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Casa Vicens

La prima opera di Antoni Gaudì, Casa Vicens, è stata costruita a Barcellona fra il 1878 e il 1880, per la famiglia del ceramista Vicens. E' ispirata a uno stile moresco interpretato con molta fantasia e originalità , che non trova modelli diretti.

Questa piccola ma esuberante abitazione, posta allora ai margini della città , appare segnata da forti ascendenze arabe, e in particolare dallo stile ispano-islamico mudéjar, tipico delle architetture elaborate in Spagna dopo il 1492, anno della riconquista aragonese del paese e della conversione al cristianesimo delle comunità  arabe.

Se gran parte della decorazione di Casa Vicens deve molto all'arte islamica, la componente verticalistica, l'uso dei torricini ele soluzioni strutturali riprendono lo stile gotico, anch'esso rivisitato con grande libertà  creativa. Infine, gli audaci ritmi lineari «a colpo di frusta» degli elementi metallici che coronano l'abitazione sembrano preannunciare i tipici movimenti dell'Art Nouveau degli anni Novanta.

Per realizzare queste superfici così frastagliate, Gaudì ha utilizzato sapientemente materiali diversi, soprattutto pietra e mattone, per le parti strutturali, ma anche metallo per infissi e cancellate. Seguendo una sorta di esuberante horror vacui, Gaudì ha rivestito le superfici con coloratissimi inserti in ceramica. L'uso della ceramica in funzione decorativa caratterizza la costruzione sia all'esterno, sia, soprattutto all'interno, dove si trova una profusione di piastrelle policrome, le cosiddette azukjos, caratteristiche del mondo iberico, e ancora presenti nell'architettura portoghese e brasiliana. Si tratta di formelle decorate con motivi floreali che richiamano il disegno «a foglia di palma», desunto, in parte da ornamenti micenei e greci, in parte, secondo la testimonianza dello stesso artista, da piante presenti nell'area prima della costruzione. Il motivo fitomorfo ritorna anche nella splendida cancellata in ferro fuso.
La decorazione presente all'esterno di arricchisce ulteriormente all'interno, creando ambienti vivacemente sfarzosi. Alla qualità  delle invenzioni costruttive, l'opera di Gaudì è arricchita da un lavoro artigianale incredibile e di raffinatssima fattura, al quale l'artista presta sempre grande attenzione.
In origine, la residenza Vicens era inserita in un giardino, ora quasi del tutto perduto, in cui Gaudì aveva costruito in mattoni una grande fontana con arco parabolico, purtroppo demolita.

Mentre Casa Vicens è ancora legata a motivi dell'architettura musulmana e gotica, nelle opere realizzate a partire dagli ultimissimi anni del secolo Gaudi cominciò ad esprimere la sua originale idea di uno spazio fluido, avvolgente e dinamico, che lo avrebbe portato a realizzazioni sempre più audaci.

A. Cocchi


Bibliografia e sitografia.

L. Quattrocchi. Gaudì. Art Dossier n. 84. Giunti, Firenze, 1993
R. Bossaglia Storia dell’arte. Dal Neoclassico all’arte del nostro tempo. Vol. 1. Principato editore, Milano 2003
G. Dorfles, A. Vettese Arti visive. Protagonisti e movimenti. Il Novecento. Edizioni Atlas, Begamo, 2004
E. Bernini, R. Rota Eikon. Guida alla storia dell’arte. Vol. 3. Editori Laterza, Roma-bari-2006
N. Pevsner Storia dell’architettura europea. Il Saggiatore, Milano 1984

 

 
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