capriccio

Capriccio:

s. m. ‘ribrezzo, brivido di paura, raccapriccio’, ‘desiderio, idea, progetto bizzarro’, ‘innamoramento superficiale e passeggero’, ‘composizione musicale o figutrativa di schema libero e di carattere estroso’ (1758, Lacombe). Etim. incerta. Forse capriccio deriva dall'ant. caporiccio, attest. in C. Angiolieri (av. 1313) nel senso di ‘desiderio, voglia’, rimane inoltre da chiarire il rapporto semantico, tutt'altro che evidente, tra capriccio ‘desiderio’ e capriccio ‘paura’ (a quest'ultimo vanno collegati raccapricciare e raccapriccio e l'ant. accapricciare ‘inorridire’, attest. in Dante, av. 1321), e quindi, pur non potendo proporre un'etim. persuasiva, non vogliamo rinunziare all'ipotesi che si tratti di due parole d'orig. diversa, venute poi a convergere foneticamente.

 

A. Severi

 

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