano forme diverse,  sono scolpiti a incisione o a rilievo e venivano utilizzati durante i sacrifici o i rituali sacri. 

 

 

 

Oreficeria e metallurgia

 

 


Anello d'oro con dea e fedeli. Museo Archeologico di Heraklion. Creta.

 

 

Dai corredi funerari riemersi con gli scavi è stato possibile  capire che nel corso del periodo prepalaziale, a Creta si è sviluppata una produzione metallurgica notevole, specialmente oreficeria e gioielli
L'oreficeria cretese è importante percéè è uno dei campi in cui si è affermata maggiormente l'originalità estetica di questo popolo.
Fin dalla fase più antica e via via con sistemi sempre più specializzati, l'oro venne lavorato dagli abili e fantasiosi artisti minoici con le tecniche più diverse, arrivando a realizzare oggetti di pregevole fattura e finissimo gusto.

 

 


Collane d'oro e in pietre pregiate provenienti dalle tombe di Festos e Kamilari.
Museo Archeologico di Heraklion. Creta.

 

 

I gioielli, molto diversificati nelle tipologie, comprendono diademiornamenti per capelli, spilloni, collane, orecchini, anelli, bracciali e presentano grande varietà di fogge.

 

 


Ornamento per capelli. 2500-1900 ca. a.C. da Mochio. Oro.
Ogni foglia cm. 5. Heraklion, Museo Archeologico. Creta.

 

 

L'arte dei metalli nell'antica Creta era legata strettamente alla consistente attività commerciale  di questo popolo. I Cretesi importavano argento e ossidiana dalle vicine isole Cicladi, l'oro dalle popolazioni a nord dell'Egeo, lo stagno dall'Asia Minore, il rame dall'isola di Cipro e l'avorio dalla Siria.

A. Cocchi

 

 

 

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Bibliografia

 

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G. Cricco, F.P. Di Teodoro Itinerari nell'arte. Vol. I. Zanichelli editore, Bologna 2003
E. Bernini, R. Rota Eikon. Guida alla storia dell'arte. Vol.I. Editori Laterza, Bari, 2005
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N. Frapiccini, N. Giustozzi. La geografia dell'arte. Vol.1 Hoepli editore, Milano 2004
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