Archaeopterix

L'Archaeopteryx, il cui nome indica "ala antica" è il più antico uccello che si conosca, risale al Giurassico finale. I più importanti reperti fossili che lo riguardano sono quelli provenienti dal giacimento di Solnhofen.

Questo Animale è stato identificato come un uccello per via delle impronte lasciate dalle penne sul reperto fossile, altrimenti sarebbe stato consideraro come un Rettile. L'Archaeopteryx rappresenta un anello di congiunzione tra i Rettili e gli Uccelli, poichè comprende in sè caratteristiche appartenenti ad entrambe le classi di animali. Alcuni elementi indicano la sua derivazione dagli Arcosauri Tecodonti, in particolare è molto vicino al Saltoposuchus, mentre altri lo assegnano alla nuova classe degli Uccelli.
L'Archaeopterix era infatti un piccolo Dinosauro chè anzichè essere ricoperto di squame era appunto ricoperto di penne, ma aveva anche altre particolari caratteristiche. Ad esempio il rimo dito delpiede, come già nel Compsognathus, un Celurosauro che sembra essere il suo diretto progenitore, era rivolto all'indietro. Questo, come avviene negli Uccelli, permetteva all'animale di arrampicarsi sugli alberi ed avere una presa salda sui rami. Anche il pube rivolto all'indietro è una'altra caratteristce che lo fa assegnate alla classe degli Uccelli. Altri particolari della sua anatomia sono invece più arcaici e simili ancora a quelli dei Dinosauri. Infatti, nonostante fosse dotato di un robusto becco osseo, aveva i denti e una lunga coda ossea. Gi arti anteriori, molto lunghi, terminavano con zampe a tre dita dagli artigli affilatissimi, come i suoi parenti Dinosauri, compreso il Compsognathus.
Ma è stata la presenza delle penne che ha determinato la sa appartenenza agli Uccelli. Sugli arti anteriori, allungati proprio per accogliere il piumggio, l'Archaeopteryx aveva esattamente lo stesso numero di penne degli Uccelli attuali: dieci penne primarie e quattordici secondarie.

L'Archaeopteryx viveva in fitte zone boscose e forse proprio l'ambiente ha condizionato la sua evoluzione. Le penne divennero molto importanti per isolare il corpo rispetto all'esterno in modo da mantenere alta la temperartura corporea anche quando il clima diventava più freddo.
Aiutandosi con le zampe anteriori saliva sugli alberi e le penne lo agevolavano quando si lanciava come gli altri Dinosauri planatori, il suo volo non poteva ancora ottenere irisultati raffinati degli Uccelli, ma riusciva già a battere le ali e a compiere qualche volteggio. Non aveva i muscoli pettorali e lo sterno svluppati come gli Uccelli,ma come loro aveva le ossa cave e piene d'aria. La coda lunga con l'ampio ventaglio di piume lo aiutava a stabilizzare il suo volo planato, ma era anche piuttosto ingombrante, rendendo faticosi i voli troppo lunghi e soprattutto impedendo il volo da terra verso l'alto.
Rifugiandosi nei boschi, l'Archaeopteryx ha potuto trovare un ambiente protetto in cui iniziare la sua evoluzione, lontano dagli Pterosauri, che in quel momento dominavano l'aria e con i quali non poteva competere. I suoi successori persero i denti, ridussero la coda, trasformarono gli arti anteriori in vere ali e impararono il volo attivo, battendo le ali con più forza. Inoltre trovandosi sul terreno potevano ripiegare le ali raccogliendole contro il corpo, con la possibilità di correre agilmente come i Dinosauri bipedi. A questo punto i nuovi Uccelli invasero i territori prima dominati dagli Pterosauri; questi una volta atterrati erano sempre una facile preda per i carnivori, perchè le loro ali si intrecciavano con gli arti posteriori e li costringevano a strisciare per camminare, muovendosi in modo impacciato e lento. Mentre gli Pterosauri erano destinati all'estinzione, gli uccelli continuarono ad evolversi arrivando fno ai giorni nostri.

 

Asaki San


Bibliografia:

 V. De Zanche, P. Mietto. Il mondo dei fossili. Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1977

L.B. Halstead, G. Caselli. Evoluzione ed ecologia dei dinosauri. Eurobook Londra, 1976; Vallardi Industrie Grafiche per l'edizione in lingua italiana, Lainate (MI) 1976

L. Cambournac, M.C. Lemayeur, B. Alunni, E. Beaumont. Dinosauri e animali scomparsi. Edizioni Laurus, Bergamo.

C.Walker, D. Ward. La Biblioteca della Natura. Fossili. Guida fotografica a oltre 500 generi fossili di tutto il mondo. Arnoldo Mondadori Editore S.P.A. Milano, 2006

M. Lambert. I fossili. Vallardi Industrie Grafiche S.P.A. Lainate (MI) 1994

P. D'Agostino. Dinosauri dalla A alla Z. De Agostini editore, Novara 2010

D. Meldi, S. Boni, L. Cecchi. Dinosauri dalla A alla Z. Origine, evoluzione, estinzione. Rusconi Libri S.p.a. Santarcangelo di Romagna.

A. Rigutti. Zoologia. Atlanti scientifici Giunti Editore, Firenze 2010

M. La Greca, R. Tomaselli. La natura questa sconosciuta. Vol.3. Istituto Grografico De Agostini. Novara 1968

Enciclopedia Universo. Istituto Geografico De Agostini, Novara. 1971.

Loading…