Ostrica

Ugo Bertotti. Ostrica. 1992. Illustrazione jpg
tratta da disegno ad acquarello e matite colorate.
 
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L'Ostrica della specie Ostrea edulis è molto conosciuta e diffusa in tutti i mari europei dall'area mediterranea alla Scandinavia e al Mar Nero. Si tratta di un Mollusco della classe dei Bivalvi che si riconosce per la sua conchiglia di forma rotondeggiante e irregolare, dalle superfici rugose. La conchiglia racchiude e protegge il corpo dell'animale che con tutti i suoi organi è contenuto nel mantello.
Poichè è un animale molto sensibile alle variazioni di temperatura e di salinità dell'acqua, non è presente nelle zone inquinate. Preferisce vivere nei mari più limpidi, aggrappata gli scogli dei fondali nei pressi dei litorali.
L'Ostrica è ermafrodita e può cambiare sesso anche durante uno stesso periodo di riproduzione. Raggiunge l'età adulta fra i quattro e gli otto anni ed è particolarmente prolifica poichè arriva a deporre uno o due milioni di uova. Le uova dell'ostrica sono piccolissime, misurano circa 0,15 millimetri e le larve che si sviluppano da esse muoiono in un numero molto alto poichè risentono di tutte le variazioni ambientali. Nelle condizioni più favorevoli, dalle uova nascono delle larve ciliate, mobilissime per i loro primi quattordici giorni di vita. Quelle di loro che riescono a sopravvivere a questa fase si fissano al fondo roccioso in maniera definitiva e iniziano la loro crescita.
Oltre all'inquinamento uno dei pericoli per questo animale possono essere le Stelle marine, suo principale predatore. All'occorrenza l'Ostrica può nuotare, utilizzando la sua conchiglia con rapidi movimenti di apertura e chiusura, nuota "a salti", sfruttando la forza propulsiva dell'acqua.

Le Ostriche, ricercate per le carni particolarmente apprezzate, vengono pescate con le nasse e possono essere anche oggetto di allevamento. Sono anche particolarmente controllate, poichè se allevate in zone inquinate possono diventare veicolo di malattie come tifo, colera, salmonellosi.
Un tempo molto diffuse anche sulle coste romagnole dell'Adriatico, sono quasi del tutto scomparse, decimate dalla pesca incontrollata di cui sono state oggetto soprattutto durante gli anni '70 del '900.

Asaki San

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Bibliografia

O. Cattani. Pesci. in : AA.VV. Adriatico. Le stagioni del nostro mare. Amministrazione Provinciale diForlì-Cesena. Edizione Stampa MDM Forlì 1992
Enciclopedia Universo. Istituto Geografico De Agostini Novara, 1971
AA.VV. Nel meraviglioso regno degli animali. Armando Curcio Editore, Roma 1972

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