Visita ai monumenti principali di Ravenna.

Di A. Biguzzi

La visita si svolge prima nel centro storico di Ravenna per visitare il Mausoleo di Galla Placidia,  la Basilica di San Vitale, Il Battistero degli Ortodossi, la basilica di S. Giovanni Evangelista e la Basilica di San'Apollinare Nuovo.  La chiesa di San Francesco e la Tomba di Dante si trovano vicine. Piàƒ¹ distante rispetto a questi monumenti  si trova il Mausoleo di Teodorico. Poi seguiràƒ  un'escursione a Classe, per visitare la Basilica di San'Apollinare in Classe.

Mausoleo di Galla Placidia

Il mausoleo di Galla Placidia àƒ¨ dedicato alla figlia minore dellà‚’imperatore dà‚’Oriente Teodosio e sorella dellà‚’imperatore dà‚’Occidente Onorio.
Quando Onorio trasferàƒ¬ la capitale da Milano a Ravenna, Galla Placidia si occupàƒ² attivamente della politica edilizia di Ravenna dal 402.
La pianta dellà‚‘edificio àƒ¨ a croce latina e presenta una particolare caratteristica: i bracci sono torti verso ovest, con là‚’effetto di non formare mai angoli retti; tutto il mausoleo inoltre, si presenta oggi interrato per circa un metro e mezzo e presenta un esterno molto semplice.
Là‚’edificio originariamente era annesso alla Chiesa di Santa Croce da un portico oggi scomparso ed àƒ¨ fatto risalire al 450.
Allà‚’interno dellà‚’edificio i bracci hanno volta a botte, mentre al centro vi àƒ¨ una torre da cui si eleva la cupola; la luce penetra attraverso sette feritoie chiuse da lastre di alabastro.
La tonalitàƒ  dominante àƒ¨ il turchese. La ripartizione delle superfici della volta crea sei principali aree: le volte a botte dei bracci; le volte a botte della navata, decorate con figure geometriche circolari; le lunette dei bracci sulle quali àƒ¨ raffigurata una coppia di cervi; le lunette della navata, con il mosaico del Buon Pastore e il Martirio di San Lorenzo; i quattro lunettoni del tiburio con gli Apostoli; infine la cupola con la volta stellata.
Infatti nella cupola vi àƒ¨ rappresentata un cielo notturno con la croce centrale e il firmamento di stelle a otto punte. Quattro esseri alati sostengono la volta del firmamento; là‚’aquila e il bue simboleggiano Giovanni e Luca mentre un uomo alato e un leone simboleggiano Matteo e Marco.
In tre dei quattro bracci sono collocati tre sarcofagi; secondo la leggenda Galla Placidia àƒ¨ sepolta nellà‚’arca di fronte allà‚’ingresso, ma Galla Placidia nella realtàƒ  moràƒ¬ a Roma e non fu mai sepolta a Ravenna.
Il tamburo forma quattro lunettoni; ai piedi della finestra si trova una coppia di colombe, mentre verso il cielo si trova una valva di conchiglie.
Sopra là‚’ingresso si trova la rappresentazione del Buon Pastore: Cristo non ha la barba perchàƒ© viene rappresentato come figlio di Dio e quindi giovane.
La figura àƒ¨ avvitata su sàƒ© stessa e le pecore, molto composte, guardano Cristo.
Questo rappresenta la comunicazione con i fedeli. La primavera corrisponde al Paradiso.
Le strisce azzurre dellà‚’abito indicano il Figlio di Cristo, la veste dà‚’oro rappresenta la divinitàƒ , infine il mantello rosso porpora indica la passione di Cristo.
Nella rappresentazione del Martirio di San Lorenzo a sinistra si trova una teca che conserva i quattro evangelisti, mentre sulla destra una figura stringe una croce e un libro. Infine al centro una graticola che rappresenta uno strumento del supplizio di San Lorenzo.

Mausoleo di Teodorico 

Il mausoleo fu costruito nel 520 dal re Teodorico ma rimase incompiuto nellà‚’interno e in alcune parti dellà‚’esterno; alcuni elementi furono perduti e altri portati via e per questo motivo alcuni tratti risultano difficili da interpretare.
Il mausoleo ha una pianta decagonale formata da pietra dà‚’Istria. Su ogni lato della parte inferiore si trova una nicchia che nel lato a ovest lascia il posto alla porta dà‚’ingresso per la camera inferiore che ha una pianta ha forma di croce. La parte superiore àƒ¨ piàƒ¹ stretta e in alto vi àƒ¨ un motivo ornamentale detto a à‚“tenaglieà‚”.
àƒˆ coperto da una cupola formata da un blocco di pietra chiamato monolito con dodici anse nel bordo, nelle quali sono incisi i nomi di otto apostoli e degli evangelisti. Inoltre vi àƒ¨ una camera sepolcrale di forma circolare. Lo stato attuale del mausoleo ci impedisce di sapere come potesse essere la struttura in precedenza. Infatti molti dettagli restano oscuri. Per alcuni studiosi la struttura del mausoleo riprende quella di una tenda usata dai Goti.

Basilica di San Vitale

La basilica di San Vitale fu costruita per volere del vescovo Ecclesio di Ravenna.
Là‚’edificio fu terminato fra là‚’anno 547 e là‚’anno 548 dove il vescovo Massimiano la consacràƒ² come risulta da unà‚’iscrizione nella chiesa. Là‚’edificio àƒ¨ a pianta centrale (forma descrivibile in un cerchio) e ha una forma ottagonale. La costruzione iniziàƒ² nellà‚’ultimo periodo di splendore del regno gotico à‚– latino e terminàƒ² nel periodo della guerra greco à‚– gotica quando Ravenna era un possedimento dei bizantini.
Là‚’esterno della chiesa fu restaurato piàƒ¹ volte fra il 1899 e il 1902. Là‚’edificio si ispira a modelli orientali, discostandosi dalle strutture delle altre strutture di Ravenna. La superficie del corpo principale ottagonale àƒ¨ mossa dalle lesene e dai due ordini di aperture, con i massicci pilastri posti a rinforzo degli spigoli. Il vano periferico àƒ¨ piàƒ¹ ampio e piàƒ¹ basso. Il vano centrale àƒ¨ piàƒ¹ ridotto ma sviluppato in altezza; conchiuso da una cupola che fuori non si vede in quanto occultata dal tetto sagomato e dal tiburio ottagonale. Due possenti archi spezzano il susseguirsi delle murature squadrate: aggiunti in epoca tarda, per ragioni di equilibrio.
Lo spazio allà‚’interno àƒ¨ diviso in tre ordini: il vano centrale, quindi un anello successivo formato da sette esedre delimitate da grandi pilastri in marmo africano e dalle colonnine in marmo greco, infine un ambulacro ottagonale (spazio che intercorre tra il fiore e il perimetro), che inizia e finisce nel presbiterio.
Il chiostro benedettino fu costruito da Andrea da Valle, e ha sostituito là‚’originario quadriportico.
Uno dei lati del chiostro àƒ¨ occupato dal nartece, una specie di vestibolo addossato alla facciata delle chiese.  I capitelli sono di gusto orientale, lavorati a trapano per aumentare là‚’effetto di leggerezza, inoltre sono di importazione come i soprastanti pulvini nei quali ricorre il monogramma del vescovo Vittore, predecessore di Massimiano.
Nella basilica di San Vitale sulle pareti  ci sono dei bellissimi mosaici.
Sulla parete di sinistra sono illustrate à‚“le storie di Abramoà‚”: da sinistra Sara à‚– moglie di Abramo à‚– sulla soglia di una capanna, mentre Abramo serve tre uomini à‚– manifestazione del Signore à‚– che gli predicono la futura maternitàƒ  di Sara. Sulla destra Abramo nellà‚’atto di sacrificare Isacco viene fermato da Dio, una mano uscente dalle nuvole. Nella lunetta della parete destra del presbiterio, invece, à‚“ Abele e Melchisedec sacrificano al Signoreà‚”, sulla sinistra della lunetta vi àƒ¨ Mosàƒ¨ nellà‚’atto di slacciarsi i calzari prima di entrare nel roveto ardente. 
Altri splendidi mosaici si trovano nellà‚’abside. Si tratta dei due cortei imperiali di Teodora e Giustiniano.

Basilica di San Giovanni Evangelista

Appartiene al gruppo dei monumenti del V secolo. Fu fatta costruire da Galla Placidia, in quanto fece un voto durante una tempestosa traversata da Bisanzio a Ravenna. Infatti se fosse riuscita a giungere sana e salva avrebbe costruito una chiesa dove fossero rappresentati i pericoli del mare. Fece costruire la basilica di San Giovanni Evangelista mantenendo il voto e la fece adornare di mosaici. Quando Galla Placidia costruàƒ¬ la chiesa San Giovanni Evangelista, si preoccupàƒ² molto per il fatto che non si trovavano le reliquie del corpo dellà‚’Apostolo. Confidandosi con Barbaziano, prete e suo confessore, chiese a Dio che gli mostrasse dove erano le reliquie del Santo. Fu Barbaziano che per primo vede una figura in fulgide vesti, con un volto angelico, che regge un incensiere. Eà‚’ lo stesso San Giovanni Evangelista, Barbaziano lo indica a Galla Placidia. Questa tenta di abbracciare i suoi piedi, ma là‚’Apostolo scopare, e lascia nelle mani di Galla Placidia un sandalo pontificale.
La basilica fu danneggiata dai bombardamenti aerei nel 1944, ma fu ben restaurata.
La chiesa àƒ¨ a tre navate divise da colonne (con capitelli sormontati da un pulvino), presenta unà‚’abside poligonale allà‚’esterno e semicircolare allà‚’interno.
Eà‚’ traforata da sette finestre divise da colonne e la basilica era preceduta da un nartece.

Battistero neoniano

àƒˆ una delle piàƒ¹ antiche costruzioni di Ravenna, fu iniziata verso la prima metàƒ  del V secolo e terminata verso il 450. àƒˆ un edificio a pianta ottagonale, con delle piccole absidi sui quattro lati, mentre intorno alla parte alta vi àƒ¨ una fascia ad archetti pensili e lesene.
Lo spazio allà‚’interno, viene suddiviso in tre parti. Nella fascia piàƒ¹ bassa otto colonnine sostengono otto archi che in origine contornavano nicchie e porte, oggi chiuse fatte realizzare dal Vescovo Neone. Le decorazioni musive, sono state in gran parte rifatte. La fascia superiore costituisce il tamburo della cupola. àƒˆ interessata da otto grandi archi, e allà‚’interno di ciascuno sono suddivisi in tre arcatelle piàƒ¹ piccole, delle quali la mediana forma là‚’apertura della finestra. Le altre invece contengono delle piccole edicole, con decorazioni plastiche a figure, un tempo colorate come tutte le decorazioni a stucco di questa zona.
Dei bellissimi mosaici rivestono interamente la cupola con la rappresentazione del Battesimo di Cristo. Dagli otto peducci della cupola salgono altrettanti candelabri dà‚’oro che inquadrano i padiglioni di un giardino nei quali sono esposti i libri dei quattro Vangeli o le insegne di Cristo, collocati su un trono sul quale àƒ¨ posta la croce. Nella fascia piàƒ¹ interna sono raffigurati i Dodici apostoli anchà‚’essi suddivisi da altrettanti candelabri. I dodici sono divisi in due file, una capeggiata da Pietro, là‚’altra da Paolo, che si muovono verso Oriente, con una corona tra le mani. Al sommo della cupola, dentro una semplice cornice la scena del Battesimo. La croce astile del Battista, incrostata di gemme, taglia nel mezzo la composizione. Giovanni, in posizione elevata sulla riva dove crescono erbe fiorite, versa là‚’acqua sul capo di Cristo che, immerso, àƒ¨ sovrastato dalla Colomba. Alla destra della scena un personaggio con la barba e con una canna palustre, emerge dallà‚’acqua recando un asciugatoio. La scritta soprastante lo identifica come la personificazione del Giordano.
Attorno alla scena del Battesimo ci sono due cortei di Santi e i colori prevalenti sono il blu, là‚’oro e il bianco.

Basilica di Sant'Apollinare Nuovo

La basilica di S. Apollinare Nuovo fu eretta da Teodorico allà‚’inizio del VI secolo, come chiesa palatina di culto ariano dedicata a Gesàƒ¹ Cristo. Nel 548 venne modificata in parte dal vescovo Agnallo che avvalendosi dellà‚’editto di Giustiniano la riportàƒ² al culto cattolico. Il nome che la chiesa porta attualmente, le venne dato da alcuni monaci benedettini di Classe trasportarono le spoglie del loro santo in questa chiesa.
Là‚’esterno della chiesa oggi non mostra piàƒ¹ il suo antico aspetto. Ad esempio il quadriportico, fu sostituiti verso il XVI secolo da un porticato di marmo greco, furono fatti ritocchi alla facciata e anche là‚’abside subàƒ¬ dei cambiamenti. Il campanile al contrario non ha subito cambiamenti: risalente al IX secolo àƒ¨ traforato da monofore, bifore e trifore. La Chiesa allà‚’interno àƒ¨ divisa da ter navate separate da colonne con capitelli in stile corinzio. Delle decorazioni absidali non cà‚’àƒ¨ piàƒ¹ alcun resto, soltanto nella facciata interna si puàƒ² trovare la raffigurazione di un uomo, che alcuni riconoscono in Giustiniano, mentre altri in Teodorico. I mosaici, protagonisti delle chiese di Ravenna, invece, sono stati conservati sia sulla parete destra che su quella sinistra della navata.
Nella parete di sinistra, tredici pannelli a fondo dà‚’oro rappresentano alcuni miracoli e altri episodi dei Vangeli riferiti a Cristo, che vi àƒ¨ sempre effigiato come un uomo giovane e senza barba. I pannelli devono essere letti a partire dal fondo della chiesa. La prima scena che possiamo notare sono le Nozze di Cana, il primo miracolo di Gesàƒ¹, seguito dalla Moltiplicazione dei pani, dalla Vocazione degli apostoli Pietro e Andrea, dalla Guarigione dei ciechi di Gerico  e  il Risanamento dellà‚’emorroissa. Vi sono inoltre due episodi del Vangelo di Giovanni, il racconto della Samaritana al pozzo e la Resurrezione di Lazzaro.
La serie degli episodi miracolosi àƒ¨ interrotta da tre pannelli raffiguranti: la Parabola del pubblicano e del fariseo, là‚’Obolo della vedova e una rappresentazione del Giudizio finale. Le ultime scene terminano con la Guarigione del paralitico di Cafarnao, la Liberazione dellà‚’ossesso e la Guarigione del paralitico di Bethseda. Sulla parete destra, viene rappresentata la Passione di Cristo. Si inizia con là‚’Ultima cena e si termina con là‚’apparizione del Risorto e lo Stupore di Tommaso.

 Basilica di S Apollinare in Classe

Fu consacrata da Massimiano nel 549, ma fu iniziata dal vescovo Ursicino nel VI secolo.
àƒˆ un edificio a tre navate, la facciata àƒ¨ stata rifatta come altre parti della chiesa. Allà‚’interno delle colonne di marmo del Proconneso sostengono le pareti della navata. Vi sono capitelli dà‚’acanto e pulvini.
Le pareti sono spoglie, tranne la zona absidale che àƒ¨ ricoperta da bellissimi mosaici. Molto bello da vedere àƒ¨ il grande arco di trionfo del presbiterio, circondati dai simboli alati dei quattro Evangelisti che sono: il vitello di Luca, là‚’uomo di Matteo, il leone di Marco e là‚’aquila di Giovanni. Due cittàƒ  simboliche, Gerusalemme e Betlemme si trovano nel registro inferiore. Sotto sono rappresentati gli arcangeli Gabriele e Michele e un altro santo sconosciuto.
I mosaici dellà‚’abside sono del VI secolo. Nel catino cà‚’àƒ¨ la rappresentazione della Trasfigurazione, con i busti di Elia e Mosàƒ¨ usciti da una nuvola. Cristo àƒ¨ rappresentato da una croce gemmata e Dio Padre dalla mano nimbata. Tre agnelli rappresentano gli apostoli Pietro, Giovanni e Giacomo. Al livello inferiore si vede la figura di S. Apollinare primo vescovo di Ravenna.
Verso destra si riproduce là‚’imperatore Costantino IV in atto di conferire a un inviato là‚’arcivescovo Mauro i privilegi per la chiesa ravennate; mentre verso sinistra si puàƒ² vedere il sacrificio di Abele, Abramo e Melchisedec.

Tomba di Dante

Nel 1780 per opera dellà‚’architetto Camillo Morigia fu costruito il tempietto dove riposa Dante.
In stile Neoclassico àƒ¨ là‚’esterno, mentre allà‚’interno vi àƒ¨ un rilievo di Pietro Lombardo sopra il sarcofago. Il rilievo fu scolpito nel 1483 e raffigura Dante davanti a un leggio. Al centro si trova una lampada settecentesca alimentata con olio dà‚’oliva degli Appennini toscani, donato ogni anno la seconda domenica di settembre dalla cittàƒ  di Firenze. 
Una cancellata porta in un giardino denominato à‚“Quadrarco di Braccioforteà‚”, sotto il quale sono collocati i due sarcofagi.

Basilica di San Francesco.

Della costruzione originale non rimane nulla perchàƒ© nel X à‚– XI secolo la chiesa venne rifatta totalmente. Sempre in questo periodo fu costruito il campanile
La chiesa àƒ¨ assai semplice; la facciata in laterizio a vista àƒ¨ movimentata al centro da una piccola bifora. Una piazzetta si trova davanti alla chiesa.
La basilica àƒ¨ a tre navate. Sotto allà‚’altare maggiore si puàƒ² vedere attraverso una finestra, la cripta del X secolo. àƒˆ a forma di oratorio sorretto da pilastrini. Nel pavimento vi sono dei piccoli frammenti di mosaico della chiesa di Neone.
La basilica si trova ad un livello molto piàƒ¹ basso della strada e il vano àƒ¨ sempre invaso dalle acque. Là‚‘altare àƒ¨ formato da un sarcofago del V secolo. Nel 1321 furono celebrati i funerali di Dante Alighieri che venne sepolto accanto alla chiesa.

Alessandra Biguzzi

Loading…