Madonna col Bambino e santi di Michele Tosini

La Madonna col Bambino e Santi è realizzata da Michele Tosini, meglio conosciuto come Michele di Ridolfo del Ghirlandaio, artista fiorentino attivo per tutta la prima metà  del '500 e nel ventennio successivo. Michele Tosini (nato nel 1503 e morto nel 1577) è stato dapprima allievo di Lorenzo di Credi, poi aiuto del Ghirlandaio, dal quale ha preso il soprannome. Il suo lavoro è stato molto apprezzato ai suoi tempi, ed ha ricevuto commissioni  importanti sia nell'ambiente gentilizio che in quello ecclesiastico fiorentino.
L'appartenenza del territorio di Bagno di Romagna al dominio di Firenze già  dalla fine del '400 ha determinato anche la diffusione dell'arte e della cultura fiorentina nei principali dentri dell'appennino romagnolo.  E questo dipinto ne è una importante testimonianza.

Secondo gli studiosi l'opera è stata realizzata prima del 1560, ad olio su tavola. Nel 1985 è stato effettuato un restauro.
La composizione è chiaramente impostata sulle diagonali. Le forme sono allungate e impostate su una solida volumetria. I colori sono accordati armonicamente, su una gamma di colori tendenzialnmente freddi e ben equilibrati nei toni.
Secondo un'iconografia tipica del Manierismo fiorentino, il centro della scena è occupato dalla Madonna che abbraccia il Bambino con un gesto affettuoso, il viso dall'espressione dolce e serena e la testa inclinata di lato, il Bambino, vivace e con lo sguardo rivolto allo spettatore, ricordano le madonne col bambino di Raffaello. 
A sinistra del gruppo centrale, San Giovanni Evangelista è  riconoscibile dal Vangelo tenuto con la mano sinistra e dall'aquila, animale simbolico a lui attribuito, che spunta da sotto l'ampio mantello. Il santo è rappresentato anziano, con barba e capelli bianchi, ha una figura imponente e vigorosa, il volto di profilo, rivolto verso la Madonna. Ha un atteggiamento molto sicuro, sia per l'espressione, sia per il gesto deciso con cui afferra il suo mantello, ben evidenziato dall'avambraccio destro che esce dalla manica rimboccata.

A destra, San Giovanni Battista, vestito di pelli e coperto da un mantello annodato sul petto, con la destra sostiene la croce, e rivolgendosi allo spettatore con l'indice verso l'alto, pochè è "colui che ha indicato Gesù Cristo come il salvatore e figlio di Dio".
Il modello più diretto di riferimento dell'opera del Tosini è certamente il fiorentino Andrea del Sarto, ma sono rintracciabili anche spunti michelangioleschi.

Cecilia Spighi, Silvia Fabbri Della Faggiola, Camilla Bianco  (alunni del Liceo Classico Monti, Cesena)


Bibliografia e sitografia

Giulio Fallani, Appennino romagnolo, edizioni Multigraphic, Il laboratorio, 1990, Firenze
- Francesco Santucci, Storia della Val di Bagno, editore Il ponte vecchio, 1999, Cesena
- M.A.Lippi Mazzi, Corzano tra storia e leggenda, stabilimento topografico dei comuni, 1976, Santa Sofia
- Don Giovanni Vecci, Corzano e l’Alta valle del Savio, edizione fuori commercio, 1991, Sarsina
- Alfredo Bellandi – Roberto Greggi – Giuliano Marcuccino, Corzano: dal castello al santuario, editore centro di studi storici Bagno di Romagna – San Piero in Bagno, 1996, Cesena
- Pier Giovanni Fabbri, La Val di Bagno in età  medievale e moderna, edizioni centro studi storici Bagno di Romagna, 1991, Forlì
-, Rocche e castelli di Romagna, edizioni Alfa, 1971, Bologna

 

 
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