Amico Aspertini. Pala del Tirocinio

Amico Aspertini. Madonna col Bambino e santi. 1504-05. Olio su tavola. Bologna, Pinacoteca
Amico Aspertini. Madonna col Bambino e santi (Pala del tTrocinio). 1504-05. Olio su tavola. Bologna, Pinacoteca

 

Nella pala bolognese di Aspertini la scena sacra è ambientata in un paesaggio collinare, popolato da soldati e cavalieri che combattono tra loro. Tutto è immerso in una luce strana, crepuscolare, che crea ombre e riflessi molto mobili.

Simboli, natura e poesia

 

La Pala del Tirocinio è stata dipinta a olio su tavola (poi trasportata su tela) da Amico Aspertini nel 1504-05, è conservata alla Pinacoteca di Bologna e risulta piuttosto rovinata.
Si tratta di una Sacra Conversazione eseguita per la famiglia bolognese dei Bentivoglio, in cui figurano la Madonna col Bambino in trono, i santi Giovanni Battista, Girolamo, Francesco, Giorgio, Sebastiano, Eustachio e due committenti.
In origine si trovava sull'altare maggiore della chiesa dei Santi Girolamo ed Eustachio di Bologna, meglio conosciuta come chiesa delle Acque.
Il titolo "Tirocinio" allude al Tyrocynium, una raccolta di poesie scritte in volgare e pubblicate nel 1504 a Bologna, ma probabilmente si riferisce anche al tirocinio inteso come apprendistato, compiuto dall'artista fino a quel momento.
Aspertini usa una particolare composizione a croce dove i diversi personaggi si inseriscono isolatamente, senza comunicare fra loro. Più compatto il gruppo piramidale al centro, con la Madonna e i due committenti inginocchiati in primo piano, in adorazione del Bambino.

La scena è ambientata in un paesaggio collinare, popolato da soldati e cavalieri che combattono tra loro.
Tutto è immerso in una luce strana, crepuscolare, che crea ombre e riflessi molto mobili. La tavolozza cromatica basata sull'equilibrio tonale e lo studio della luce, come pure il paesaggio e il dettaglio della strada che si insinua tra il prato, rinviano alla pittura di Giorgione.
In alto il particolare fantastico dei putti che sorreggono un drappo aperto su un'abside d'oro, ornata con rilievi simbolici, in cui figura un'Annunciazione.

Nel dipinto si rintracciano le influenze dei suoi maestri Pinturicchio e Filippino Lippi, ma anche un riferimento alle incisioni di Dürer.

 

A. Cocchi

 

 

 

Biliografia e sitografia

 

W. Bergamini Scultura emiliana: vitalità  primitiva e incontro di esperienze, in: AA.VV. Arte in Emilia Romagna. Electa editrice, Milano 1985
C.C. Malvasia. Le pitture di Bologna. Edizioni Alfa, Bologna, 1969
A. Ottani Cavina, Lezioni di Storia delle Arti, Università  di Bologna, 1984
G. Silvestri Amico Aspertini, pittore di traverso. Anticlassico nella Bologna del '500. in: www.Repubblica.it
C. Tarozzi Amico Aspertini, un eccentrico classicista bolognese, in: www.faronotizie.it
C. Volpe. La pittura nell'Emilia e nella Romagna. Raccolta di scritti del Cinque, Sei e Settecento. Artioli editore, Modena 1994
C. Volpe Vicende pittoriche dal Gotico al Manierismo, in: AA.VV. Arte in Emilia Romagna. Electa editrice, Milano 1985
La Nuova Enciclopedia dell'Arte Garzanti, 1986

 

 
Approfondimenti
Loading…