Magazzini del sale di Cervia

La costruzione dei Magazzini del sale è strettamente legata alla fiorente attività  delle Saline di Cervia, tra i più importanti centri di raccolta del sale di tutta Italia che, per millenni, hanno segnato la fortuna e la sopravvivenza stessa della città  e dei suoi abitanti e hanno segnato motivo di contesa tra le grandi potenze di allora per assicurarsene il monopolio.
Le saline, divise in piccoli lotti, erano lavorate singolarmente e in modo artigianale dai cosiddetti salinari, che rappresentavano la quasi intera totalità  della popolazione cervese.
L’ esigenza di conservazione del sale spinse, nel XVII secolo, gli amministratori Pontifici all’edificazione dei due grandi edifici lungo il Porto Canale di Cervia, adibiti appunto a tale scopo.

Il primo edificio, più antico, è il Magazzino del sale “Torre”. Lungo 80 metri e largo 26, di forma rettangolare divisa in sei campate, con una torre alta 22 metri sul fianco Ovest e un portone in sasso d’Istria, esso fu edificato a partire dal 1691 dall’allora Tesoriere di Romagna, conte Michelangelo Maffei. Esso poteva contenere fino a 130 000 quintali di sale.

L’altro edificio, posto dall’altra parte del Canale ma gemello al primo, è il Magazzino “Darsena” e venne costruito nel 1712 dal Tesoriere Matteo Conti. Esso conteneva 100 000 quintali di sale.

Il sistema della raccolta del sale avveniva in questa maniera: terminata la stagione salifera (che andava dalla primavera fino a metà  settembre), il sale raccolto veniva caricato su delle caratteristiche imbarcazioni a fondo piatto, dette “burchielle”, e quindi, attraverso il Porto Canale, trasportato nei Magazzini, dove veniva conservato.
Per rendere più agevoli i lavori di immagazzinamento, i due edifici erano tra loro collegati con un ponte di ferro adibito al passaggio dei trasporti di sale, risalente all’ ‘800. Anche i vari macchinari all’interno degli stabilimenti furono nel corso del secolo rammodernati e migliorati. Poi, negli anni ’50 del Novecento, con la trasformazione delle saline dalla suddivisione in piccoli lotti lavorati artigianalmente al raggruppamento di queste in grandi porzioni lavorate con metodi di raccolta più tecnologici ma anche a causa della diminuzione della domanda di sale, che prima era talmente indispensabile e prezioso da venir definito “oro bianco”, i Magazzini persero la loro antica funzione e furono svuotati e lentamente abbandonati in uno stato di penoso degrado.
Attualmente, il Magazzino “Darsena” è chiuso ed inagibile, mentre il Magazzino “Torre” è stato di recente riqualificato ed è sede di mostre ed altri eventi culturali.

A. Cocchi

 

 
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