La moda d'inizio secolo

La moda di inizio secolo

Libri consigliati

Bibliografia

 

 

La data del 15 aprile 1900 sancisce l'ingresso dell'elettricità nella città di Parigi con l'accensione di 5000 lampade nel Palazzo dell'elettricità. L'evento, accompagnato dal discorso d'inaugurazione del ministro socialista Millerand, venne considerato
un simbolo di progresso e di cambiamento verso un'era nuova dominata dalla tecnica e dall'industrializzazione.
La fiducia nel progresso e il desiderio di modernità, si avvertì subito nella società del nuovo secolo e ben presto ebbe le sue ripercussioni anche nel mondo della moda.

La Grande Esposizione Universale di Parigi del 1900, riservò alla moda un posto di grande importanza. All'ingresso del padiglione della moda venne esposta una scultura in bronzo di Moreau-Vauthier, dal titolo La Parisienne, simbolo dell'eleganza del nuovo stile moderno, con abito scollato e mantello da sera. Nello stand della rivista di moda "La mode Illustree" venne reso disponibile il cartamodello dell'abito, che venne immediatamente copiato e diffuso.
L'interesse ad aggiornarsi sulle ultime novità e la voglia di cambiare è dimostrato anche dalla diffusione delle riviste di moda, dei cataloghi e dei cartamodelli che cominciavano a circolare negli ateliers, nelle boutiques e nei grandi magazzini di Parigi, molto richiesti e utilizzati dalle signore dell'epoca.

  • Negli anni tra il 1900 e il 1904 i cambiamenti sono ancora poco evidenti, anche perchè continuano a dettare le linee del gusto ancora i più famosi ateliers di fine secolo.

    Prosegue la produzione della casa Worth, fondata già nel 1857 a Parigi dall'inglese Charles-Frédéric Worth e ora portata avanti dal figlio.

    Altra casa di moda importante era quella di Redfern, l'inventore del tailleur.

    La maison delle sorelle Callot avava aumentato e diversificato la produzione, passando dalla lingerie all'abbigliamento di alta moda.

    Madame Paquin, oltre a condurre una delle case di moda di più note in tutta Europa, venne eletta presidentessa del Padiglione della Moda all'esposizione Universale di Parigi.

    Altri grandi ateliers erano quelli di Doucet e di Doeillet.

 

  1. In Italia, agli inizi del '900 generalmente si tendeva a seguire gli esempi francesi, ma con qualche eccezione.
    La più importante è rappresentata da Rosa Genoni, estrosa stilista e grande intellettuale, conoscitrice della storia del costime, scrisse diversi articoli e un manuale di storia della moda. La Genoni portò avanti una particolare linea di abbigliamento, in antitesi con la imperante tendenza francese, lanciando per la prima volta un gusto italiano. Creò una serie di abiti ispirandosi all'arte italiana del Gotico e del Rinascimento, mostrandoli con  successo all'Esposizione di Milano del 1906.

    Ma la gran parte delle sartorie italiane si adeguarono al gusto francese, cercando di accontentare le clienti, e, ad eccezione della Genoni, i primi grandi stilisti italiani cominciano a comparire solo negli anni '20.
    Quello che però contraddistinse la produzione sartoriale italiana era la tecnica di taglio, confezione e rifinitura, che raggiunse livelli di qualità altissima, difficilmente raggiungibile, diventando poi un punto forte, del futuro "made in Italy".

    A. Cocchi

 

 

 

Libri consigliati

 

Il tempo del vestire. Storia del costume e della moda. Dall'800 al 2000 (Vol. 3)
Per le Scuole superiori. Con espansione online.
Copertina flessibile. Edizione illustrata

 

 

Rosa Genoni. Moda e politica: una prospettiva femminista fra '800 e '900.
Ediz. illustrata Copertina flessibile

  

 

Il saggio di Manuela Soldi, con la prefazione di Maria Luisa Frisa, mette a fuoco la personalità di Rosa Genoni, figura di spicco nell'orizzonte intellettuale e politico a cavallo tra XIX e XX secolo. Artista della moda e designer, Rosa Genoni ha dedicato la propria vita a rendere le donne più consapevoli della loro importanza sociale e politica. Attraverso un nuovo stile di abbigliamento ha permesso alle donne di esprimere in modo libero la propria interiorità.

 

 

 

 

 

 

Jacques Doucet - Yves Saint Laurent : Vivre pour l'art.
Edizione illustrata. Copertina rigida

  

 Jérôme Neutres racconta la vita e l'arte dei due grandi desigers della moda Jacques Doucet e Yves Saint Laurent soprattutto attraverso il loro rapporto con il mondo dell'arte e con artisti come Brancusi, Braque, Chirico, Gray, Legrain, Matisse, Picasso.
Testo in francese.

 

 

 

Bibliografia

  1.  

    V. Maugeri A. Paffumi Storia della moda e del costume. Calderini Editore, Firenze 2005
    L. Kybalovà, O. Herbenovà, M. Lamarovà. Enciclopedia illustrata del costume. F.lli Melita Editore, La Spezia 1988
    C. Giorgetti. Manuale di Storia del Costume e della Moda. Cantini Gruppo D'Adamo Editore, Firenze
    E. Morini. Storia della moda XVIII-XX secolo. Skira editore, Ginevra-Milano 2006
    F. Podreider. Guida alla raccolta di stoffe di Rosa Genoni Podreider. Dattiloscritto. Archivio Storico della Società Umanitaria di Milano.

 

 

 

 

 
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