Basilica:
s. f. (archeol.) edificio pubblico romano con grandi sale per adunanze, comizi, attivitàmercantili, letture e sim.; a Roma si hanno notizie di basiliche dal II sec. a.C. (b. Porcia Sempronia); un esemplare ben conservato è quella di Pompei.
NellâÂÂetàimperiale la b. fu utilizzata come aula giudiziaria. (1570, A. Palladio: âÂÂbasilica, cioè il luogo dove si rende giustiziaâÂÂ;
av. 1580, V. Borghini), âÂÂedificio dell'antica architettura cristiana, derivato dalla basilica romana e destinato al cultoâ (sec. XIII, Miracole de Roma). Vc. dotta, lat. basilica(m), t. dell'arch. âÂÂedificio pubblico diviso in navate da una doppia serie di colonne o pilastriâÂÂ, dal gr. (stoà) basilike âÂÂ(portico) regioâÂÂ, poi âÂÂsala con colonneâÂÂ: il passaggio da âÂÂregioâ a âÂÂpubblicoâ è tutt'altro che isolato. Il n. contese ad e(c)clesia (V. chièsa) l'esclusivitàdella denominazione del tempio cristiano (anche minore), ma ora è confinato alla periferia romanza (rumeno, veglioto, ladino ecc.): le tracce toponomastiche documentano, tuttavia, la sua più ampia diffusione nei secoli andati.