Verso la fase finale dell'Era Palozoica, già alla fine del periodo Carbonifero, l'aridità del clima aveva determinato la scomparsa delle grandi paludi. Le nuove condizioni portarono anche all'estinzione di diverse specie, soprattutto molti Anfibi. Ma ne comparvero altre, molto differenti tra loro che si adattarono ai nuovi e diversificati ambienti di vita. L'ecosistema della terraferma era molto diverso da quelli acquatici, marini e di acqua dolce, di conseguenza la diversificazione degli Animali preistorici divenne ancora più evidente.
Disegno ricostruttivo di un paesaggio del Permiano con Piante e Animali.
1. Cordaites; 2. Walchia; 3. Lepidodendron; 4. Sigillaria.
5. Varanosaurus; 6. Dimetrodon; 7. Edaphosaurus; 8.Sphenacodon; 9. Aryops.
Fonte:Enciclopedia Universo. Istituto Geografico De Agostini, Novara. 1971.
Mentre da un lato gli Anfibi terrestri furono soppiantati dai primi Rettili, durante il periodo Permiano o Permico, si svilupparono anche nuove frome di Anfibi acquatici, "specializzati" alla vita negli ambienti fluviali e lacustri.
Scheletro dell'anfibio Eryops megacephalus, vissuto nel Permiano.
Fonte: V. De Zanche, P. Mietto. Il mondo dei fossili. Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1977
Gli Anfibi raggiunsero il migliore adattamento alla vita fuori dall'acqua conni Rachitomi, Animali dalle forme tozze, cranio schiacciato e doppio condilo occipitale. Gli esemplari più caratteristici di questa classe sono l'Eriops e il Cacops, comparsi già dalla fine del Carbonifero. l'Eriops era più grande, poteva arrivare a due metri di lunghezza ed era un predatore dotato di una formidabile dentatura, il Cacops era ancora più tozzo e misurava al massimo cinquanta centimetri, ma era anch'esso dotato di una testa enorme con grandi fauci ed aveva il dorso coperto di scaglie.
Gli ultimi Stegocefali (detti anche Labirintodonti, per la struttura labirintica dei loro denti) derivati dai Rachitomi del Permiano, furono gli Stereospondili. Questi erano un gruppo di Anfibi riadattati alla vita acquatica, in un certo senso in regresso rispetto ai loro antenati. Tra gli Stereospondili erano compresi i più grandi Anfibi vissuti sulla Terra. Il Melosaurus, dall'aspetto che ricorda un Coccodrillo, è uno dei più grandi Anfibi del Permiano, alcuni fossili di questo animale sono stati ritrovati in Europa orientale. Il muso allungato, la lunga coda flessibile, le zampe palmate, la testa appiattita, gli occhi spostati verso l'alto erano i segni della trasformazione ideale per muoversi nell'acqua, camminare sui fondali, acchiappare i pesci, ecc.
Un gruppo di Anfibi che si differenziarono dagli altri furono i Seimuriamorfi, dei quali il Seymouria è il tipico rappresentante e che presentavano alcune caratteristiche che saranno tipiche dei Rettili.
Scheletro di Seymouria baylorensis, semiuriamorfo del Permiano.
Fonte: L.B. Halstead, G. Caselli. Evoluzione ed ecologia dei dinosauri. Eurobook Londra, 1976; Vallardi Industrie Grafiche per l'edizione in lingua italiana,
Lainate (MI) 1976
Tra il Carbonifero e il Permiano visse anche un altro gruppo di Anfibi, i Lepospondili che però non divennero mai troppo numerosi e rimasero di piccole dimensioni. Non si adattarono abbastanza alla vita terrestre e si estinsero nel Permiano. Alcune specie presentavano forme bizzarre, come ad esempio il Dolicosoma del Carbonifero superiore, un Animale dal corpo serpentiforme, privo di arti, o il Diplocaulus del Permico inferiore, con cranio enorme e sproporzionato e corpo da Salamandra.
A. Cocchi. Diplocaulus. Copyright © A. Cocchi 2015
Nei mari continuarono a svilupparsi anche nuove forme di Pesci e Animali marini.
Ma il Permiano viene ricordato soprattutto per la prima grande diffusione di forme terrestri, con lo sviluppo dei Rettili.
Essendo carnivori, i Rettili del Permiano avevano sviluppato mascelle potenti con dentature robuste. Rispetto ai loro antenati Rettili del Carbonifero, smisero di strisciare, i loro arti, posti non più lateralmente ma sotto al corpo, permisero loro di camminare e correre.
Nel Permiano si evolvono i Rettili appartenenti al gruppo più antico: i Cotilosauri, i cui primi esempi comparvero già dal Carbonifero medio. A questi appartengono il carnivoro Limnoscelis, gli erbivori Pareiasaurus e Diadectes e il curioso Eutonosaurus, dal collo lungo e flessibile. Al gruppo dei Pareiasauridi appartiengonio diverse specie tra cui il Bradisauro.
Nel gruppo dei Lepidosauri, a cui appartengono molti Rettili di oggi, vivevano nel Permiano diversi rettili dal corpo lacertiforme, con un cranio di tipo diapside, dotato cioè di due fenestrazioni temporali. Ne fa parte l'ordine degli Eosuchi, a cui appartiene il genere Youngina.
Al gruppo degli Arcosauri, che domineranno le terre del Mesozioico, appartengono alcune prime forme già comparse nel Permiano, quelle dei Tecodonti Pseudosuchi, che avranno importanti sviluppi nei periodoi successivi.
Nella sottoclasse degli Euriapsidi sono compresi i Protorosauri del Permico, un gruppo di piccoli Animali predatori simili a lucertole, come l'Aeroscelis, lungo trenta centimetri e il Tridentinosaurus, il più antico rettile italiano conosciuto, il cui fossile è stato trovato in Trentino.
Tridentinosaurus antiquus, rettile protorosauro del Permiano
Fonte: V. De Zanche, P. Mietto. Il mondo dei fossili. Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1977
Tra i Sauropsidi del Permico si può ricordare il Labidosaurus Harmatus, un captorinomorfo dal corpo tozzo e testa larga e schiacciata, che si nutriva di vegetali e di Insetti.
Tra i Rettili Paleozoici molto importante è il gruppo dei Sinapsidi che divennero diffusissimi in tutti il mondo e dai quali, nel Triassico Superiore, discesero i primi Mammiferi, chiamati anche con il termine generico Paramammiferi. I Sinapsidi si riconoscono per il cranio con un'unica apertura temporale. Il gruppo dei Sinapsidi si distingue nei due ordini dei Pelicosauri e dei Terapsidi, detti anche "Rettili simili a i Mammiferi". Accanto ai Rettili a sangue freddo continuano infatti ad evolversi inoltre le prime specie di Rettili a sangue caldo, comparse dalla fine del Carbonifero, come il Dimetrodon e l'Edaphosaurus, dotati una grande cresta a vela sul dorso, utilissima per riscaldarsi al sole o l'Ophiacodon, capace di sviluppare il calore con un metabolismo più rapido.
Schema evolutivo dei Rettili Sinapsidi
Fonte: V. De Zanche, P. Mietto. Il mondo dei fossili. Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1977
Nella sottoclasse dei Sinapsidi il gruppo dei Rettili Terapsidi, i cui primi esemplari sono comparsi nel corso del Permiano, è quello che saprà evolversi maggiormente e sopravvivere fino al Mesozoico avanzato. Sono considerati simili ai Mammiferi per alcune caratteristiche molto spiccate, come la dentatura differenziata il minore numero di ossa costituenti il cranio e la disposizione verticale, "a colonna" degli arti.
Tipico esemplare dei Terapsidi è il Moscops, che aveva le dimensioni di un Rinoceronte.
Alla sottoclasse dei Sinapsidi appartengono anche i Pelicosauri, un altro importante gruppo di rettili vissuti tra il Permiano e il Giurassico. Facevano parte del gruppo sia alcuni predatori carnivori come l'Ophiacodon e il Varanosaurus, sia animali erbivori come il Dimetrodonte e l'Edaphosaurus.
Alla fine del Permiano comparirono altri animali paramammiferi, come il Lycaenops e il Thrinaxodon, animali a sangue caldo che separandosi tra erbivori e carnivori, si distinsero in molte differenti forme e continuarono adevolversi anche nel Triassico. Nella fase finale del Permiano comparvero i primi mammiferi, simili a topi e ratti.
Il periodo Permiano si conclude con una estinzione di massa in cui scomparvero moltissime specie. Particolarmente colpiti furono gli Animali marini ma anche molte specie terrestri e gli Insetti.
Asaki San
Animali del Triassico | Animali del Giurassico | Animali del Cretaceo |
Bibliografia:
V. De Zanche, P. Mietto. Il mondo dei fossili. Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1977
L.B. Halstead, G. Caselli. Evoluzione ed ecologia dei dinosauri. Eurobook Londra, 1976; Vallardi Industrie Grafiche per l'edizione in lingua italiana, Lainate (MI) 1976
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D. Meldi, S. Boni, L. Cecchi. Dinosauri dalla A alla Z. Origine, evoluzione, estinzione. Rusconi Libri S.p.a. Santarcangelo di Romagna.
M. La Greca, R. Tomaselli. La natura questa sconosciuta. Vol.3. Istituto Grografico De Agostini. Novara 1968
Enciclopedia Universo. Istituto Geografico De Agostini, Novara. 1971.