Orazio e il paesaggio

Inizialmente Orazio Gentileschi concentra la sua attenzione sulle figure, il paesaggio non sembra attirare la sua attenzione nelle opere giovanili.
L'ambientazione paesaggistica sembra comparire per la prima volta nel 1606, quando dipinge la Sacra Famiglia con San Giovanni bambino. Ma il paesaggio è trattato in modo ancora piuttosto piatto e convenzionale, sebbene si avverte la volontà di usare lo sfondo naturalistico per creare una certa apertura e serenità d'atmosfera attorno ai personaggi.
Negli anni successivi i progressi del pittore nella rappresentazione del paesaggio sono invece sorprendentemente rapidi, la sua pennellata si fa via via più "di tocco" fino a diventare quasi impressionistica, man mano che affina le capacità di osservazione e interpretazione del vero.
Tra il 1615 e il '20 raggiunge un altissimo livello di attenzione nella descrizione delle varietà delle piante, nei giochi di luce e ombre, nella resa di riflessi e trasparenze e nella qualità dei toni cromatici.  Questi valori si possono riscontrare in opere come il San Cristoforo,  la Madonna col Bambino in un paesaggio della Burghley House del 1621-22, o nei lavori realizzati in Francia e a Londra.

A. Cocchi


Bibliografia e sitografia

A. Lapierre Artemisia Mondadori 1999
AA.VV. Caravaggisti Dossier Art n. 109, Giunti,  Firenze 1996
Keith Christiansen, L'arte di Orazio Gentileschi. in: Keith Christiansen e Judith Mann (a cura di) Orazio e Artemisia Gentileschi, Skira editore, Milano 2001
J. W. Mann, Artemisia e Orazio Gentileschi in: Orazio e Artemisia Gentileschi, Skira editore, Milano, 2001
B. R. Benjamin, P. De Montebello, C. Strinati. Premessa in: Orazio e Artemisia Gentileschi, Skira editore, Milano, 2001
La Nuova Enciclopedia dell'arte, Garzanti, 1986

 

 
Approfondimenti
Loading…