Giambattista Tiepolo

 

Gianbattista Tiepolo. Caduta degli angeli ribelli. 1726-28. Affresco. Udine, Palazzo Arcivescovile.
Gianbattista Tiepolo. Caduta degli angeli ribelli. 1726-28. Affresco. Udine, Palazzo Arcivescovile. Foto di YukioSanjo

 

 

la pittura di Tiepolo è una visione spettacolare, aperta su spazi infiniti, pieni di luce, leggerezza  e dinamismo.

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Approfondimenti / Opere

Cenni biografici e attività artistica

 

Giambattista Tiepolo è uno dei maggiori interpreti della pittura XVIII secolo e con la sua attività  copre gran parte del '700.
Nasce a Venezia nel 1696, per alcuni anni, a partire dal 1710, fa parte della bottega di Gregorio Lazzarini, uno degli artisti veneziani più affermati del momento. Nella sua pittura Lazzarini sa usare diverse intonazioni stilistiche in funzione del tema da trattare e per assecondare i gusti dei committenti.
Nella sua prima attività  Giambattista riprende l'eclettismo del maestro e segue diverse direzioni, anche per rispondere ai desideri dei committenti. E'anche molto ricettivo: sa guardarsi attorno, assorbe stimoli e insegnamenti dalle opere di pittori contemporanei e del passato, rielaborandoli attraverso la sua sensibilità  e  secondo le sue esigenze.
Poi dal 1716 viene chiamato per eseguire affreschi in varie chiese e ville private del Veneto. Grazie all'aiuto del maestro Lazzarini, Tiepolo ottiene le prime commissioni importanti: nella chiesa dell'Ospedaletto e nella casa del doge Giovanni II Cornaro.
Ma la sua personalità  emerge presto, Giambattista fin dalle prime opere già  si distacca dal Lazzarini per sviluppare una originale visione, usa una tecnica pittorica rapida e sicura, che gli permetterà  di affrontare con velocità  incredibile la decorazione ad affresco di immensi spazi in chiese, palazzi e ville.

Al di là  della gamma cromatica diversa a seconda del tema e del grado di drammaticità  dell'opera, lo stile personale di Tiepolo è caratterizzato da pennellate molto libere, sciolte e frementi che riesce a far guizzare nella materia cromatica ricca e densa, il disegno nervoso, mosso da contorni secchi e dinamici, trattato con grande sicurezza.
Caratteristica della sua opera è la grande spettacolarità : i suoi dipinti sono sempre sorprendenti, le scene sembrano spontanee e naturali, coinvolgenti dal punto di vista emozionale.
Dietro questa apparente spontaneità  c'è una costruzione sapiente, un lungo lavoro e una preparazione tenace con innumerevoli prove, sperimentazioni, correzioni, modelli. Tiepolo è un pittore instancabile, molto attento e preciso che diventerà  presto un pittore di fama, lavora in Italia e all'estero, avrà  una bottega con molti allievi, tra i quali anche i suoi figli e avrà  anche parecchi seguaci e imitatori.
Una serie di affreschi che avviano una felicissima fase espressiva sono quelli realizzati nel soffitto della chiesa veneziana dei Gesuati del 1737-39 e la serie con le Scene della Passione del 1738-40, interpretati con gusto teatrale, in Sant'Alvise a Venezia.
Ma accanto ai grandi cicli di affreschi, la sua fama di "pittore universale" è dovuta anche a numerose opere di carattere sacro, agli intensi ritratti e figure intere che fanno parte della sua intensissima attività , soprattutto quelli realizzati a partire dal 1745.

A questa fase si riferisce infatti un importante corpus di dipinti su tela caratterizzati da incredibili e ricche sinfonie cromatiche e soluzioni compositive inedite come ad esempio nelle pale d'altare come la Madonna e santi di Chicago, l'Immacolata Concezione della Pinacoteca di Vicenza, il San Clemente adora la Trinità  di Monaco. Per i soggetti mitologici vanno ricordati l'Apollo e Dafne del Louvre e la Danae e Giove dell'Università  di Stoccolma.
Un risultato di altissima qualità  per fantasia creativa e virtuosismo tecnico è rappresentato dall'enorme affresco con il celebre Carro del Sole nel salone di Palazzo Clerici a Milano, realizzato nel 1740.  E' l'opera che apre la strada alle spettacolari visioni degli affreschi di Tiepolo degli anni '40, che culmineranno nelle Storie di Antonio e Cleopatra di Palazzo Labia a Venezia, del 1747-50, dove l'accostamento a Veronese si arricchisce anche della collaborazione del grande quadraturista ferrarese Gerolamo Mengozzi Colonna.

Nel 1750, chiamato dal principe vescovo Carl Philipp Von Greiffenklau Giambattista si trasferisce a Wurzburg, portando con sé i figli e collaboratori Giandomenico e Lorenzo. Trascorse tre anni in Germania per decorare la residenza di Wurzburg e realizzando uno straordinario ciclo di affreschi che rappresenta uno dei suoi  capolavori più apprezzati, oltre a numerose tele di piccolo formato.
Chiamato a Madrid presso re Carlo III nel 1762, Tiepolo trascorre gli ultimi anni della sua vita in Spagna, dove realizza gli affreschi per il Palazzo Reale.
Muore a Madrid nel 1770.

 

Periodo giovanile

 

 

Nelle prime opere Tiepolo predilige scene più drammatiche  con toni cupi e contrastati, in cui sembra avvicinarsi al Piazzetta. Questi elementi, si colgono nel Sacrificio di Isacco, realizzato nel 1716 per la chiesa dell'Ospedaletto a Venezia, nel Ripudio di Agar del 1719, conservato nella collezione Rasini di Milano, nella Madonna del Carmelo, del museo Brera e soprattutto nel nel Martirio di San Bartolomeo, del 1722-23, nella chiesa di San Stae a Venezia

 

Giambattista Tiepolo. Ripudio di Agar. 1719. Milano Collezione Rasini.
Giambattista Tiepolo. Ripudio di Agar. 1719. Milano Collezione Rasini.

 


Già  dal 1724-25 affronta le decorazioni ad affresco del Palazzo Sandi, raffiguranti il Potere dell'Eloquenza, e quelli contemporanei con l'Apoteosi di Santa Teresa nella chiesa degli Scalzi a Venezia.
Si tratta di lavori impegnativi, con vedute prospettiche di forte illusionismo realizzati su vasti spazi. Ma questi lavori rappresentano anche un importante momento di evoluzione stilistica del giovane artista.
A partire dal 1724 il Tiepolo abbandona progressivamente la maniera "tenebrosa" del periodo giovanile, schiarisce i suoi colori e introduce le ombre colorate, aumentando la luminosità  complessiva delle composizioni.
Accanto agli affreschi Tiepolo si dedica anche ai ritratti, basati invece su toni più caldi e chiari, come il Ritratto del Doge Cornaro, destinato al palazzo di famiglia del doge.
Capolavoro dell'attività  giovanile del Tiepolo è lo splendido ciclo dell'Arcivescovado di Udine, realizzato tra il 1726 e il 1728. E' il momento in cui si accosta alla pittura di Sebastiano Ricci e Paolo Veronese. I colori dalle tinte più delicate si accostano a contrasto e sembrano risplendere luminose, la visione spaziale e la stessa iconografia sono sviluppate con maggiore libertà  interpretativa.

 

 

 

A. Cocchi

 

 

 

Bibliografia

 

F. Pedrocco. Tiepolo. Dossier Art n. 115. Giunti, Firenze 1996.
G. Piovene, A. Pallucchini. L'opera completa di Tiepolo. Classici dell'arte Rizzoli. Milano, 1966
G. Romanelli. Il teatro della luce in: Art e dossier 115. Giunti, Firenze 1996.
La Nuova Enciclopedia dell'Arte Garzanti, 1986
A. Ottani Cavina, Lezioni di Storia delle Arti, Università  di Bologna, 1984
P. Adorno, A. Mastrangelo. Arte. Correnti e artisti. Volume secondo Dal Rinascimento ai giorni nostri. Casa editrice G. D'Anna, Messina-Firenze 1998

 

 

 
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