Il vino di Mozart e il Don Giovanni di Slevogt

Tra i personaggi famosi appassionati di vini va ricordato Wolfgang Amadeus Mozart. Mozart amava il vino Mazermino tant'è che lo volle citare nell'opera Don Giovanni. Durante la 17° scena, Don Giovanni, detto il libertino a fianco del fido Leporello, gusta l'ultima cena a base di un piatto di fagiano e degustando il vino esclama la frase: "Versa il vino eccellente Mazermino".

Dedichiamo questa pagina al pittore tedesco Max Slevogt che ha dedicato diversi dipinti alle scene del Don Giovanni di Mozart e ad alcuni ritratti del celebre musicista risalentio al XVIII e XIX secolo. Infine segue la svcìcheda tecnica del vino Mazermino.

 

Il Don Giovanni di Max Slevogt

 

Il pittore tedesco Max Slevogt, uno dei maggiori esponenti dell'Impressionismo e della pittura en plen air, ha dedicato diversi dei suoi lavori proprio all'opera mozartiana del Don Giovanni. Diverse versioni sono dedicate al celebre tenore Francisco d'Andrade nella sua interpretazione di Don Giovanni.

 


Max Slevogt. Francisco d'Andrade sul palco. 1902. Olio su tela. 

 

Nel 1902 il pittore propone una visione in scorcio dall'alto di un palco con D'Andrade come Don Giovanni. In una inquadratura obliqua, che ricolda quelle di Degas, viene colto l'attimo dell'ingresso del cantante mentre si trova sul bordo del palcoscenico.

 


Max Slevogt. Francisco D'andrade canta l'aria dello champagne. 1903.
Olio su tela. Stuttgart, Staatsgalerie.

 

Nel 1903 dipinse un altro significativo ritratto di Francisco D'Andrade nel momento in cui canta l'aria dello champagne. Il dipinto è oggi conservato alla Staatsgalerie di Stuttgart. Lo stile impressionistico di Slevogt, con le decise e vibranti pennelate, rende molto bene il momento in cui il cantante al centro del palcoscenico, canta il suo pezzo alzando in alto il fazzoletto bianco. Il punto di vista dall'alto sembra proprio quello di uno spettatore affacciato ad un palco del teatro.

 


Max Slevogt. Francisco d'Andrade come Don Giovanni. Olio su tela. 1912.
Berlino, Alte Nationalgalerie.

 

In un'altra versione dello stesso tema, Slevogt ripropone nel 1912 Francisco d'Andrade in abito di scena.
In questo caso il cantante è mostrato in atteggiamento più spavaldo, mentre sfodera la spada. Il dipinto a olio si trova alla Alte Nationalgalerie di Berlino.

 


Max Slevogt. Don Giovanni incontra la statua del Commendatore. Olio su tela. 1906

 

Nella stessa Galleria berlinese si trova anche una delle scene più drammatiche dipinte dal pittore tedesco: L'incontro di Don Giovanni con la statua del Commendatore del 1906. Nonostante le piccole dimensioni del quadro, la scena ha un impatto fortemente emozionale per la prevalenza dei neri e le improvvise luci delle pennellate rosse, bianche e gialle che ne fanno un anticipo di espressionismo.

 

Max Slevogt. Francisco D'Andrade. 1912. Olio su tela


Un'altra versione, risalente al 1912 è più statica nella composizione ma dinamizzata nelle pennellate guizzanti è il ritratto in cui il Cantante indossa un costume rosso con mantello bianco.

  

 

 Max Slevogrt. Ritratto di Francisco D'Andrade mentre legge. 1903. Berlino, Galleria Nazionale.


Al 1903 risale il bel ritratto di Francisco D'Andrade mentre legge, conservato nella Galleria Nazionale di Berlino.

 

I Ritratti di Mozart

 


Barbara Kraft. Ritratto di W. A. Mozart. 1818. Olio su tela. 

 

Al grande compositore austriaco sono stati dedicati numerosi ritratti. Uno dei ritratti di Mozart più conosciuti è quello realizzato postumo, nel 1818 dalla pittrice austriaca Barbara Steiner Krafft. Il grande compositore è ritatto mentre emerge dall'ombra dello sfondo e si volge verso di noi con espressione serena e uno sguardo attento nella sua celebre giubba rossa.

 

 
Pompeo Batoni. Ritratto di W. A. Mozart fanciullo. 1760-70. olio su tela.  54 X 43,8 cm. Collezione privata

Questa fotografia in bianco e nero è una rara immagine del Ritratto di Mozart bambino realizzato dal lucchese Pompeo Batoni e appartenente ad una collezione privata. Batoni era un ritrattista attivo a Roma in pieno '700, ebbe fama internazionale e la maggior parte dei suoi committenti erano inglesi e tedeschi. Il dipinto, nella sua essenziale impostazione neoclassica rivela una grande vivacità nel dinamismo della posa e nello sguardo diretto allo spettatore.

 


Joseph Hochel. Ritratto di W. A. Mozart. 1783-85. Olio su tela. Museo della Scala. Milano.

 

Nel 2009 alla Scala di Milano è stato ritrovato un ritratto di Mozart di cui non si aveva conoscenza. L'autore è il ritrattissta austriaco Joseph Hichel e il dipinto risale al 1783-85.


Saverio della Rosa. W. A. Mozart al Pianoforte. 1770. Olio su tela. 

 

Questo Mozart adolescente ripreso ritratto mentre suona il pianoforte è invece opera di Saverio Dalla Rosa e risale al 1770. Il quadro è stato infatti realizzato durante il soggiorno del musicista a Verona su richiesta di Pietro Lugiati.

 

A. Cocchi

 

 

Il Mazermino vino di Mozart

 


Il Mazermino è un vitigno a uva nera autoctono italiano, comparso in Italia intorno al XVsecolo, le regioni dove si coltiva sono: Veneto, Trentino, Alto Adige, Lombardia Emilia Romagna.

In particolare a sud di Trento nella Vallagarina, Parecchie aziende coltivano questo vitigno. Una tra queste è anche una scuola di pensiero: PROGETTO SONORO E VIGNA un'azienda che ha impiantato nel vigneto più di cinquanta diffusori con effetto Wi-FI mettendo in onda 800 composizioni musicali di Mozart per 36 ore consegutive. Questa sinergia artistico-naturale tra le piante e il bel suono fa sì che la vite stia in salute e produca uva migliore.

MARZEMINO
colore rosso rubino con riflessi violacei; profumo vinoso e fruttato; estremamente elegante al gusto e piacevolmente tannico
Denominazione Trentino DOC
Uve Marzemino
Vigneto Navicello
Terreno di origine alluvionale, profondo, tessitura sabbiosolimosa;
significativo contenuto in calcare attivo,
Buona dotazione di sostanza organica
Forma di allevamento pergola semplice trentina
Densità d'impianto 4.200 ceppi/ettaro
Anno d'impianto 1989 - 2008
Resa/ceppo 3,2 kg/ceppo
Vendemmia manuale, ultima decade di settembre
Vinificazione tradizionale vinificazione in rosso con macerazione
di 8 giorni alla temperatura di 25°C
Affinamento 8 mesi in acciaio, 2 mesi in bottiglia
Produzione 9.000 bottiglie
Temperature di servizio 16°C
Abbinamenti l'eleganza ne suggerisce il consumo in abbinamento
a primi piatti saporiti o secondi

V.R. Serafini

 

 
Approfondimenti
Loading…