Praha: Vltava's waves

 Elisabetta Ricca Rosellini vive il suo soggiorno a Praga come un'esperienza particolarmente intensa. Rimane affascinata soprattutto dalla Moldava, in cui i movimenti, i riflessi e le increspature dell'acqua diventano spunti creativi. Ne riporta alcune note e una serie di fotografie, presentate con semplicità, come appunti di viaggio, ma di grande valore emozionale e poetico.

 

 

 

Una compatta Canon


Quasi assenti le nozioni di fotografia

 

 


Elisabetta Ricca Rosellini. Vltava Waves. 2009. Fotografia a colori.
E. Ricca Rosellini © Copyright. Collezione privata



Le reflex a pellicola cercavano i crepuscoli e ne coglievano le incertezze e i vuoti

 

 Elisabetta Ricca Rosellini. Vltava Waves.  2009. Fotografia a colori.
E. Ricca Rosellini © Copyright. Collezione privata



Questa cerca spontaneamente l'acqua,

 


Elisabetta Ricca Rosellini. Vltava Waves. 2009. Fotografia a colori.
E. Ricca Rosellini © Copyright. Collezione privata

 

 

 

le sue superfici mobili che con minimi accorgimenti si fermano, 

si plasmano e mostrano insieme ai riflessi qualcosa delle profondità

 

 


Elisabetta Ricca Rosellini. Vltava Waves.  2009. Fotografia a colori.
E. Ricca Rosellini © Copyright. Collezione privata

 



Un filo di vento le sfiora, o una vela, un albero, un muro si riflette;

 

Elisabetta Ricca Rosellini. Vltava Waves. 2009. Fotografia a colori.
E. Ricca Rosellini © Copyright. Collezione privata

 


il cielo si raddoppia - increspato - con forme e colori che mutano ad ogni attimo

Si può guardare per ore

 


Elisabetta Ricca Rosellini. Vltava Waves. 2009. Fotografia a colori.
E. Ricca Rosellini © Copyright. Collezione privata

 

 

E. Ricca Rosellini


 


Elisabetta Ricca Rosellini. Vltava Waves. Dett. 2009. Fotografia a colori.
E. Ricca Rosellini © Copyright. Collezione privata

 

 

« dès que nous exprimons quelque chose, nous le diminuons étrangement. nous croyons avoir plongé jusqu'aux abîmes et quand nous remontons à la surface, la goutte d'eau qui scintille au bout de nos doigts pâles ne ressemble plus à la mer d'où elle sort. nous croyons avoir découvert une grotte aux trésors merveilleux; et quand nous revenons au jour, nous n'avons emporté que des pierreries fausses et des morceaux de verre; et cependant le trésor brille invariablement dans les ténebrès. »

Maurice Maeterlinck, “Le trésor des humbles”, Nel brano IV, La morale mistique. 1897

 


Elisabetta Ricca Rosellini. Vltava Waves. 2009. Fotografia a colori.
E. Ricca Rosellini © Copyright. Collezione privata

 

 

(quando noi esprimiamo qualcosa, la svalutiamo stranamente. Crediamo di esserci immersi fino alle profondità e quando ritorniamo alla superficie, la goccia d’acqua che scintilla sulla punta delle nostre dita pallide non somiglia più al mare da cui proviene. Crediamo di aver scoperto una grotta di meravigliosi tesori; e quando noi risaliamo alla luce, non ne abbiamo tratto che pietre false e frammenti di vetro; e tuttavia nelle tenebre il tesoro continua a brillare)

 E. Ricca Rosellini

 

 


Elisabetta Ricca Rosellini. Vltava Waves. 2009. Fotografia a colori.
E. Ricca Rosellini © Copyright. Collezione privata

 

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