Gli animali nell'arte
Elenco alfabetico degli animali nell'arte
Nell'arte di tutte le civiltà gli animali hanno sempre un posto di rilievo: sono un genere rappresentativo sospeso tra naturalismo, scienza e fantasia, fonti di ispirazione per la bellezza delle loro forme, colori, linee e movimenti.
Nella storia dell'arte i primi soggetti rappresentati dall'uomo sono gli animali. Dalla preistoria ad oggi, gli animali hanno sempre continuato ad interessare ed affascinare gli artisti. Ammirati per le loro qualità, temuti per i loro comportamenti aggressivi, sfruttati come forza-lavoro, amati per la loro fedeltà e amicizia, sono spesso diventati simboli pieni di significati, incarnazioni di divinità o demoni, presenze importanti della natura e della vita dell'uomo.
Abbiamo quindi deciso di dedicare questa sezione di Geometrie fluide agli Animali nell'arte, seguendo sia una breve scansione temporale, sia offrendo un elenco in ordine alfabeto per analizzare diversi esempi di opere famose.
Le più antiche rappresentazioni di animali risalgono al Paleolitico Superiore. Tra gli esempi più famosi ricordiamo i celebri dipinti di lascaux, in Franca sud-occidentale, dove sono rappresentate diverse specie di animali. Si tratta soprattutto di mammiferi che rappresentavano le prede dei cacciatori preistorici. Tra i soggeti più frequenti è stato riconosciuto l'Uro, un bovino oggi scomparso, di dimensioni maggiori ai nostri Tori e con lunghe corna parallele. Accanto a numerosi Bisonti, molto rappresentato è il Cavallo, visto realisticamente in corsa, in mandrie numerose. E' presente anche il Cervo del quale sono evidenziate le corna molto ramificate. Ma si riconoscono anche Rinoceronti e diversi Felini.
Riferendoci ad alcune opere famose inseriamo di seguito un Elenco alfabetico degli animali
In questa pagina sono elencati gli Animali in ordine alfabetico, collegati ad esempi famosi della storia dell'arte.
Raffaello e aiuti. La creazione degli animali. 1517-19.
Affresco. Logge del Palazzo Apostolico, Roma, Vaticano.
Il Bisonte è presente in diverse occasioni nell'arte delle civiltà occidentali. In Europa è uno dei protagonisti delle scene di caccia del Paleolitico. Nei graffiti rupestri delle grotte di Altamira in Spagna, il Bisonte è rappresentato in numerosi esemplari e in diversi atteggiamenti, perchè ripreso nella sua vita selvatica all'interno di grandi branchi.
Nell'insieme lo stile dei graffiti di Altamira è naturalistico, ma i dipinti di queste grotte appartengono a periodo diversi. Negli esempi più importanti le forme prentano un'elegante stilizzazione, con forme flessuose e profili curvilinei che mettono in evidenza le masse dei corpi e il dinamismo delle scene. I colori sono vivacizzati dai contrasti, soprattutto in rosso e nero.
Il Cavallo è uno degli animali presenti nell'arte di tutti i tempi e di tutte le civiltà, sia come fedele compagno dell'uomo, sia come simbolo.
Spesso compare insieme all'uomo in scene di battaglia, eroismo o vittoria. E' associato alla nobiltà e al potere soprattutto quando è cavalcato da un condottiero o da un re. E' stato anche protagonista di miti sia nelle culture occidentali che in quelle orientali. Nelle diverse religioni rappresenta spesso un simbolo ed è molto presente anche nell'arte moderna in scene quotidiane e di lavoro. Oggi è frequente incontrare il cavallo nei marchi aziendali e nella pubblicità.
Da un punto di vista storico, il cavallo è già uno dei soggetti preferiti degli artisti paleolitici. Lo troviamo insieme ad altri animali selvatici, nei graffiti preistorici come quelli di Lascaux.
Cavalli. Paleolitico Superiore. Graffiti rupestri. Lascaux, Francia.
Molto belli sono i cavalli delle pitture rupestri di Lascaux in Francia, risalenti al Paleolitico superiore e rappresentati in grandi branchi lanciati al galoppo. In questi esempi sono utilizzati colori diversi, dai gialli ocra ai rossi, ai bruni e ai neri, con effetti di grande vivacità.
Gli esempi più antichi di rappresentazioni artistiche del Cervo risalgono al Paleolitico Superiore. Uno splendido esemplare di questa specie è visibile tra i Graffiti rupestri della grotta di Lascaux, in Dordogna, nella Francia sud-occidentale. L'animale è rappresentato molto realisticamente, ferito, in atto di cadere con le zampe anteriori piegate, la testa protesa in avanti e la bocca aperta in un bramito di dolore. Le proporzioni del corpo sono alterate per mettere in evidenza la mole di un grande animale, i dettagli anatomici sono descritti con attenzione naturalistica, in particolare colpiscono le corna molto ramificate. La pittura sembra appartenere dl cosiddetto Terzo Stile secondo la classificazione di Leroi-Gouran.
Anche se nell'arte occidentale non è molto frequente incontrarlo, il Rinoceronte è rappresentato soprattutto per il suo aspetto inconsueto e strano.
Le immagini più antiche sono quelle paleolitiche dei graffiti rupestri di Lascaux, dove i rinoceronti compaiono insieme ad altri animali selvatici. Una di queste scene li vede in lotta, mentre si scontrano. Si tratta di graffiti appartenenti al I stile paleolitico, sono tracciati con le sole linee di contorno nere, realizzate utilizzando bastoncini di carbone. Lo stile è sintetico, ma le grandi masse dei corpi, i loro volumi e i movimenti sono resi in modo realistico.
Rinoceronti. Paleolitico Superiore. Graffrito rupestre. Lascaux, Francia
Uro. Dett. Paleolitico superiore. Graffito rupestre. Lascaux, Francia.
L'Uro è una delle tante specie di Animali oggi estinte, di cui abbiamo testimonianza attraverso i più antichi esempi d'arte, soprattutto quelli appartnenti alla Preistoria. Questo bovino, simile ad un Toro ma di dimensioni maggiori e indole piuttosto vivace ed aggressivo, è rappresentato in modo piuttosto realistico insieme ad altri animali nei Graffiti rupestri della grotta di Lascaux, in Francia sud-occidentale. In questo importante monumento risalente al Paleolitico Superiore l'Uro è rappresentato più volte e solitamente è mostrato in corsa, o comunque in movimento. In un dettaglio si può notare una scena di gusto naturalistico, in cui l'animale è mostrato con la testa girata e il muso di profilo descritto con grande attenzione. Si possono notare la forma triangolare della testa e i particolari del muso e delle lunghe corna dritte. I contorni ben delineati, la cura dei dettagli e la stesura di diversi colori indicano che il dipinto appartiene al II stile Paleolitico. Non è ancora presente la sfumatura, ma la resa è vivace e dinamica.
Alessandra Cocchi