Chiesa di San Biagio a Partina

La Chiesa di San Biagio a Partina è già documentata dal XIII secolo nel nel Regesto dei monaci di Camaldoli, dove risulta affacciata sulla piazza, situata presso il "piano delle vigne". Si trattava di una piccola costruzione che fungeva da oratorio ed a quel tempo era sottoposta alla più importante Pieve di Santa Maria Assunta. Le notizie sulle origini e sulle vicende costruttive sono scarse, ma sappiamo che la chiesetta assunse un'importanza maggiore nel corso del XVIII secolo, in seguito alla decadenza della Pieve.

 


Chiesa di San Biagio a Partina. 1784-93. Veduta dell'interno. Foto: A. Cocchi

L'importanza di San Biagio crebbe nel 1744, quando la chiesa assunse il ruolo di "Prioria". Quarant'anni dopo, il 20 Aprile 1784, il Vescovo Nicola Marcacci stabilì con un decreto la soppressione dell'antica Pieve di Santa Maria Assunta, ormai in rovina, e il passaggio a "Pievania" di san Biagio. Si rese quindi necessario l'ampliamento e rinnovamento della chiesa nelle forme attuali. La ricostruzione avvenne probabilmente tra il 1784 e il 1793. Successivamente si sono susseguite altre modifiche e diversi interventi di restauro, tra cui quelli avvenuti nel XX secolo.

 


Chiesa di San Biagio a Partina. 1784-93. Veduta della facciata. Foto: A. Cocchi

 

La costruzione ha pianta a croce latina, con abside e transetto di forme squadrate, corti ma piuttosto ampi rispetto al corpo della chiesa. All'esterno presenta un aspetto semplice, proporzionato e classico, in cui spicca il delicato contrasto tra le membrature grigie in pietra serena e l'intonaco color crema. La facciata a capanna  si conclude con un timpano triangolare sostenuto da quattro paraste angolari di ordine gigante con capitelli dorici. Al centro della facciata un grande oculo ripete in proporzioni maggiori l'oculo che si apre nel frontone.

 


Chiesa di San Biagio a Partina. 1784-93. Portale neoclassico. Foto: A. Cocchi

Il portale è architravato e riprende in scala minore il motivo del timpano e delle doppie paraste. Rispetto alla parte anteriore la zona absidale è più spoglia e con muratura a vista.


Abside della chiesa di san Biagio. Foto: A. Cocchi

 


L'interno, ad aula unica,  è ampio e solenne, coperto da una volta a botte ribassata poggiante su una trabeazione con cornice in aggetto. Le paraste  sostengono la volta e scandiscono le pareti in campate. La stessa scanione regolare viene ripresa sul soffitto dalle costolature piatte che attraversano la volta e formano una serie di archi ribassati. 

 



Volte della Chiesa di san Biagio. Foto: A. Cocchi

Procedendo verso il presbiterio, una grande serliana con arco trionfale separa lo spazio della navata dal transetto e dall'area presbiteriale. Il grande arco si imposta su colonne con capitelli ionici e festoni dorati, ripresi anche nei capitelli delle paraste. Il presbiterio è coperto da una cupoletta emisferica, con oculo centrale e quattro peducci di raccordo.

 


Chiesa di San Biagio. Interno. Veduta verso l'ingresso. Foto: A. Cocchi

 

Entrando oggi nella chiesa si nota un forte contrasto di luce tra il presbiterio, luminosissimo per via delle finestre del transetto e della cupola, e la navata più in ombra. In origine però la navata doveva essere molto luminosa, soprattutto in alto, per via delle numerose finestre ora chiuse e l'aggetto della trabeazione poteva creare un'ombra molto più attenuata di quella attuale. La luce più diffusa metteva sicuramente in evidenza i colori, secondo un gusto tipicamente settecentesco: le sfumature rosa e verdi di colonne e paraste, le decorazioni dorate dei capitelli bianchi e il delicato contrasto tra l'intonaco color crema delle pareti e le membrature bianche.

  


Altare Maggiore, chiesa di san Biagio, Partina. Foto: A. Cocchi

 

Alla sobrietà architettonica si associa anche una sobrietà nelle decorazioni e negli arredi. Ai lati dell'altare, nelle pareti interne dell'abside si trovano le due belle statue di Angeli porta-cero in legno intagliato e dipinto, opera di uno degli abili maestri intagliatori molto attivi tra Sei e Settecento nel territorio casentinese. Le statue poggiano su piedistalli sorretti da mensole. Ai due angoli del transetto, rivolte verso la navata sono ricavate due nicchie ad arco contenenti due statue di santi.

 


Angelo porta-cero. Chiesa di san Biagio, Partina. Foto: A. Cocchi

La decorazione pittorica è riservata soprattutto alla cupola, dove sono rappresentati, secondo una composizione a croce, i quattro Evangelisti seduti sul trono e quattro tondi con gli arcangeli. Si tratta di una composizione che riprende una soluzione tipicamente bizantina.


La cupola della chiesa. Foto: A. Cocchi

 

Sul soffitto della navata, al centro, racchiuso in una cornice mistilinea in stucco, è dipinto il disco solare con il monogramma di Cristo.

 


Vetrata con San Biagio. Chiesa di san Biagio a Partina. Foto: A. Cocchi

Particolarmente belle sono le vetrate delle finestre, istoriate e a colori vivaci, purtroppo non visibili chiaramente perchè in ombra. Una di esse che si apre sulla parete dell'abside, dietro all'altare, rappresenta san Biagio con due fedeli.

A. Cocchi

 

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