Chiesa di San Pietro in Bosco a Galeata

Cenni storici

Esterno

Interno

Bibliografia

 

Cenni storici

 

Nel centro storico di Galeata, in Piazza Palareti sorge la storica Chiesa di San Pietro in Bosco, preceduta dalla fontana del Marzocco, posta al centro della piazza.

 


Chiesa di San Pietro in Bosco e Fontana del Marzocco. Galeata.

 

In origine, sul luogo della costruzione attuale sorgeva un'antichissima pieve, risalente al IV secolo, costruita verso il 380, subito dopo l'editto di Teodosio. Alcuni reperti emersi durante i restauri effettuati all'inizio del XX secolo dimostrano che la chiesa è stata eretta sui resti di un tempio pagano, confermando così che l'area della chiesa attuale era un luogo sacro già in età romana.
Della primitiva costruzione rimangono alcuni resti di archi in cotto in stile tardo-romano, visibili sul fianco sinistro della costruzione e alcuni reperti e opere raccolte dal Museo Civico Mambrini. Tra queste il Fonte battesimale, ricavato dalla base romana di Quinto Valcenna proveniente da Mevaniola alcune colonnine decorative e capitelli risalenti al VI e VII secolo, una Madonna col Bambino in stucco del XVII secolo e diversi paramenti e oggetti liturgici.

In seguito, l'attività religiosa di San Pietro in Bosco si svolse in stretto rapporto con l'Abbazia di sant'Ellero, attiva già dal VI secolo.

 

 

Chiesa di San Pietro in Bosco Galeata.
Interno, veduta verso l'ingresso.

 
La chiesa ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli. Alcuni elementi marmorei, risalenti al VI-VII secolo d. C. sono conservati presso il Museo Civico Archeologico Mambrini.
La prima indicazione storica sulla chiesa di San Pietro in Bosco si trova in un atto notarile di Arnolfo da Galeata, datato 1082, dove si deduce che la chiesa era stata distrutta da un terremoto. La ricostruzione in forme romaniche avvenne un secolo più tardi, il 3 agosto  1180. L'avvenimento della consacrazione è testimoniato da un'epigrafe, conservata all'interno, di fianco all'altare maggiore. Si tratta di una lastra marmorea incisa con caratteri romani  dove si legge:


"Dio Massimo. L'anno 1180 nell'indizione tredicesima al tempo di Alessandro papa III, di Federico imperatore [Barbarossa] fu consacrata questa chiesa da Gerardo, Arcivescovo di Ravenna, al tempo di Giovanni, abate di Sant'Ellero, il 3 agosto."

 

 

Epigrafe riferita al terremoto del 1194. Chiesa di San Pietro in Bosco, Galeata

 

All'esterno, murata sulla facciata a sinistra si trova un'epigrafe riferita al terremoto del 1194 che sconvolse l'intera regione. L'iscrizione latina recita:

"Hoc opus est actum post partum Virginis factum anno milleno centeno quarto cum nonageno indictione duodecima, tempore Celestini pape III & Enrici imperatoris & Suavis sancti Illari abbatis & eodem anno terremotus magni fuerunt in partibus istis."

[Quest’opera fu fatta nell’anno 1194 dal parto della Vergine, indizione dodicesima, al tempo di papa Celestino III, di Enrico imperatore e di Soave abate di Sant’Ellero e nel medesimo anno ci furono in queste regioni dei grandi terremoti.]


Un'altra epigrafe marmorea, ora conservata presso il Museo Civico Mambrini a Pianetto, risale invece al II secolo ed è riferita ad una sepoltura.  E' una lastra di forma rettangolare, conclusa da un timpano con due delfini scolpiti.

 

Esterno

 

Chiesa di San Pietro in Bosco. sec. XII (ricostruzione sec. XX). Galeata.

 

L'attuale aspetto della chiesa è in stile neogotico e risale al 1919.  San Pietro in Bosco è costruita in pietra, intonatcata e dipinta all'esterno in rosa. La pianta a croce latina, con abside e bracci poligonali, è  orientata a est con l'ingresso a occidente. 

La facciata a capanna si imposta su uno zoccolo in pietra lisciata che si distingue da quello più rustico con pietre  a vista che gira tutt'intorno alla costruzione. Alle estremità la facciata è sostenuta da due contrafforti angolari che superano l'altezza con due brevi pinnacolin dal tetto a spioventi. scandita da sottili lesene in grigio chiaro e cornici in pietra serena in delicato contrasto sull'intonaco rosa.

 


Chiesa di San Pietro in Bosco. Dett. della lunetta e del rosone. Galeata.

 

Al centro, l'unico portale, architravato presenta una lunetta archiacuta, che ospita la figura a mezzobusto di San Pietro benedicente, dipinta da Guido Dolci di Prato (1880-1969), pittore e decoratore di stile macchiaiolo, attivo nella prima metà del Novecento. In alto, in asse rispetto al portale il settore centrale è traforato da un rosone neogotico a forma di ruota, con ncolonnine classiche sui raggi. La facciata  si conclude con il coronamento ad archetti pensili a sesto acuto, con un motivo che corre lungo tutto il perimetro della chiesa.

 

 

Chiesa di San Pietro in Bosco. Veduta dell'abside. Galeata.

 

Sul fianco sinistro della chiesa sorge il campanile, una torre quadrata di altezza modesta che sorge su un basamento con pietra a vista. Due piccole monofore si trovano sulla parete anteriore mentre la cella campanaria termina con una guglia piramidale piuttosto aguzza e si apre sui quattro lati con le bifore dagli archetti trilobi contenuti in archi a sesto acuto.

 

 

Interno

 

Chiesa di San Pietro in Bosco. Ricostruzione sec. XIX . Veduta dell'interno. Galeata.

 


L'interno, a navata unica, è di forme molto semplici, presenta un soffitto a capriate lignee e un arco a ogiva, che separa la navata dall'area del presbiterio. L'ambiente è luminoso poichè sia nell'abside che nelle pareti perimetrali si aprono grandi finestre bifore archiacute, di forme goticheggianti.

 


Chiesa di San Pietro in Bosco. Veduta del coro. Galeata.

 

Tre bifore aperte nelle pareti dell'abside illuminano anche il presbiterio dietro al quale è posto coro ligneo. L'abside è coperta da cinque vele disposte ad ombrello sostenute da una raggiera di costoloni.

L'elegante Altare maggiore, è stato progettato dall'architetto Ghiandai e finemente scolpito in pietra serena dal galeatese Antonio Albertini.

 


Chiesa di San Pietro in Bosco.
Cappella della Grotta di Lourdes. Galeata

 

La prima cappella è posta a sinistra rispetto all'ingresso mentre sull'altro lato sono ricavati la sagrestia e un locale di servizio. Un tempo era gestita dalla Compagnia del Santissimo Sacramento, e si distingue dalla altre due perchè è una semplice stanza di forma rettangolare e soffitto piano. Nella nella parete di fondo si trova un piccolo altare in pietra, simile a quelli della navata, mentre su una parete si trova la Grotta di Lourdes, realizzata dai fratelli Graziani di Faenza nel 1928.

 

 

Chiesa di San Pietro in Bosco, Galeata.  Primi due altari della navata.

 

Sulle pareti laterali della navata si trovano quattro altari settecenteschi scolpiti in pietra serena. Hanno tutti forme molto simili, composti da due colonne in stile composito con trabeazione e timpano curvilineo spezzato.
I due altari più vicini al presbiterio ospitano una nicchia centrale con le statue della Madonna addolorata e di san Giuseppe con Gesù  bambino.

 

 

Altare con la pala dell'Annunciazione di Jacopo Confortini. XVII sec.
Chiesa di San Pietro in Bosco, Galeata.

 

Nei due altari verso l'ingresso si conservano due pale d'altare del secolo XVII. A sinistra si trova l'Annunciazione, dipinta da Jacopo Confortini (Firenze 1602-1672), un monaco pittore fiorentino, conosciuto come Frate Confortini, attivo soprattutto in Toscana nel XVII secolo.

 

Anonimo toscano. Madonna col Bambino e Santi. sec. XVII. Chiesa di San Pietro in Bosco. Galeata.

 

Sulla parete a destra si trova la Madonna col Bambino e santi di scuola toscana.

  

  
Le due Cappelle nel transetto. Chiesa di San Pietro in Bosco. Galeata.

 

L'ultimo tratto della navata si interrompe per si aprirsi sui due lati con archi a tutto sesto in pietra arenaria che danno accesso alle due cappelle simmetriche. Queste si protraggono rispetto al corpo della chiesa sviluppandosi come un corto transetto.  Sono uguali, si distinguono soltanto per gli arredi interni. Sia nella pianta poligonale che nel soffitto a volte riprendono le forme dell'abside.  
La cappella a destra ospita un piccolo altare su cui è posto un tabernacolo, in quella a sinistra rispetto all'altare sono esposti diversi dipinti.


 

A. Cocchi




Bibliografia e sitografia:



AA.VV. Galeata: I monumenti, il museo, gli scavi. Società di Studi Romagnoli. La Fotocromo Emiliana, Bologna 1983.
AA.VV. Galeata. Centro Culturale Polivalente, Comune di Galeata. Edizioni Minerva, Bologna 1988
E. Leoncini. L'abbazia di Sant'Ellero. A cura dell'Associazione Culturale "Don Guido Facibeni" Grafica Studio Elle 1993
E. Leoncini. La quattrocentesca Chiesa di Santa Maria dei Miracoli di Pianetto. Nuova Tipografia Forlimpopoli
F. Faranda. Il Convento e la Chiesa di Santa Maria dei Miracoli a Galeata. Nuova Alfa editoriale, Bologna 1987
G. Mittarelli e G.D. Costadoni (1759). Annales Camaldulenses, tomo IV, Venezia
M. Baratta (1901). I terremoti d’Italia, Torino.

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