Mariano Fortuny

 Mariano Fortuny y Mandrazo, pittore, decoratore e grande creatore di moda della Belle époque, nacque a Granada, in Spagna, nel 1861.

Era figlio d'arte, il padre, Mariano Fortuny y Carbò era pittore e incisore. La sua opera pittorica di Fortuny senior influenzò fortemente il gusto e il costume della seconda metà  dell'800. Ottenne grande successo, raggiungendo una fama internazionale. Accumulò una ricchezza enorme, e possedeva una residenza principesca a Ville Giulia a Roma. Morì lasciando il figlio ancora molto piccolo.

Mariano Fortuny junior fu un artista eclettico, molto estroso, che seppe crearsi una solida cultura figurativa. Lavorò in diversi campi: 

  • nel teatro,
  • nell'arredamento,
  • nei tessuti e della moda.

    Nel campo della moda portò avanti un accurato studio sulle stoffe antiche, sperimentò nuovi tipi di tessuto, accolse lo spirito innovatore di Paul Poiret, sviluppò nei suoi lavori i concetti di libertà  e movimento, orientandosi su una personalissima reinterpretazione dei costumi delle civiltà  del passato, in particolare quella greca.
    La sua opera creativa si manifestò a Venezia, dove aveva stabilito il suo atelier.

I Knossos

Ispirandosi alle decorazioni vascolari della civiltà  minoica, realizzò i Knossos, tessuti leggerissimi, stampati con motivi di grande effetto.
I Knossos vennero anche sviluppati con decorazioni tratte da motivi copti, persiani, rinascimentali, barocchi,moreschi, africani, orientali, con soluzioni e fusioni originali e raffinate.
Utilizzò i Knossos anche per realizzare  costumi teatrali che vennero indossati da artisti famosi, come la ballerina Mata Hari.

Il katagami

Nel suo laboratorio veneziano sperimentò l'antica tecnica giapponese del katagami, rielaborandola fino ad ottenere un nuovo sistema di stampa serigrafica, ottenendo effetti sofisticati anche su tessuti semplici e dalla tramatura regolare, ad imitazione di broccati, damaschi, e preziose stoffe con fili d'oro.


Il Delphos

Lo studio della statuaria greca del periodo arcaico e di quello classico, insieme al rinvenimento, nel 1906 di frammenti di tessuti dell'antica Grecia, portarono, nel 1907, alla creazione del Delphos, un elegante abito ispirato al chitone delle korai arcaiche, come la celebre Hera di Samo, o ad opere di bronzo come l'Auriga di Delphi.

Il Delphos è una tunica in seta plissettata, dalla forma semplicissima, lunga fino a terra. Si tratta di un tubino cilindrico, ottenuto con quattro teli tagliati a dritto filo e cuciti nel senso della lunghezza. I teli, di forma rettangolare, si allargano in alto in modo da formare delle maniche corte. Il giro manica viene definito dalle fettucce cucite all'interno obliquamente, dalla spalla all'ascella.

In alcuni casi, Fortuny completò il modello del Delphos con l'aggiunta del kolpos: una cintura decorata con perline di Murano, mentre per mettere in evidenza le spalle e le maniche, inserì cordoncini di seta a intreccio.

Per le sue caratteristiche, il Delphos rappresenta una radicale innovazione nell'abbigliamento femminile, poichè proponeva un indumento estremamente confortevole, privo di busto, e di facile realizzazione, essendo basati su un modello con pochi tagli e cuciture.
L'elegante semplicità  della forma era inoltre abbinata ad una raffinatissima scelta dei tessuti, poichè i Delphos erano realizzati in sete e veli, rasi e taffetas, con una vasta gamma di colori, che andavano dalle tinte più neutre, come i grigi e i beige, fino ai toni squillanti dei rosa, rossi, blu, verdi e viola.

Questo tipo di abito, così nuovo e anticonformista incontrò il favore di molte signore dell'alta società , soprattutto quelle più eccentriche o di spirito più aperto come intellettuali e artiste. Il Delphos divenne l'abito preferito di attrici di fama come Sara Bernardt ed Eleonora Duse, della celebre ballerina Isadora Duncan, e persino da eroine nate dalla fantasia di scrittori come i personaggi femminili di Gabriele D'Annunzio e di Marcel Proust.
Fortuny disegnò le scene e i costumi teatrali per la Francesca da Rimini, una tragedia di Gabriele D'Annunzio che venne interpretata anche da Eleonora Duse.
Marcel Proust scrisse una lettera alla moglie di Fortuny dicendo che avrebbe voluto vestire i personaggi femminili dei suoi romanzi La prigioniera  e La fuggitiva con gli abiti di Fortuny.

 

 A. Cocchi


Bibliografia

V. Maugeri A. Paffumi Storia della moda e del costume. Calderini Editore, Firenze 2005
L. Kybalovà , O. Herbenovà , M. Lamarovà . Enciclopedia illustrata del costume. F.lli Melita Editore, La Spezia 1988
C. Giorgetti. Manuale di Storia del Costume e della Moda. Cantini Gruppo D'Adamo Editore, Firenze
E. Morini. Storia della moda XVIII-XX secolo. Skira editore, Ginevra-Milano 2006
F. Podreider. Guida alla raccolta di stoffe di Rosa Genoni Podreider. Dattiloscritto. Archivio Storico della Società  Umanitaria di Milano.

 

 
Approfondimenti
Loading…