Profilo storico
I teatri di Romagna
Architettura e stile
Bibliografia
In Romagna la tradizione del teatro ha radici antiche e l'importanza che essa ha avuto nella cultura popolare spiega la grande diffusione in questo territorio di edifici e strutture destinati allo spettacolo e alla musica.
L'epoca romana rappresenta il periodo in cui questa tradizione si è formata ed ha avuto il suo primo sviluppo. Luogo privilegiato del teatro classico in Romagna è Sarsina, città natale di Tito Maccio Plauto che ospita nella vicina località di Calbano, l'Arena plautina, un moderno teatro all'aperto dedicato al celebre commediografo romano e ancora oggi sede di spettacoli in lingua latina.
Arena Plautina. Calbano, Sarsina.
Anche l'archeologia ha riportato alla luce esempi locali di teatro, tra questi uno dei più antichi è il piccolo Teatro di Mevaniola, risalente agli inizi del I secolo a. C., che faceva parte dell'abitato romano sorto presso Galeata. La struttura in muratura di pietra, con cavea semicircolare e orchestra rotonda è molto vicina agli esempi della Grecia ellenistica.
Teatro romano di Mevaniola. I secolo a. C. Galeata.
Le rappresentazioni teatrali in Romagna sono proseguite anche durante il Medioevo. Gli spettacoli erano offerti soprattutto da compagnie di artisti che si spostavano da una località all'altra e si esibivano spesso nelle piazze o nelle strade, senza palco o montando strutture provvisorie. Di queste rimangono solo alcuni accenni nei documenti antichi.
Esempio di teatro medievale
Manifestazioni folcloristiche e culturali come il Festival del Teatro di Santarcangelo o , un po' più lontano, le Feste Medievali di Brisighella, vogliono riallacciarsi a quel tipo di spettacolo popolare, facendo rivivere la tradizione del teatro in piazza.
Anche nei secoli del Rinascimento, in queste terre la tradizione teatrale non si perse. I palchi e le strutture sceniche subirono le prime trasformazioni, accanto ai palcoscenici mobili delle compagnie dei teatranti, studiati per essere facilmente allestiti e poi smontati al termine dello spettacolo, nei palazzi signorili vennero introdotti i teatri di corte: spazi esclusivi appositamente progettati e destinati allo svago delle famiglie donminanti. In questo caso però non si tratta di costruzioni indipendenti, ma piuttosto di locali ricavati all'interno dei palazzi con funzione di teatro. Durante l'età dell'Umanesimo, con il recupero dei testi classici e soprattutto con l'interesse per gli studi vitruviani il teatro acquistò un notevole rilievo. Già durante il '500 iniziò la storia dell'architettura teatrale moderna in forma stabile. Dal celebre Teatro Olimpico di Vicenza di Andrea Palladio discendono i teatri che vennero realizzati in Emilia Romagna tra la fine del '500 ai primi decenni del '600, tra i quali lo splendido teatro Farnese di Parma, voluto dal duca Ranuccio I e realizzato dal 1617 al 1618 da Giovan Battista Aleotti detto l'Argenta, nel piano nobile del Palazzo della Pilotta.
Giovan Battista Aleotti. Teatro Farnese 1617-18. Parma, Palazzo della Pilotta
Verso la metà del '600 si vide il formarsi di numerose accademie. Si tratta di forme associative con interessi culturali che spesso promossero attività teatrali. Ad esse vennero destinati locali di edifici cittadini preesistenti poi modificati per diventare sale funzionali allo spettacolo. Un esempio è offerto dalla ex sala dei Finestroni nella Rocca Albornoz di Forlimpopoli, poi interamente trasformata nell'ottocentesco Teatro Verdi.
Giacomo Fabbri. Teatro Verdi. 1877. Forlimpopoli.
A Verucchio è documentata la presenza di un teatro risalente al secolo XVIII. Era costruito interamente in legno, ma le sue strutture sono andate perdute per via delle ristrutturazioni della rocca.
Il momento di massima fioritura del teatro romagnolo si è avuto tra Sette e Ottocento, in un arco di tempo di circa 150 anni, quando venne concepito come edificio indipendente e funzionale allo spettacolo. Accanto ad alcune condizioni storiche, come l'incremento demografico ed economico, l'interesse culturale, la passione per la musica e anche il ruolo sociale e politico che potevano rivestire gli spettacoli pubblici, hanno portato ad una distribuzione praticamente capillare dei teatri in Romagna, tanto da essere presenti anche nei più piccoli comuni.
Funzionalità e rispondenza all'interesse collettivo sono caratteristiche che accomunano piccoli e grandi teatri romagnoli, mentre gli aspetti architettonici e stilistici cambiano di luogo in luogo, in base ai periodi, ai contesti in cui si inseriscono e alle diverse personalità degli architetti e ingegneri che lli hanno realizzati.
Vincenzo Ghinelli. Teatro Bonci. 1846. Veduta dell'interno. Cesena
Inizialmente il teatro aveva una funzione mediatrice e quasi di controllo tra i centri di cultura degli organi di potere e le nuove classi sociali emergenti. Le stesse caratteristiche delle strutture teatrali settecentesce e del primo '800, come le forme e la distribuzione degli ambienti, rispondono ad una concezione dell'edificio come un 'contenitore' atto a consentire una sorta di 'travaso' della cultura ufficiale della classe dominante sulla popolazione. L'organizzazione degli spazi e degli ambienti e la loro precisa assegnazione ricalcava la scala gerarchica dell'organizzazione sociale e dovevano determinare l'atteggiamento passivo del pubblico, per garantire nel modo più semplice la trasmissione di precise concezioni etico-morali espresse dagli spettacoli. Non dobbiamo dimenticare, ad esempio che nei teatri più importanti, come ad esempio il Teatro alla Scala di Milano, il ridotto era uno spazio riservato all'aristocrazia e i palchi venivano acquistati e gestiti dagli stessi aristocratici, mentre ai borghesi era adibito il loggione ed i servi era assegnata la platea. Ben presto però, le stesse incombenti trasformazioni sociali rovesciarono tale situazione.
L'abitudine alla frequentazione degli spettacoli teatrali da parte delle classi sociali meno elevate fece sì che il teatro divenisse un luogo pubblico d'incontro. Al teatro la gente comune s'incontrava anche per parlare e per discutere, finchè il teatro divenne non solo un luogo di accesso alla cultura, ma anche un luogo di espressione e contestazione sociale e politica. Soprattutto in Romagna, per i frequenti legami con avvenimenti storici e culturali, il teatro è divenuto un luogo simbolico del Risorgimento italiano.
Da un punto di vista stilistico, l'architettura teatrale in Romagnma è un fenomeno interessante. Considerati nel complesso, i teatri romagnoli tra Sette e Ottocento offrono all'interno di una stessa tipologia edilizia, tutta una serie di 'variazioni sul tema' che esprime una vivacità culturale e creativa propriamente 'romagnola'. Negli esempi de4l Settecento Si passa dall'inclinazione più barocca e spettacolare della visione bibienesca alle ricerche neorinascimentali e cinquecentiste del Morelli e del Pistocchi. Con il XIX secolo si fanno strada percorsi stilistici più sobri, fino al neoclassicismo più purificato, di seconda generazione e di linea funzionalista del Ghinelli. Una certa varietà si incontra anche nei teatri costruiti tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del XX secolo, con le diverse interpretazioni locali dello stile Liberty. Un altro momento di fioritura dell'architettura teatrale in Romagna si riscontra tra gli anni '20 e gli anni '30 con le opere promossde dal tregime fascista. Si tratta spesso di ricostruzioni o trasformazioni di edifici precedenti caduti in rovina realizzate in stile littorio o razionalista.
Un elemento di coerenza tra le costruzioni teatrali romagnole è invece rintracciabile nella scelta dei materiali da costruzione, di produzione rigorosamente locale. Vengono infatti usati la pietra serena, proveniente dalle vicine colline e soprattuttoil mattone cotto, prodotto dalle fornaci forlivesi. Non manca neppure la ceramica, sempre proveniente dall'industria locale, o anche la ghisa, utilizzata negli elementi strutturali dei teatri novecenteschi.
Ma in questo stretto rapporto tra architettura, decorazione e produzione artigianale e industriale si trova una delle componenti più aperte' e moderne dell'estetica otto-novecentesca. Quindi talvolta accade che sia proprio quell'accento popolare o 'locale' a permettere ad un'opera, magari anche minore, di svincolarsi dall'etichetta di provincialismo, partecipando e collegandosi ad un più ampio contesto culturale.
Tra gli architetti che hanno progettato i teatri romagnoli si trovano alcune personalità di spicco come Antonio Bibiena, Cosimo Motrelli, Giuseppe Pistocchi, operanti soprattutto nei maggiori centri.
Antonio Galli, Francesco Ambrogio Petrocchi. Teatro Rossini. 1761 Lugo
Ad Antonio Galli detto il Bibiena (Parma 1700-Milano o Mantova 1774)e Francesco Ambrogio Petrocchi si deve il completamento del Teatro Pubblico Rossini di Lugo, risalente al 1760-61, che rappresenta il prototipo del nuovo teatro romagnolo.
Cosimo Morelli. Teatro Diego Fabbri. 1775-76. Forlì
A Forlì l'imolese Cosimo Morelli (Imola 1732-1812) progettò il Teatro Pubblico che venne costruito tra il 1775 e il 1776. Il piccolo ma elegante teatro venne distrutto nel 1944 dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Cosimo Morelli. Spaccato del Teatro dei cavalieri Associati. 1775. Biblioteca Comunale di Imola.
Un altro teatro perduto si trovava a Imola, dove lo stesso architetto Cosimo Morelli realizzò il Teatro dei Cavalieri Associati, costruito tra il 1775 e il 1780. L'edificio venne però distrutto a causa di un incendio nel 1797.
Giuseppe Pistocchi. Teatro Comunale Masini. Progettato nel 1788. Faenza
Il faentino Giuseppe Pistocchi (Faenza 1744- Mantova 1814) è l'autore delo splendido Teatro Comunale di Faenza, costruito tra il 1780 e il 1787 in forme neoclassiche. La sala a ferro di cavallo contiene la platea, tre ordini di palchi sostenuti gda colonne e il loggione con cariatidi. Molto eleganti la decorazione in stucco e il bel soffitto affrescato con figure allegoriche.
Giuseppe Missirini. Teatro Golfarelli. 1819-24. Civitella di Romagna
Giuseppe Missirini, forlivese (1775-1829) autore della sistemazione urbanistica di Forlì in chiave neoclassica, nel 1811 progettò il Teatro Golfarelli di Civitella, edificato tra il 1819 e 24. Inaugurato nel 1825 venne dedicato a Napoleone. Dopo un incendio avvenuto nel 1970 è stato attualmente restaurato.
Giorgio Liverani, Luca Landi, Michele Vasumini, Matteo Cavina. Teatro dei Sozofili. 214. Modigliana.
Tra gli esempi più moderni, il Teatro dei Sozofili di Modigliana, è stato ricavato dal recupero dei locali dell'ex Filandone, un vecchio edificio industriale destinato alla produzione tessile. L'opera è stata realizzata nel 2014 dagli architetti Giorgio Liverani, Luca Landi, Michele Vasumini, Matteo Cavina.
Teatro Comunale di Predappio. 1930 ca. Predappio
Tra i piccoli teatri romagnoli del Novecento, il teatro Comunale di Predappio sorge su via Marconi, il corso principale della cittadina del territorio forlivese. La costruzione risale agli anni trenta, quando venne destinata alle attività ricreative popolari col nome di Opera Nazionale del Lavoro. In seguito trasformato in Cinema Italia, dopo un periodo di chiusura, venne restaurato e riaperto al pubblico dal 1995.
Teatro Comunale Muccioli. 1930 ca. Rocca San Casciano.
A Rocca San Casciano il Teatro Comunale Muccioli è stato recentemente restaurato e riaperto al pubblico dal dicembre del 2017. Sull'area dell'originario teatro risalente al 1842, distrutto dal terremoto del 1919, è stato ricostruito l'edificio attuale negli anni '30 in stile littorio.
Giuseppe Missirini. Teatro Dragooni. 1826. Meldola
Giuseppe Missirini progettò, su incarico della Congregazione dei Signori Associati, il Teatro Comunale Gian Andrea Dragoni di Meldola, che venne costruito tra il 1827 e il 1837. Nonostante i restauri e gli interventi dei consolidamento avvenuti agli inizi del '900, il teatro ha mantenuto in gran parte il suo aspetto originario.
Giacomo Fabbri. Teatro Verdi. 1820-24. Veduta da una delle gallerie. Forlimpopoli
L'ideazione del Teatro di Forlimpopoli, costruito tra il 1820 e il '24 all'interno della Rocca Albornoz è dovuta a Giacomo Fabbri da Bertinoro (1843 - 1905).
Vincenzo Ghinelli. Teatro Bonci. Facciata. 1846. Cesena
Il Teatro Comunale Alessandro Bonci di Cesena è uno dei più importanti esempi di questa serie. L'autore è Vincenzo Ghinelli da Senigallia (Senigallia, 1759 – Senigallia, 1834) e la costruzione venne terminata nel 1846.
Candido Panzani. Teatro Comunale di Cesenatico. Interno. 1865
Candido Panzani gambettolese (1811-1902) è l'autore del Teatro di Cesenatico, dalle forme sobrie e rigorose, realizzato nel 1883-85.
Tommaso Stamigni. Teatro Comunale di Cervia. 1860. Cervia.
A Cervia, dopo l'incendio che nel 1851 distrusse il teatro settecentesco, nel 1860 vennero iniziati i lavori per la costruzione del nuovo teatro, per opera dell'ingegnere Tommaso Stamigni. Il Teatro Comunale di Cervia, ancora pienamente attivo, contiene 700 posti.
Teatro Comunale di Gambettola. 1913. Gambettola
Piuttosto originale nella sua semplicità, per la presenza delle balconate con le ringhiere in ferro, è il piccolissimo Teatro Comunale di Gambettola, risalente al 1913, situato in un locale seminterrato del Palazzo Comunale della cittadina romagnola. Gli spettacoli vennero ospitati sino alla fine degli anni ’50, poi il teatro restò in disuso fino ai rastauri terminati nel 2010 che lo hanno riportato in attività. Contiene 99 posti.
Cinema Teatro Moderno. Savignano sul Rubicone.
Con i bombardamenti della seconda guerra mondiale è stato distrutto il bel Teatro di Savignano sul Rubicone, attivo fin dal 1801, ricco di affreschi e decorazioni in stucco. La città si è quindi dotata di una nuova sala per gli spettacoli riadattando, in seguito ad adeguati restauri, il Cinema Teatro Moderno, riaperto al pubblico dal 2004.
Villa Torlonia. 1780. San Mauro Pascoli
A San Mauro Pascoli il Teatro Comunale verrà ripristinato in uno degli ambienti di Villa Torlonia, storica residenza risalente al 1780 che aveva ospitato la famiglia Pascoli. Sono in corso i lavori di restauro.
Teatro Comunale Elisabetta Turroni. 1867. Sogliano al Rubicone
Il Teatro Comunale di Sogliano al Rubicone, intitolato a Elisabetta Tuirroni, risale al 1867, è una costruzione in stile neoclassico molto sobrio, contiene 300 posti ed è dotato di loggia e platea. Restaurato dal 1994 al '97, è attualmente in piena attività.
Teatro di Galeata. Facciata. 1929
A Galeata il Teatro Comunale Carlo Zampighi è stato realizzato riadattando il vecchio edificio scolastico nel 1929. La sala rettangolare ospita rassegne di teatro comico, spettacoli per ragazzi e convegni di studi sulla storia e l'archeologia. Nel 2015 è stato intitolato al tenore forlivese Carlo Zampighi.
Arena Plautina. Conclusa nl 1996 Sarsina.
A Sarsina, città natale di Plauto, presso il borgo medievale di Calbano si trova l'Arena Plautina, un moderno teatro all'aperto costruito sul declivio della collina, ispirandosi ai teatri del mondo classico. Venne costruita nel 1956 e conclusa con la copertura nel 1996; ospita 1068 posti.
Gae Aulenti. Teatro Mentore. 2014. Santa Sofia
Nell' aprile del 2014 è stato inaugurato a Santa Sofia il Teatro Mentore, una nuova costruzione progettata da Gae Aulenti. Il moderno edificio ha riportato alla piccola città romagnola un luogo destinato allo spettacolo, dopo la perdita del primo teatro risalente alla prima metà dell'800.
Teatro comunale Garibaldi. 1765. San Piero in Bagno.
A San Piero in Bagno il Teatro Comunale risale al 1765. Venne ristrutturato nel 1918-19 ed intitolato a Giuseppe Garibaldi. Oggi contiene 136 posti ed è adibito a centro congressi per ospitare convegni, spettacoli, concerti e proiezioni.
Biagio Abbati. Teatro Petrella. 1850. Longiano
Nel 1850 a Longiano venne incaricato l'ingegnere Biagio Abbati per la costruzione del teatro, intitolato al compositore Errico Petrella. Il Teatro Petrella è un piccolo edificio in stile neoclassico e contiene 205 posti.
Ugo Dolcini. Palazzo Dolcini. 1926-27 Mercato Saraceno
Tra i più interessanti edifici romagnoli in stile Liberty, Palazzo Dolcini, sede del Teatro Comunale di Mercato Saraceno, è stato costruito nel 1926-1927 da Ugo Dolcini, con la funzione di ssede del partito fascista. Dopo la seconda guerra mondiale venne in parte trasformato e destinato agli spettacoli teatrali.
Tommaso e Giambattista Meduna. Teatro Comunale Alighieri. 1840. Ravenna
Il Teatro Comunale Alighieri di Ravenna venne costruito da Tommaso e Giambattista Meduna nel 1840. Lo storico edificio presenta una cavea a ferro di cavallo, quattro ordini di palchi, loggione e platea, può contennere 835 posti. All'interno presenta decorazioni in stucco e soffitto affrescato con motivi classicheggianti.
Giuseppe Tramontani. Teatro Comunale di Russi. 1885-1887. Russi
Nel 1887 con il Rigoletto di Verdi venne inaugurato il nuovo Teatro Comunale di Russi, costruito dall'ingegnere Giuseppe Tramontani. Attualmente è dedicato a spettacoli di musica, prosa, teatro per ragazzi e danza ed ha una capienza di 323 posti.
Filippo Antolini. Teatro Comunale Carlo Goldoni. 1839-45. Bagnacavallo.
A Bagnacavallo si trova l'ottocentesco Teatro comunale Carlo Goldoni", progettato dal bolognese Filippo Antolini e realizzato tra 1839 e 1845. All'interno la sala a ferro di cavallo ospita affreschi e decorazioni in stucco.
Gaspare e Romolo Liverani. Teatro Comunale Maria Pedrini. 1832 Brisighella.
Gli architetti Gaspare e Romolo Liverani realizzarono il Teatro Comunale Maria Pedrini di Brisighella nel 1832. All'interno del teatro, in elegante stile neoclassico, la piccola sala con pianta a ferro di cavallo, è dotata di due ordini di palchi e un loggione sostenuto da colonne doriche. Molto sobria la decorazione in stucchi dorati con medaglioni e cornici. Sul soffitto è affrescato un portico circolare con vasi di fiori in forte effetto prospettico.
Teatro Comunale di Conselice. 1934 ca. Conselice
A Conselice il Teatro Comunale prosegue la sua attività dal 1894. la struttura originaria vene trasformata dapprima nel 1910 con l'introduzione del cinematografo, poi con una completa ristrutturazione nel 1934, in cu vennero aggiunte le barcacce, il loggione e il foyer. Attualmente il teatro conserva le forme essenziali dello stile razionalista e ospita 400 posti. Oggi prosegue la sua attività con spettacoli di operetta, prosa, teatro per ragazzi.
Antonio Galli e Ambrogio Petrocchi. Teatro Rossini. 1761 Lugo
Tra i più belli della Romagna, il Teatro Rossini di Lugo è stato realizzato nel 1761 da Antonio Galli e Ambrogio Petrocchi in forme neoclassiche. E' uno dei numerosi esempi di teatro all'italiana presenti nella regione, con sala a ferro di cavallo, platea, tre ordini di palchi, galleria e loggione su pilastrini. La decorazione consiste in leggeri motivi floreali in stucco dorato.
A. Cocchi
AA.VV. Teatri storici in Emilia Romagna. Istituto per i Beni Cultirali in Emilia Romagna. 1982
M.C. Gori. Il teatro comunale di Forlimpopoli. Alinea editrice, Firenze 1982.
F. Farneti, S. Van Riel. L'architettura teatrale in Romagna 1757-1857. Uniedit, Firenze 1975.