Templi di Karnak e Luxor


Ingresso del Tempio di Amon  Iniziato intorno al XIII secolo a. C. Luxor.

Ingresso del Tempio di Amon. Iniziato intorno al XIII secolo a. C. Luxor.

 

 

Il complesso templare di Karnak e Luxor comprende gli esempi più antichi e importanti di tempio divino egizio. I due enormi santuari sono dedicati al dio solare Amon.

Caratteristiche generali

 

Tra Karnak e Luxor si sviluppa uno dei più importanti santuari dell'antico Egitto. Si tratta di un complesso templare che comprendeva due enormi aree sacre sorte durante il Medio e il Nuovo Regno: il periodo più fiorente per l'architettura monumentale egiziana. Mentre la capitale dell'impero fu spostata a Menfi, a Tebe sorse il complesso templare di Karnak e Luxor con due grandiosi templi collegati tra loro da lunghe vie sacre fiancheggiate da sfingi. Entrambi i templi furono dedicate al dio Amon, divinità suprema della religione egizia, dio del cielo e della fecondità. 
Il primo risalente al II millennio a. C. è il Grande Tempio di Amon presso il villaggio di Karnak, dedicato alla triade divina di cui facevano parte Amon, Mut e Khonsu.
L'altro è il Tempio di Amon a Luxor, costruito a partire dal XIII secolo a. C.

Nella grande impresa si impegnarono vari faraoni, desiderosi di ampliarli, arricchirli e renderli sempre più maestosi.

 

Il Grande Tempio di Amon-Ra a Karnak  


Il Tempio di Karnak era dedicato alle tre divinità protettrici della città di Tebe: Amon, Mut e Khonsut. E' il più grande e il più antico dei due, la sua costruzione venne iniziata nel corso del Medio Regno, ebbe importanti ampliamenti nel Nuovo Regno e continuò ad essere modificato fino all'età tolemaica.
La sua estensione copre un'area di 350 metri quadrati e si dispone in asse rispetto al Nilo. E' orientato con l'ingresso ad Ovest e la cella verso Est, in riferimento simbolico al sorgere del sole, identificato con Amon-Ra.
Circondato da ampia cinta muraria e da un grandissimo cortile esterno, il tempio si sviluppa in senso longitudinale,in una continua concatenazione di ambienti e costruzioni. La forma complessiva è allungata e poiché i diversi ambienti si riducono gradualmente di dimensioni man mano che si procede verso l'interno, la struttura è detta 'a cannocchiale'. Dopo al Primo pilone che funge da ingresso monumentale, ci si trova in un vasto spazio aperto: è il Gran Cortile, risalente all'età ramesside e destinato ad accogliere i fedeli. Questi dovevano fermarsi qui e non potevano proseguire oltre perché il resto del tempio poteva essere percorso soltanto dai sacerdoti e dai sovrani. Nel Gran Cortile si trovano un doppio colonnato centrale e diverse costruzioni come piccoli templi , ambienti per il rito , sfingi e simulacri. Attraversando il Gran Cortile si raggiunge il Secondo pilone, la cui porta è affiancata da due grandi statue in granito rosa di Ramses II. Attraverso questa porta si arriva nella splendida Sala ipostila. Fu proprio Ramses II, ispirandosi alla grande stanza a colonne realizzata da Amenhotep III a Luxor, che fece costruire la monumentale Sala ipostila con 134 colonne papiriformi (con i capitelli a forma di papiro). La sala ipostila si conclude con il Terzo pilone. Dopo il Cortile con 4 obelischi segue il Quarto Pilone. 
Dopo un altro cortile con due obelischi e il quinto pilone si sviluppa la parte più sacra del tempio con diverse sale ipostile, sale e ambienti per il culto, disposti intorno alla cella. Questa è una piccola stanza che custodiva il simulacro della divinità. Era accessibile solo al faraone.
E' circa all'altezza dei piloni terzo e quarto che sul lato sud del tempio venne inserito un asse perpendicolare con piloni in prospettiva e cortili rivolti verso il Tempio di Amon a Luxor. Poi i due templi vennero collegati tra loro con la Via delle Offerte, una strada affiancata da sfingi criocefale (con teste di arieti) che andava da Karnak a Luxor.

Nel Nuovo Regno ogni anno si teneva la festa del dio ariete Opet. In questa occasione la statua di Amon veniva portata su una barca sacra che partiva dal tempio di Karnak e lungo il Nilo fino a raggiungere il tempio di Luxor con una spettacolare processione di imbarcazioni.

 

 

Il tempio di Amon a Luxor

 

Rispetto al tempio di Karnak il Tempio di Luxor ha proporzioni più strette e lunghe, accentuando nello sviluppo architettonico longitudinale la simbologia del percorso sacro verso gli dei.

La costruzione venne iniziata sotto Amenhotep III, proseguita da Haremab e Tutankhamun, ma lo sviluppo principale si deve a Ramses II.

L'accesso al tempio di Luxor avviene a nord dalla Via degli Dei: un lungo viale fiancheggiato da 40 gigantesche sfingi androcefale in pietra, aventi cioè corpo di leone e testa umana, poste ad eterna guardia all'intero complesso. Nel colossale pilone d'ingresso, alto 24 metri, un tempo decorato con scene di guerra, si apre la porta trionfale. Affiancano l'ingresso sei statue di Ramses II (altre due sono andate perdute) e uno dei due obelischi originali. Il secondo obelisco è stato donato nel 1829 alla Francia dal pascià Muhammad Alì  nel 1829 e si trova ancora oggi a Parigi in Place de la Concorde.
Dal primo pilone si giunge al cortile maggiore, di forma rettangolare, circondato sui quattro lati da un doppio giro di colonne papiriformi. All'interno del cortile si trova anche la Cappella della triade tebana voluta da Tutmosi III e diverse statue di Ramses II. Amenofi III fece costruire il secondo pilone, il Colonnato cerimoniale e il secondo Cortile. Il Colonnato cerimoniale è un corridoio affiancato da due file di colonne papiriformi. Il Cortile di Amenofi è circondato su tre lati da due file di colonne mentre sul lato sud si apre su una sala ipostila. procedendo ancora a sud si raggiunge il santuario, con la cella e tutti gli ambienti  che circondano "il luogo eletto", il centro spirituale di tutta la costruzione sacra. La cella in questo caso è preceduta da un'anticamera che ha subito trasformazioni in età romana.
Nel santuario, la piccola cella doveva contenere la statua di Amon, mentre alcuni spazi erano destinati ad accogliere la barca divina, con la quale il simulacro del dio poteva essere portato in processione lungo il Nilo.
 

  A. Cocchi

 

 

 

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Bibliografia 

 

AA.VV. La Storia dell'Arte. Le prime civiltà. Electa editore. Milano, 2006
AA.VV. Egitto. Archeologia e storia. Vol. I Folio editrice
G. Cricco, F.P. Di Teodoro Itinerari nell'arte. Vol. I. Zanichelli editore, Bologna 2003
E. Bernini, R. Rota Eikon. Guida alla storia dell'arte. Vol.I. Editori Laterza, Bari, 2005
M. D. Appia Egitto. L'avventura dei Faraoni fra storia e archeologia. Fabbri Editori, I fasc.
F. Negri Arnoldi Storia dell'arte vol I. Gruppo editoriale Fabbri, Milano 1985
P. Adorno, A. Mastrangelo Arte. Correnti e artisti. Vol. I. Casa editrice G. D'Anna, Firenze 1994
N. Frapiccini, N. Giustozzi. La geografia dell'arte. Vol.1 Hoepli editore, Milano 2004
S. Pernigotti Gli artisti nell'antico Egitto Dossier in Archeo. Attualità del passato. anno XVII n.1 (191) gennaio 2001
 

 

 
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