Santa Maria in Solario a Brescia

Santa Maria in Solario. Aula superiore della chiesa. VIII sec. Brescia.Santa Maria in Solario. Aula superiore della chiesa. VIII sec. Brescia.

 

La chiesa bresciana di Santa Maria in Solario rivela uno splendente Medioevo, ricco di colore spiritualità e qualità artistica di grande suggestione.

Santa Maria in Solario fa parte del complesso monastico benedettino di San Salvatore in Santa Giulia a Brescia ed è l'antico oratorio del monastero.
L'edificio, di forme romaniche è costruito in pietra di medolo e risale al XII secolo. All'esterno, sulla facciata verso la strada, si possono notare alcuni blocchi di marmo inseriti nella muratura; qualcuno di essi reca antiche iscrizioni.

Santa Maria in Solario è una costruzione composta di due parti.
La parte inferiore, di pianta rettangolare, era adibita a sacello, e aveva la funzione di custodire il tesoro del monastero.
La parte superiore, è caratterizzata all'esterno da un tiburio di forma ottagonale, ornato da una loggetta cieca con arcatelle, che racchiude la cupola visibile all'interno.

Entrando, al piano inferiore ci si trova in un ambiente di proporzioni equilibrate, coperto da volte a crociera impostate su archi e sorrette dai contrafforti alle pareti e dall'ara romana al centro, reimpiegata con funzione di pilastro. Sulle facce dell'ara si legge ancora: <<Deo Soli Res Publ(ica)>> (la comunità dedica al Dio Sole). Da questa dedica si può chiaramente capire che si trattava di un antico altare dedicato al dio Sole, e da questa originaria funzione discende il nome "Solario" attribuito alla chiesa. Nel sacello, dedicato alla venerazione delle reliquie, sono esposti i preziosi manufatti appartenenti al tesoro del monastero: la lipsanoteca in avorio del IV secolo e un dittico in avorio del V secolo, a questi si aggiunge il fregio a girali di età romana imperiale.
Nello spessore della muratura è ricavata una scaletta che conduce al livello superiore.

L'interno dell'oratorio, al piano superiore è caratterizzato da un ambiente quadrato, con tre piccole absidi ricavate nello spessore murario e pennacchi agli angoli che formano un'imposta ottagonale su cui poggia la cupola emisferica.
Tutto l'ambiente è decorato con affreschi, apparenenti a periodi diversi. Sull'abside centrale restano alcuni frammenti di dipinti trecenteschi, mentre quelli visibili sui pilastri laterali risalgono al Quattrocento. Meglio conservati sono gli affreschi sulle pareti eseguiti tra il 1513 e il 1534 dal bresciano Floriano Ferramola e dai suoi allievi. Secondo un preciso programma iconografico, il ciclo rappresenta scene evangeliche, i quattro evangelisti, e storie riferite ai santi legati all'ordine benedettino (in particolare Santa Giulia) o alle reliquie conservate nel sacello. Sulla sommità della cupola è rappresentato Dio Padre, in un cielo stellato.
Al centro dell'ambiente campeggia la Croce di Desiderio, della fine dell'VIII, inizi del IX secolo. E' realizzata su un supporto di legno rivestito in lega metallica e ornata con 212 cammei, gemme e smalti.
 

 

A. Cocchi

 

Bibliografia

G. Cricco, F.P. Di Teodoro,itinerario nell’arte, Zanichelli, 2006.
AAVV. L'italia. Lombardia. Touring Club Italiano
AAVV. La Nuova Enciclopedia dell'arte. Garzanti, 1986
 

 

 
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