Arte del Neolitico

Dolmen di Mores. Neolitico.  Sa Coveccada, Sardegna.
Dolmen di Mores. Neolitico.  Sa Coveccada, Sardegna.

 

 

La grande spinta innovativa della cultura neolitica si manifesta attraverso il forte incremento della produzione artistica, il raffinamento delle tecniche e le invenzioni.  E' il momento in cui viene introdotta la ceramica e si realizzano le prime architetture monumentali. 

Indice dei contenuti
Mappe concettuali (.pdf) / Riassunti / Materiale didattico
Approfondimenti / Opere

Caratteri generali

 

Il Neolitico, ultimo periodo dell'età della pietra rappresenta una svolta importantissima nell'evoluzione preistorica. Nel complesso c'è un forte incremento produttivo e un miglioramento generale con un grande sviluppo tecnologico. Si passa da un'economia basata soprattutto sulla caccia e la raccolta ad un'economia basata sull'allevamento e la coltivazione della terra. Ne deriva un'elevata produttività che permette di ottenere eccedenze alimentari che consentirono agli abitanti dei villaggi di dedicarsi ad altre attività. Nascono le prime forme di artigianato e i gruppi umani si organizzano in comunità. Quindi il Neolitico è anche un periodo di grandi invenzioni e cambiano le abitudini di vita.

  • Il Neolitico è anche indicato come Età della pietra levigata, perché durante questo periodo la lavorazione della pietra diventa una tecnica molto raffinata, ci sono reperti che sorprendono per la precisione con cui sono realizzati. Oggetto simbolo di questo periodo è l'ascia per il disboscamento.
  • Si formano comunità stabili, in piccoli villaggi organizzati con una gerarchia e una divisione di ruoli. Le grotte continuano a rimanere luoghi sacri, come si può vedere nelle numerose testimonianze risalenti a questo periodo, tra cui i famosi graffiti della Val Camonica,in Lombardia.
  • Al Neolitico risalgono le prime architetture che sono già differenziate in tipologie diverse e che proseguiranno nel loro sviluppo e nella loro caratterizzazione nella successiva Età dei metalli
  •  La vita del villaggio, le nuove abitudini alimentari e la nuova economia stimolano l'invenzione e la realizzazione di nuove tecniche o per ottenere oggetti e attrezzi utili. Con la levigatura della pietra si ottengono punte di freccia, asce per il disboscamento, coltelli, rasoi, pettini, aghi per cucire le pelli e i tessuti. Vengono costruiti i primi telai e attrezzi per la filatura, si realizzano tessuti e abiti.
  • Una delle invenzioni più importanti è quella della ceramica. I prodotti ceramici servono soprattutto per la conservazione e cottura del cibo, ma la ceramica diventa anche una nuova forma d'arte.

Come è provato dai reperti archeologici, il Neolitico si sviluppa in tutto il mondo, ma in momenti e in aree differenti. In Europa il Neolitico si diffonde più tardi che in Medio Oriente, dove troviamo già le prime grandi civiltà.
L'evoluzione è stata più o meno rapida a seconda delle aree geografiche, quindi anche le date sono sempre relative al luogo. In Medio Oriente si colloca tra IX-VIII millennio a. C., in Europa compare verso il VI millennio a. C.

 

 

Produzione artistica del Neolitico

 

Le nuove condizioni di vita che caratterizzano i villaggi neolitici permettono un grande aumento della produttività e la formazione di nuove attività artigianali. In questo periodo, nell'Europa tra il VII e il V millennio a. C. si amplia la gamma di tipologie, tecniche e materie prime impiegate dall'uomo per la realizzazione di oggetti. 
Tra i numerosi oggetti in pietra levigata, caratterizzati da una precisione sempre maggiore, uno dei più caratteristici è l'ascia di pietra levigata. Strumento simbolo del Neolitico, l'ascia veniva usata per il disboscamento, per far spazio a nuove coltivazioni e per procurarsi il legname utile alla costruzione delle abitazioni e alla creazione di altri attrezzi, oltre che come combustibile.

Collegati all'attività della costruzione vengono realizzati anche dei chiodi, ottenuti con schegge litiche levigate, griglie e intrecci di rami, stuoie, corde di fibre, ecc.

Legati all'attività dell'allevamento sono tutti gli strumenti di cui l'uomo si circonda per la lavorazione delle pelli: rasoi, aghi, raschiatoi, ecc. A questi si aggiungono gli attrezzi per la lavorazione della lana e dei tessuti, come i primi telai e fusi.

Un'altra ampia gamma di oggetti è rappresentato dai manufatti in ceramica. Vasi, scodelle e recipienti in terracotta sostituiscono i precedenti contenitori realizzati in pelle, fibre vegetali, conchiglie, ossa cave o pietra scavata. I prodotti ceramici offrivano il vantaggio di poter ottenere oggetti utili in modo più facile e decidere liberamente forme, dimensioni e quantità.
La ceramica offre grande libertà creativa agli uomini del Neolitico, e ciò si nota nel grande sviluppo di forme e decorazioni che denotano l'importanza di questi manufatti per l'archeologia e la qualità dei lavori, spesso di alto livello artistico.
La ceramica permette quindi all'uomo di esprimere la sua creatività attraverso forme e decorazioni molto diversificate nelle varie facies e raggiungendo livelli anche molto alti nella qualità del lavoro e nel valore artistico. Ciò spiega la grande importanza che gli oggetti ceramici rivestono per lo studio dell'archeologia.

Un'altra importante produzione artistica del Neolitico è rappresentata dalle incisioni rupestri, un'arte molto praticata anche in Italia. Uno degli esempi più conosciuti è rappresentato dalle Incisioni rupestri della Valcamonica, nel bresciano. Si tratta di un ciclo di decorazioni risalenti al I millennio a. C. che mostrano scene di caccia e duelli, realizzati in uno stile molto sintetico, dove è presente l'uso di simboli e stilizzazioni.

Lo stile sintetico e astratto è tipico del neolitico e si riconosce anche nei diversi esempi di pittura, sia in quella rupestre, sia nella decorazione della ceramica.  Vi si trovano infatti diverse figure geometriche o segni strutturati con funzione simbolica sui cui significati gli archeologi si sono interrogati a lungo.

Uno dei simboli più caratteristici e diffusi del Neolitico e la figura della spirale, presente nelle pitture, nelle incisioni rupestri, nelle decorazioni ceramiche e sui monumenti megalitici presenti sia in Europa sia nelle zone dell'area mediterranea.
La spirale, linea curva che ritorna sempre verso la sua origine evolvendosi in un livello sempre superiore è stata interpretata come rappresentazione dei cicli della natura e dell'uomo, dei ritmi riproduttivi e biologici così ben conosciuti dagli uomini del Neolitico.

La scultura neolitica è ampiamente documentata da oggetti che oltre ai tradizionali materiali della pietra, ossa e avorio, presentano numerosi manufatti in terracotta.
Pur continuando ad esprimersi sul fondamentale tema della fecondità e della fertilità, le nuove figure femminili sono ormai diverse dalle antiche veneri paleolitiche. Accanto a qualche esempio ancora presente delle donne steatopigie (cioè rappresentate con forme abnormi, che sembrano "grasse"), compaiono immagini di donne con bambino e figure sedute sul trono

Accanto ai prodotti di piccole dimensioni nel Neolitico compaiono i primi esempi di scultura monumentale, rappresentate soprattutto dalle statue-menhir che si diffonderanno soprattutto nella successiva Età dei metalli. Esempi famosi sono quelli conservati presso il Museo Archeologico di Laconi in Sardegna,  provincia di Oristano.

 

 

La Pittura neolitica

 

Alcuni degli esempi più importanti di pittura neolitica sono i dipinti rupestri del Sahara, in Egitto e in Libia.
Importati ritrovamenti sono avvenuti in Egitto, soprattutto nelle ricerche archeologiche più recenti, tutt'ora oggetto di studio. Altre, come quelle ritrovate in Libia, sono più conosciute.

Il leggendario ciclo pittorico dell'altopiano del Tassili n’Ajjer, nel Sahara centrale, in Libia, scoperto nel 1956 Henri Lhote mostra scene con un vasto repertorio di figure. Sono rappresentati animali selvatici come giraffe, coccodrilli, elefanti, ma anche mandrie di bestiame che rivelano le prime attività di allevamento, scene di caccia e immagini di vita sociale o rituale come la danza. Le tecniche pittoriche sono diverse e vanno dai graffiti agli esempi più raffinati come la bellissima scena della mandria guidata al pascolo, realizzata a più colori, in un vivace spettacolo di movimento ed eleganza. Oggi questo sito archeologico è riconosciuto dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità.

 


Incisione rupestre da Tassili (Algérie)  4000 a. C.
Foto: Culture propagée su Wikipedia in francese, CC BY 1.0

 

Le ricerche archeologiche in corso hanno riportato alla luce altri graffiti rupestri, alcuni dei quali ancora più antichi, Altri graffiti, del IV millennio a. C. sono stati ritrovati nella località di Qubbet el-Hawa, sulla riva ovest di Assuan, con scene di caccia, animali, scene rituali e sciamaniche.

 

A. Cocchi

 

 

 

 

 

Mappa concettuale [.pdf]
Arte della Preistoria. Mappa concettuale

Arte della Preistoria

Principali prodotti artistici, esempi e tecniche dei diversi periodi della Preistoria. Autore: A. Cocchi
Questa mappa può essere scaricata come documento PDF

In un periodo così lungo come la preistoria è facile confondere i prodotti artistici appartenenti alle diverse fasi. La mappa di Geometrie fluide mostra in modo semplice quali sono le opere d'arte realizzate nei diversi momenti della Preistoria. Le immagini accompagnate da brevi spiegazioni e la grafica aiutano a costruirsi uno schema mentale facile da ricordare.

€ 3,50 € 4,50
Acquista

Per riceverlo subito nella tua posta elettronica, inserisci il tuo indirizzo e-mail nella casella qui sotto e poi clicca il pulsante "acquista".
Acquista

 

 

Bibliografia

 

G.Cricco, F.P.Di Teodoro Itinerario nell'arte Vol. I Zanichelli, Bologna 1996
R. Bossaglia Storia dell'arte Vol. I, Principato editore, Milano, 2003
P. Graziosi L'arte preistorica in Italia, Sansoni editore, Firenze 1973
B. Zevi Controstoria dell'architettura in Italia. Paesaggi e città.Tascabili Newton, Roma 1995
Enciclopedia Universo Istituto Geografico De Agostini, Novara 1975 vol IX voce: Preistoria
S. Bersi, P. Bersi, C. Ricci Educazione artistica Zanichelli editore, Bologna 1992
F. Negri Arnoldi Storia dell'arte Gruppo editoriale Fabbri, vol. I
F. Negri Arnoldi Guida alla Storia dell'arte Sansoni editore, Milano 2004 vol. I
R. Gianadda Alle origini dell'arte. Preistoria e storia. in: AAVV. la Storia dell'Arte. Vol 1 Le prime civiltà. Mondadori Electa. Gruppo editoriale l'Espresso, Milano 2006
G. Dorfles, M. Ragazzi, C. Maggioni, M: G: Recanati. Storia dell'arte. Dalle origini al Trecento. Vol I. Istituto Italiano Edizioni Atlas, Bergamo 2007
AA.VV. Le più antiche tracce dell'uomo nel territorio  forlivese e faentino.Comune di Forlì 1987

 

 

 
Approfondimenti
Loading…