Il costume rococò caratterizzò gran parte del XVIII secolo e si può collocare tra il 1730 e il 1789.
Nel complesso, uno dei tratti che meglio contraddistingue il rococò è la tendenza all'eccesso.
Si passa dalle forme più raffinate e sfarzose, di lusso esasperato, volute dagli appartenenti alla classe aristocratica, alle all'eleganza sobria delle soluzioni più rigorose e razionali seguite dai borghesi e dai sostenitori del pensiero illuminista, fino alle fogge folcloristiche degli abiti dello stile pastorale e bucolico.
Nei colori si va dalle tinte più tenui e delicate dello stile francese alle tinte squillanti dei costumi esotici e orientaleggianti.
La mancanza di misura si nota soprattutto negli abiti delle dame: avevano corpini strettissimi, dalla vita da vespa e gonne esageratamente ampie, sostenute da ingombranti panier che per le loro dimensioni impedivano alle signore ogni movimento.
Le acconciature vanno dai semplici capelli raccolti sotto minuscoli cappellini, ad acconciature estremamente complesse e voluminose, con cappelli di fogge ampie e arricchiti di piume e decorazioni sovrabbondanti.
Anche nelle calzature si punta all'esagerazione. Le scarpine da cerimonia sono oggetti di lusso esclusivi, realizzate in tessuti pregiati e ornate di gioielli, perle e diamanti. Oppure, in altri casi l'altezza dei tacchi venne aumentata, arrivando ad adottare anche calzature esotiche, come quelle dell'abbigliamento "alla turca", che sembrano quasi dei trampoli.
La stessa cosa vale per il trucco, usato abbondantemente, fino a trasformare il viso in maschere di cipria.
Nel corso del suo sviluppo il costume rococò ha subito diverse trasformazioni, poichè mentre nella prima metà del secolo possiede caratteri pressochè unitari, nella seconda metà del Settecento si divise in filoni diversi e alla fine del secolo si trasformò nuovamente.
Per schematizzare lo sviluppo del rococò si possono distinguere tre momenti:
Con il costume del primo rococò, come negli altri campi dell'espressione artistica di questo stile
Altre caratteristiche della moda di questo momento sono
Il secondo rococò.
Verso la metà del secolo, all'interno dello stile rococò avvennero importanti cambiamenti.
La moda di fine '700
La diffusione della cultura dell'illuminismo incise soprattutto sul costume della classe borghese, accogliendo una nuova esigenza di rigore e semplicità che si diffuse in tutta Europa e anche in Francia.
Il cambiamento più forte sulla moda europea del Settecento venne portato dall'Inghilterra, dove il costume borghese, era ormai diffuso e cominciò ad essere adottato anche dalla classe aristocratica. La nobiltà non viveva come in Francia nell'ambiente esclusivo della corte, in una situazione di netta separazione dal popolo. Gli aristocratici inglesi partecipavano direttamente alla gestione delle loro proprietà terriere, e si dilettavono anche nello sport, soprattutto la caccia. Per questo preferivano uno stile di un'eleganza più disinvolta e semplice, in cui trovarsi a proprio agio.
La corte francese rimane ancorata ad uno stile di vita elitario ed arrogante. In questo ambiente esclusivo si scelse di distinguersi nettamente dallo stile borghese, portando avanti una visione di eleganza sfarzosa e lusso ostentato, finchè il costume dell'aristocrazia francese raggiunse l'apice dell'eccesso con lo stile di Luigi XVI.
Solo nell'ultimo ventennio del secolo avvenne una definitiva svolta del costume verso un tipo di abbigliamento più confortevole e pratico, orientandosi quindi maggiormente verso le soluzioni della moda inglese. La riscoperta dell'antico, l'interesse per le culture orientali e il naturalismo sono altri importanti fattori che influenzarono la moda della fine del Settecento.
A. Cocchi
Bibliografia
V. Maugeri A. Paffumi Storia della moda e del costume. Calderini Editore, Firenze 2005
L. Kybalovà , O. Herbenovà , M. Lamarovà . Enciclopedia illustrata del costume. F.lli Melita Editore, La Spezia 1988
C. Giorgetti. Manuale di Storia del Costume e della Moda. Cantini Gruppo D'Adamo Editore, Firenze
E. Morini. Storia della moda XVIII-XX secolo. Skira editore, Ginevra-Milano 2006